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DYLAN DOG OLDBOY #2: Recensione



Uscita: 13/08/2020
Formato: 16x21 cm, b/n
Pagine: 192
Copertina: Raul Cestaro e Gianluca Cestaro


“Cuore cattivo” 
Soggetto e Sceneggiatura: Rita Porretto e Silvia Mericone 
Disegni: Valerio Piccioni e Maurizio Di Vincenzo 

Seguito della controversa storia il “Il lago nero”, pubblicata sul Maxi Dylan Dog Old Boy 26. Questo nuovo episodio è ancora più duro del precedente. E’ spiazzante per il tema trattato: violenza verso e tra bambini e per le vignette, assolutamente splatter e disturbanti. E’ consigliabile recuperare l’OB 26, per poter godere al meglio di tutta la vicenda, sebbene all’inizio venga fatto un flashback. 


“Green World” 
Soggetto e Sceneggiatura: Riccardo Secchi 
Disegni: Paolo Bacilieri 


Se possibile questa seconda avventura dell’albo è ancora più inquietante della prima. Dylan si trova nelle grinfie della madre di una sua nuova paranoica fiamma. La donna risulta essere un mix tra un mad doctor, esperto di folli esperimenti genetici, e la protagonista di “Misery non deve morire”. Insomma, non credo proprio che vorreste essere in sua balìa.
A fare da sottofondo a tutta la vicenda la funerea “The Eternal” dei Joy Division. 


Il secondo Old Boy del nuovo ciclo sancisce il ritorno dell’’horror a tinte forti, è molto probabile che questa testata sarà un nuovo punto di forza, che potrebbe creare un dualismo con la regolare. Un po’ come avviene nei grandi club calcistici il Mister (Recchioni) potrebbe dover gestire dei problemi di abbondanza. Con questo exploit il 2020 si conferma con anno fondamentale per l’Indagatore dell’#Incubo, del resto l’anno in corso si presta perfettamente agli incubi. L’albo corredato anche da un poster che riproduce la copertina, Qualche malpensante ha fatto notare una sua curiosa somiglianza nello stile con quelle della collana “Piccoli Brividi”. Credo che qualche richiamo nei colori ci sia, ma questo Old Boy regala “Grandi Brividi” e i Cestaro ormai sono una garanzia. 


Recensione a cura di Antonio Montagnani (fotoinutili75) 

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