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I.N.C. "Terrible Things" (Recensione)


Full-length, Independent
(2019)

Gli I.N.C. tornano dopo cinque anni con un disco dal forte richiamo Thrash Metal. Le componenti sono sempre quelle: velocità, istinto selvaggio, brani aggressivi. Il brano di apertura "Fist-Go-Rek" è un classico del genere, caratterizzato da un riffing veloce che ben si accompagna con i cori. Possiamo ascoltare anche sprazzi di Speed Metal ma sono brevi momenti che non deturpano la genuina quanto concreta bontà del pezzo. "Identifier" dà seguito al disco con un maggiore tocco di orecchiabilità. La batteria di Kyle Shepard scolpisce tempi ora veloci ed ora cadenzati. I ritmi sono più vari e l'impasto generale risulta più contagioso. Con "Declaration" il timbro chitarristico di Erik Barath e Anthony Fabrizi si fa più scuro, ho sentore di riff slayeriani. 

Riparte quindi l'impeto tra Speed e Thrash, ciò consente alla band di non fossilizzarsi in un unico ambito musicale. Adesso è il momento della title track, parte a manetta con un terribile connubio tra riffing e drumming che lascia senza respiro. Il sound è grezzo ma denota efficacia nel risultato finale. Nella seconda parte riemerge il lato Speed Metal del combo ma questo non intacca l'approccio nudo e diretto dei musicisti. La quinta traccia "Pledge Of Legions" mostra l'aspetto più elaborato degli I.N.C., con un basso maggiormente in mostra. Il refrain centrale ha un estrazione Hardcore da cui il Thrash Metal proviene, non dimentichiamolo. L'assolo finale dona un po' di profondità alla traccia, per poi concludersi nella classica ricetta Thrash. "Unscathed" esordisce con un intrigante giro di basso, per poi lasciare spazio ad un assolo dal sapore Neo-Classical Metal. Immediatamente riprende la corsa Thrash Metal con istanti che inneggiano allo spirito ribelle del genere. Il brano diviene intricato sul finale, c'è modo così di evidenziare il mal celato virtuosismo del chitarrista solista. Beccatevi ora "Bonesaw Ballet" che sfodera un fantastico coro dal puro sapore anni ottanta. Il riffing di chitarra la dice tutta sull'amore del gruppo per il Thrash Metal. L'atmosfera è quella giusta, la batteria è lievemente rallentata ma suona secca e precisa come una mannaia. Ci avviamo al trittico dei pezzi finali con "Salmonella" che, dopo una intro lenta, ci assale con un tappeto di batteria fulmineo. La chitarra mi contagia in pieno, la timbrica è oscura ma poi esplode in affondi assassini. La lezione delle scorse decadi non è dimenticata ma non si può dire che questa sia una band puramente derivativa. Il gusto personale c'è, questo mi conduce volentieri ad assaporare l'ascolto dell'intero disco. "Nemesis" ci sorprende con una breve introduzione orchestrale, da quì si distaccano subito i nostri per lanciarsi in un ritornello accattivante. 

Il cantato risente dell'influenza Suicidal Tendencies ma poi si torna ad un tono più morbido nella parte chitarristica. Nuovamente si materializza la band di Mike Muir, prima della sfumatura orchestrale. Chiudono con "Devil Of Hearts" che spacca per sound d'insieme, la cattiveria si affaccia prepotentemente e colpisce in faccia. Tregua non vi è, solo una pausa che prepara l'assalto finale. La velocità sostiene uno Speed Metal al fulmicotone, c'è ancora spazio per il cantato che pone il timbro finale ad un disco più che buono. 

Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto 80/100

Tracklist:
1. Fist-Go-Rek 03:19
2. Identifier 04:33
3. Declaration 04:33
4. Terrible Things 04:09
5. Pledge of Legions 05:08
6. Unscathed 04:37
7. Bonesaw Ballet 04:10
8. Salmonella 04:10
9. Nemesis 05:37
10. Devil of Hearts 04:31

DURATA TOTALE: 44:47

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