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Forestmuse "The Land of Tall Trees"


Full-length, Self-released, 2012
Genere: Black Metal

The Land Of Tall Trees è l'esordio discografico dei ForestMuse, giovane trio californiano dedito ad un black metal con venature folk ed ambient, vicino alle sonorità dei primi Ulver e Burzum. Un esordio che non manca di mettere in evidenza la passione dei musicisti per quei panorami sospesi fra la riflessione e la rabbia cieca, il tutto in ottica sempre e comunque melodica.
Canzoni come Old Ways (a mio avviso la migliore del disco), Schalcht Im Teutoberger Weld (strumentale), Nachtmenschen sembrano essere uscite direttamente dai bui anni '90: voce sofferta, batteria ora serrata ora lenta, riff monocorde glaciali e powerchord tempestosi, sezioni distensive con incursioni acustiche ed ambient.

Forse alcuni episodi, proprio come Nachtmenschen, The Small Of The Night Air o View Overlooking The Ancestrial Forest, sono eccessivamente citazionisti nei confronti di Burzum. La prima sembra uscita da Det Som Engang Var, tanto per la struttura e i riff che per l'impostazione della voce. Le altre due canzoni sono invece brani ambient scritti con un sintetizzatore le cui melodie non possono non rievocare immediatamente il biondo norvegese.
Anche Crimson Light, per quanto evocativa ed atmosferica, sembra essere uscita da Bergtatt degli Ulver, ricordando quelli storici fraseggi ambient/elettrici, che hanno fatto la storia del genere.
E' vero, nel black metal le citazioni sono all'ordine del giorno, anzi il filone principale, quello che prosegue la strada intrapresa dai primi Darkthrone, Burzum e compagnia, si caratterizza proprio per un recupero di quelle sonorità marce e soffocanti. Ma tale recupero, in band come i Craft, si caratterizza per la componente atmosferica, più che compositiva. Ma non dimenticate che questo è un esordio discografico, i ForestMuse hanno un ampio margine di miglioramento, di sicuro sono sulla giusta via, dimostrando di avere le idee chiare sul percorso da seguire.

Le principali note dolenti, invece, riguardano due aspetti: la registrazione della batteria, che in alcuni frangenti ha un volume davvero troppo alto e l'inguardabile copertina: una foto dal basso verso l'alto di una foresta (scattata in pieno giorno), con il titolo dell'album in basso, scritto in un carattere che potrebbe tranquillamente essere l'Arial di Word, ed il nome del gruppo in alto, incollato sullo sfondo alberato. Non consideratemi pignolo, ma chi è pratico del black sa quanto l'estetica giochi un ruolo determinante nel coinvolgimento dell'ascoltatore. Ovviamente l'abito non fa il monaco, ma nel dubbio è sempre meglio rafforzare la propria proposta musicale con un'immagine quantomeno decente.

Ciò, comunque, non preclude l'ascolto di un album che risulta gradevole e che scorre via in modo agevole.
I ForestMuse non inventano nulla di nuovo, ma suonano con passione. Prendete questo disco come un tributo a “ciò che una volta era”.

Recensione a cura di: Ersatz
Voto: 70/100

Tracklist:
1. Intro 02:49
2. The End Of The Ohlone 05:48
3. Old Ways 04:38
4. The Smell Of Night Air 02:23
5. Schlacht Im Teutoberger Weld 03:26
6. Nachtmenschen 05:15
7. View Overlooking The Ancestrial Forest 04:14
8. Night Before The Slaughter 03:55
9. The Crimson Light 07:06
10. Leid Van De Mist 14:38
11. Outro 02:58

http://forestmuse.bandcamp.com/

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