Scar Symmetry "The Unseen Empire"
Genere: Melodic Death Metal
Sono passati due anni da quel semi-aborto a titolo "Dark Matter Dimensions", l'insufficienza assegnata al tempo dal sottoscritto sperava sempre in una ripresa da parte degli Scar Symmetry. Il combo di Avesta sarà riuscito a risollevare le proprie sorti?
Prima di approcciarmi a questo "The Unseen Empire" ho letto e ascoltato elogi a profusione su come fossero più coesi, concentrati nel trovare un equilibrio fra il catchy (pop) dei ritornelli e l'animo guida metallico legato alla natura primorde della band che provava a sopravvivere seppur coperto da quintali di melassa, una volta inserito il disco nel lettore mi son detto: e che cavolo di nuovo 'sta cosa!
Il platter è sempre più orientato verso lidi popular, la cosa è grave anche se ad alcuni risulterà piacevole, il problema di fondo è che la carica e l'energia dei brani dell'era con Christian Älvestam è ormai morta e sepolta, l'accoppiata formata da Roberth Karlsson (growl) e Lars Palmqvist funziona unicamente quando le tracce sono molli, ultramelodiche e infarcite da ritornelli che definire in certi attimi scabrosi è dir poco.
Certo i veterani provano a mantenere a galla la baracca, la prova strumentale è pulita, cristallina, gli assoli fantasticamente eseguiti seppur privi sia dell'adrenalina che della robotica e devastante potenza che li caratterizzava in passato e allora può bastare a un qualunque ascoltatore che ha goduto e rigoduto di album come "Symmetric In Design" e "Pitch Black Progress" la comparsata che strizza l'occhiolino alle release iniziali di "Astronomicon"? Ci si può accontentare di una "Damnation Agenda" molto heavy oriented? Assolutamente no, soprattutto se si trova immerso in un mondo laccato, melancolico ("Extinction Mantra" è una nenia) e da hit parade ("The Anomaly" classico pezzo da utilizzare in qualità di apripista) che fa storcere il naso anche a uno come il qui presente che nel death melodico non ricerca l'ortodossia degli anni Novanta.
Di positivo c'è che il songwriting è decisamente più snello e scivola meglio, ovvio che fra una "Dark Matter Dimensions" che pesava come un mattone, ritrovarsi con solo metà di quel peso è comunque cosa rasserenante, pensate d'esser incastrati in incubo che come primo finale aveva uno squartamento lungo e certosino adesso sostituito da una decapitazione rapida e netta.
Il platter è incentrato sul tema delle conspirazioni, fossi in loro l'unica a cui darei grossa considerazione è quella che li sta conducendo sempre più in direzione del podio degli Mtv Awards, per alcuni riconoscimento dignitoso, per altri un vero dramma, avete presente che fine han fatto i 'Tallica dall'uscita dell'omonimo a oggi? Ecco. Se avete avuto l'ardore di approcciare il penultimo album con un sorriso stampato sulle labbra dall'inizio alla fine, con questo potrebbe scapparvi anche una risatina di piacere, per tutti coloro che invece avevano già trovato quello al limite dell'irritante, posso tranquillamente consigliare di saltarlo a piè pari.
Recensione a cura di: Tomb
Voto 61/100
Tracklist:
1. The Anomaly 03:50 Show lyrics
2. Illuminoid Dream Sequence 05:00 Show lyrics
3. Extinction Mantra 05:31 Show lyrics
4. Seers of the Eschaton 05:51 Show lyrics
5. Domination Agenda 04:00 Show lyrics
6. Astronomicon 04:03 Show lyrics
7. Rise of the Reptilian Regime 04:24 Show lyrics
8. The Draconian Arrival 05:25 Show lyrics
9. Alpha and Omega 05:02 Show lyrics
Total playing time: 43:06
www.myspace.com/scarsymmetry
www.scarsymmetry.com/
Sono passati due anni da quel semi-aborto a titolo "Dark Matter Dimensions", l'insufficienza assegnata al tempo dal sottoscritto sperava sempre in una ripresa da parte degli Scar Symmetry. Il combo di Avesta sarà riuscito a risollevare le proprie sorti?
Prima di approcciarmi a questo "The Unseen Empire" ho letto e ascoltato elogi a profusione su come fossero più coesi, concentrati nel trovare un equilibrio fra il catchy (pop) dei ritornelli e l'animo guida metallico legato alla natura primorde della band che provava a sopravvivere seppur coperto da quintali di melassa, una volta inserito il disco nel lettore mi son detto: e che cavolo di nuovo 'sta cosa!
Il platter è sempre più orientato verso lidi popular, la cosa è grave anche se ad alcuni risulterà piacevole, il problema di fondo è che la carica e l'energia dei brani dell'era con Christian Älvestam è ormai morta e sepolta, l'accoppiata formata da Roberth Karlsson (growl) e Lars Palmqvist funziona unicamente quando le tracce sono molli, ultramelodiche e infarcite da ritornelli che definire in certi attimi scabrosi è dir poco.
Certo i veterani provano a mantenere a galla la baracca, la prova strumentale è pulita, cristallina, gli assoli fantasticamente eseguiti seppur privi sia dell'adrenalina che della robotica e devastante potenza che li caratterizzava in passato e allora può bastare a un qualunque ascoltatore che ha goduto e rigoduto di album come "Symmetric In Design" e "Pitch Black Progress" la comparsata che strizza l'occhiolino alle release iniziali di "Astronomicon"? Ci si può accontentare di una "Damnation Agenda" molto heavy oriented? Assolutamente no, soprattutto se si trova immerso in un mondo laccato, melancolico ("Extinction Mantra" è una nenia) e da hit parade ("The Anomaly" classico pezzo da utilizzare in qualità di apripista) che fa storcere il naso anche a uno come il qui presente che nel death melodico non ricerca l'ortodossia degli anni Novanta.
Di positivo c'è che il songwriting è decisamente più snello e scivola meglio, ovvio che fra una "Dark Matter Dimensions" che pesava come un mattone, ritrovarsi con solo metà di quel peso è comunque cosa rasserenante, pensate d'esser incastrati in incubo che come primo finale aveva uno squartamento lungo e certosino adesso sostituito da una decapitazione rapida e netta.
Il platter è incentrato sul tema delle conspirazioni, fossi in loro l'unica a cui darei grossa considerazione è quella che li sta conducendo sempre più in direzione del podio degli Mtv Awards, per alcuni riconoscimento dignitoso, per altri un vero dramma, avete presente che fine han fatto i 'Tallica dall'uscita dell'omonimo a oggi? Ecco. Se avete avuto l'ardore di approcciare il penultimo album con un sorriso stampato sulle labbra dall'inizio alla fine, con questo potrebbe scapparvi anche una risatina di piacere, per tutti coloro che invece avevano già trovato quello al limite dell'irritante, posso tranquillamente consigliare di saltarlo a piè pari.
Recensione a cura di: Tomb
Voto 61/100
Tracklist:
1. The Anomaly 03:50 Show lyrics
2. Illuminoid Dream Sequence 05:00 Show lyrics
3. Extinction Mantra 05:31 Show lyrics
4. Seers of the Eschaton 05:51 Show lyrics
5. Domination Agenda 04:00 Show lyrics
6. Astronomicon 04:03 Show lyrics
7. Rise of the Reptilian Regime 04:24 Show lyrics
8. The Draconian Arrival 05:25 Show lyrics
9. Alpha and Omega 05:02 Show lyrics
Total playing time: 43:06
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