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Black Witchery “Inferno Of Sacred Destruction”

Full-length, Osmose Productions, 2010
Genere: Black/Death Metal

Tremendo, brutale, devastante. Questo nuovo lavoro dei Black Witchery mette in chiaro che quando dentro di sé l’odio divora, non c’è alternativa, compromesso, non c’è nessun’altra via. Il massacro deve iniziare un’altra volta e non ci deve essere pietà.
Ci vomitano addosso otto canzoni per appena 22 minuti di musica, ma alla fine dell’ascolto sembra siano stati almeno il doppio, perché le palate inferte sono talmente tante, che se facciamo i conti, non riusciamo a farli quadrare. Impossibile essere colpiti tante volte e con tanta ferocia in così poco tempo, eppure loro ci sono riusciti.

“Holocaustic Church Devastation” apre le danze, senza nemmeno un intro come spesso è consuetudine in dischi tipo questo. Da subito una grandinata di blast beats invade il nostro cervello, le chitarre sono cupe ma assatanate così come la voce di Impurath, semplicemente improntata a urlare brutalmente i suoi versi blasfemi e invocanti l’estinzione di tutto. La seconda traccia “Antichrist Order of Holy Death” infatti non lascia dubbi, solita solfa della prima e solita bestialità. Quello che ho esclamato al partire di questa traccia è stato “Qui son cazzi per tutti!”. Scusate il francesismo, ma questa è solo sincerità e una recensione deve essere sincera il più possibile. Accurata, puntuale e politicamente corretta quando serve, diretta al punto quando serve. E qui siamo nel secondo caso.

Inutile fare giri di parole, qui dentro la blasfemia trova il suo confortevole tempio nelle impalcature costruite da questi tre brutti ceffi. I Black Witchery continuano intanto imperterriti mentre io mi aspetto un break, una decelerazione. In fondo se ascolti un disco degli Archgoat, dei Teitanblood o dei Proclamation, persino lì, ci trovi dei piccoli sprazzi di ragionevolezza. Qui, no. Ormai l’orgasmo nucleare è stato compiuto e la title-track entra di diritto come una delle colpevoli maggiori di questa perversa goduria. I tempi sono anche qui sostenuti, ma non in blast beat, piuttosto abbiamo a che fare con dei 2/4 non esasperati, ma il risultato è il solito, solo più velenoso e “ragionato”. L’unica tregua è data da “Sepulchral Witchcraft”, una sorta di pezzo noise giocato su strani riverberi di chitarra e percussioni che richiamano qualche nero rituale, a cui però poi viene subito attaccato l’assalto finale di “Ascension of the Obscure Moon”.

Il disco è finito, i Black Witchery ci hanno dimostrato che il black/death metal più putrido e bastardo, finchè ci saranno band come loro, potrà continuare ad esistere. Non vi sono dubbi su quello che loro ci offrono da più di dieci anni e che, ne sono sicuro, offriranno ancora. Morte, distruzione, blasfemia.

Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 78/100

Tracklist:
1. Holocaustic Church Devastation 03:16
2. Antichrist Order of Holy Death 02:41
3. Apocalyptic Carnage 02:12
4. Barbarism Domination 01:52
5. Inferno Of Sacred Destruction 03:58
6. Kingdom Against Kingdom (Conqueror cover) 02:09
7. Sepulchral Witchcraft 02:04
8. Ascension of the Obscure Moon 04:00

Total playing time 22:12

http://myspace.com/blackwitchery

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