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VULTYRIUM "Vultyrium" (Recensione)


Full-length, Werewolf Records
(2022)

Ho giĆ  parlato di come il Black Metal sia un genere malleabile: nasce come una pietra grezza, ma se lavorato con i giusti strumenti (e la giusta sensibilitĆ ) puĆ² diventare un diamante; puĆ² essere gelido come il vento nel nord, ma anche torrido come il sole della Grecia; ĆØ un genere che si presta ad una estrema lettura identitaria: puĆ² parlare di un popolo e del suo folklore, puĆ² prendere le parti di una tradizione culturale o linguistica (penso a Windir o ai Forteresse), puĆ² immergersi nel singolo individuo e farne emergere le convinzioni e contraddizioni.

Non stupisce quindi, in questo processo di “localizzazione” del genere, che ci siano rami con una propria firma stilistica ben definibile in base al territorio di provenienza: la Finlandia non fa eccezione! Il Black Metal finlandese ĆØ quasi un genere nel sotto-genere: ha un approccio spesso grezzo, minimalista, con produzioni amatoriali come si usava in Norvegia agli albori del genere, ma recupera in modo piĆ¹ evidente il gusto per la melodia. I finlandesi perĆ² non eseguono l’operazione come giĆ  avevano fatto gli svedesi: la loro dedizione alla resa melodica di quasi ogni singolo riff passa attraverso una patina di oscura sporcizia sonora, laddove in Svezia spesso avevamo suoni molto piĆ¹ puliti, seppur brutali e affilati! E’ uno stile, quello finlandese, che trova fra i massimi esponenti i Sargeist o Satanic Warmaster, due realtĆ  scaturite dagli storici Horna.

Abbiamo moltissimi estimatori ed epigoni di questo stile, anche fuori dai confini d’origine, come per i tedeschi Sarkrista o i greci Lunar Spells: l’ascoltatore viene rapito dalle melodie studiate con cura, lasciate correre sul filo di chitarre in tremolo-picking sorrette da frenetici blast-beat, salvo poi magari rallentare e finire in una specie di lurida rilettura d’un classico heavy metal. Quando hai delle melodie vincenti e riconoscibili, puoi perfino permetterti di far scadere la qualitĆ  di produzione nel marciume piĆ¹ totale, come si permise di fare Satanic Warmaster in alcune sue uscite. Quest’ultimo poi non si limita solo ai suoi progetti personali, ma promuove anche altre realtĆ  sue conterranee, e qui arriviamo ai Vultyrium.

One-man band che si presenta con una copertina favolosa, dove abbiamo l’artista in questione con face-painting, borchie, accetta e pellicciotto nel bel mezzo della foresta… Cosa puĆ² andare storto? Riff melodici, registrazione scadente, ovattata, screaming vocals un po’ troppo sforzate e tanta, tanta attitudine di quella giusta, che ti permette di confezionare mezz’ora di ottimo Black Metal epico e barbarico.

Si tratta senza dubbio di un’uscita di second’ordine, rispetto a quelle dei leader della scena finlandese, perĆ² a me queste microscopiche realtĆ  piacciono tantissimo e cerco, per quel che posso, di promuoverle. E ricordiamoci: dalla Finlandia non provengono solo Stratovarius, Sonata Arctica e Nightwish!

Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Barbaric Triumph 
2. Into Castle Dark 
3. Nocturnal Entity 
4. Under His Wing

Line-up:
The Vultyrian - All instruments, Vocals

Web:
Bandcamp

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