V-ANGER - In Shovel We Trust
Full-length, Sliptrick Records
Ed ecco che arriviamo alla fine con "V-Anger", che chiude con la consueta brutalità un'opera che farà stragi nei live show e che avrà il merito e la colpa di far spezzare molti colli e di causare dei circle pit da paura, ammesso che la gente si presenti ai loro live show e non facendo finta scrivendo su internet e basta, come troppo spesso avviene negli ultimi tempi. Il finale rallentato di questo pezzo è qualcosa di semplicissimo ma di una cattiveria disarmante, che da tempo non sentivo espressa con tanta forza e immediatezza, ed è simbolo di un disco che non deve per nessuna ragione passare inosservato. Certo, gli amanti della masturbazione musicale, dei tempi di batteria scomposti, ricomposti e calcolati con strane forme matematiche da nerd forse non apprezzeranno questo album, perchè lo troveranno probabilmente poco "raffinato". Per tutti gli altri, me compreso, che aspettavano una band capace di realizzare una vera esplosione di rabbia come si faceva un po' di anni fa, questa è manna dal cielo. Delitto lasciarselo scappare!
Recensione a cura di: Sergio vinci "Kosmos Reversum"
(2014)
Mi chiedevo da un po' di tempo dove fossero finite quelle band che negli anni '90 ti prendevano a calci nei denti con il loro metal potentissimo, quella sorta di ibrido tra tra thrash, hardcore e talvolta death metal, con a capo formazioni come Sepultura, Machine Head, Testament (quelli degli anni '90 però) e altri ancora, che incendiavano i cuori dei metal head più riottosi. Tutte band che forgiavano il loro sound su una attitudine da strada e forti richiami al thrash d'annata. Anche band della scena newyorkese come i Sick Of It All a partire dagli anni Novanta hanno sfornato dischi fedeli alla tradione HC, ma sempre più "metallizzati". E' proprio da queste basi e da quel periodo che i milanesi V-Anger sembrano prendere ispirazione, consegnandoci un thrash metal arrembante e guerrafondaio, grezzo quanto basta ma suonato come il metallo richiede. Chitarre ribassate, riff tagliagola e un cantato prettamente hardcore sono le credenziali di questa formazione, che sotto le ali della ottima Sliptrick Records, ci consegna il loro primo full-length, e lo fa in maniera sorprendente.
Perchè a volte non sono l'originalità o la tecnica che ti colpiscono per prime, ma la forza e la sincerità con cui una band suona la sua musica, con passione e ferocia. I V-Anger sicuramente sono una band onesta, e lo si capisce appena si inserisce il cd nel lettore, quando parte veloce e primitiva l'opener "Revenge", ibrido thrash-HC con tanto di assoli dissonanti in pieno Andreas Kisser style. Il sound è deflagrante e potente ed è stato registrato presso i Kick Recording Studio di Roma da Marco Mastrobuono (Buffalo Grillz, Hour of Penance, ) e Matteo Gabbianelli (Kutso). Tra parti groovy e violentissime bordate come nella devastante "About World", i nostri ci insegnano che il metal può ancora essere brutto, sporco e cattivo. Questo lo dico con un certo grado di soddisfazione, perchè in un periodo in cui molti si infighettiscono adottando scelte di stile e suono molto discutibili e che col metal vero poco hanno a che fare, i V-Anger ci travolgono con delle batoste incredinili, che fanno davvero male. Altri episodi come "Mad For Hate" e "Soldiers Of Pain" richiamano i Sepultura del periodo "Chaos A.D." e "Roots", un po' per le strutture dei pezzi e un po' per lo stile proposto. Sono presenti infatti tutti gli ingredienti che avevano reso immortali e unici quei dischi, tra parti groovy, accelerazioni killer, voce incazzata e atmosfera da lotta verso il sistema. Questa influenza è poi confermata infatti dalla stupenda cover di "Biotech Is Godzilla", pezzo che ho sempre amato dei brasiliani, hardcore allo stato brado, qui riproposta con una produzione che la rende ancora più violenta e una prestazione se possibile ancora più esasperata. Pesantissima e quasi death metal si presenta "This Is My Life", con vaghe decelerazioni spezzacollo che molto devono a certo crossover di band come Biohazard e Madball. Ancora velocità incontrollata con "Dead Man Walking", capace però di dare respiro all'ascoltatore con dei refrain un po' più "aperti" del solito. Esplicita fin dal titolo "Hate For All", altra spallata hardcore-metal a cavallo tra Sick Of It All e Pantera, con la batteria di Marc Sarina che un'altra volta si dimostra come colonna portante di questo degenero in musica (in senso buono), con i suoi colpi essenziali, precisi e pienamente funzionali al genere proposto, senza troppi complimenti.
Mi chiedevo da un po' di tempo dove fossero finite quelle band che negli anni '90 ti prendevano a calci nei denti con il loro metal potentissimo, quella sorta di ibrido tra tra thrash, hardcore e talvolta death metal, con a capo formazioni come Sepultura, Machine Head, Testament (quelli degli anni '90 però) e altri ancora, che incendiavano i cuori dei metal head più riottosi. Tutte band che forgiavano il loro sound su una attitudine da strada e forti richiami al thrash d'annata. Anche band della scena newyorkese come i Sick Of It All a partire dagli anni Novanta hanno sfornato dischi fedeli alla tradione HC, ma sempre più "metallizzati". E' proprio da queste basi e da quel periodo che i milanesi V-Anger sembrano prendere ispirazione, consegnandoci un thrash metal arrembante e guerrafondaio, grezzo quanto basta ma suonato come il metallo richiede. Chitarre ribassate, riff tagliagola e un cantato prettamente hardcore sono le credenziali di questa formazione, che sotto le ali della ottima Sliptrick Records, ci consegna il loro primo full-length, e lo fa in maniera sorprendente.
Perchè a volte non sono l'originalità o la tecnica che ti colpiscono per prime, ma la forza e la sincerità con cui una band suona la sua musica, con passione e ferocia. I V-Anger sicuramente sono una band onesta, e lo si capisce appena si inserisce il cd nel lettore, quando parte veloce e primitiva l'opener "Revenge", ibrido thrash-HC con tanto di assoli dissonanti in pieno Andreas Kisser style. Il sound è deflagrante e potente ed è stato registrato presso i Kick Recording Studio di Roma da Marco Mastrobuono (Buffalo Grillz, Hour of Penance, ) e Matteo Gabbianelli (Kutso). Tra parti groovy e violentissime bordate come nella devastante "About World", i nostri ci insegnano che il metal può ancora essere brutto, sporco e cattivo. Questo lo dico con un certo grado di soddisfazione, perchè in un periodo in cui molti si infighettiscono adottando scelte di stile e suono molto discutibili e che col metal vero poco hanno a che fare, i V-Anger ci travolgono con delle batoste incredinili, che fanno davvero male. Altri episodi come "Mad For Hate" e "Soldiers Of Pain" richiamano i Sepultura del periodo "Chaos A.D." e "Roots", un po' per le strutture dei pezzi e un po' per lo stile proposto. Sono presenti infatti tutti gli ingredienti che avevano reso immortali e unici quei dischi, tra parti groovy, accelerazioni killer, voce incazzata e atmosfera da lotta verso il sistema. Questa influenza è poi confermata infatti dalla stupenda cover di "Biotech Is Godzilla", pezzo che ho sempre amato dei brasiliani, hardcore allo stato brado, qui riproposta con una produzione che la rende ancora più violenta e una prestazione se possibile ancora più esasperata. Pesantissima e quasi death metal si presenta "This Is My Life", con vaghe decelerazioni spezzacollo che molto devono a certo crossover di band come Biohazard e Madball. Ancora velocità incontrollata con "Dead Man Walking", capace però di dare respiro all'ascoltatore con dei refrain un po' più "aperti" del solito. Esplicita fin dal titolo "Hate For All", altra spallata hardcore-metal a cavallo tra Sick Of It All e Pantera, con la batteria di Marc Sarina che un'altra volta si dimostra come colonna portante di questo degenero in musica (in senso buono), con i suoi colpi essenziali, precisi e pienamente funzionali al genere proposto, senza troppi complimenti.
Ed ecco che arriviamo alla fine con "V-Anger", che chiude con la consueta brutalità un'opera che farà stragi nei live show e che avrà il merito e la colpa di far spezzare molti colli e di causare dei circle pit da paura, ammesso che la gente si presenti ai loro live show e non facendo finta scrivendo su internet e basta, come troppo spesso avviene negli ultimi tempi. Il finale rallentato di questo pezzo è qualcosa di semplicissimo ma di una cattiveria disarmante, che da tempo non sentivo espressa con tanta forza e immediatezza, ed è simbolo di un disco che non deve per nessuna ragione passare inosservato. Certo, gli amanti della masturbazione musicale, dei tempi di batteria scomposti, ricomposti e calcolati con strane forme matematiche da nerd forse non apprezzeranno questo album, perchè lo troveranno probabilmente poco "raffinato". Per tutti gli altri, me compreso, che aspettavano una band capace di realizzare una vera esplosione di rabbia come si faceva un po' di anni fa, questa è manna dal cielo. Delitto lasciarselo scappare!
Recensione a cura di: Sergio vinci "Kosmos Reversum"
VOTO: 80/100
Tracklist:
Tracklist:
1. Revenge 03:05
2. No More 02:08
3. About World 02:26
4. Mad for Hate 04:09
5. Soldiers of Pain 03:11
6. First Angel 03:11
7. Biotech Is Godzilla (Sepultura cover) 01:46
8. Slaughterhouse 03:37
9. This Is My Life 03:31
10. My Land 04:02
11. Dead Man Walking 02:42
12. Hate for All 02:46
13. V-Anger 05:53
2. No More 02:08
3. About World 02:26
4. Mad for Hate 04:09
5. Soldiers of Pain 03:11
6. First Angel 03:11
7. Biotech Is Godzilla (Sepultura cover) 01:46
8. Slaughterhouse 03:37
9. This Is My Life 03:31
10. My Land 04:02
11. Dead Man Walking 02:42
12. Hate for All 02:46
13. V-Anger 05:53
DURATA TOTALE: 42:27
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