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REINO ERMITANO "Conjuros de poder"

Full-length, Ogro Records
(2014)

I Reino Ermitaño da Lima (Perù) sono una vecchia conoscenza del doom metal, e giungono al loro quinto album in studio, per una carriera che ormai si avvicina ai quindici anni di attività. Guidati dalla voce calda e sralunata della cantante Tania Duarte, i nostri ci sottopongono nove tracce di puro doom, influenzato però anche da heavy metal classico e rock in senso generico. Le chitarre sono ribassate e dalla distorsione molto naturale e imprimono ai pezzi la giusta spinta per ottenere un sound compatto ma allo stesso tempo la produzione, per nulla elaborata ma squisitamente retrò e nitida, ci fa apprezzare gli strumenti e il loro lavoro in maniera del tutto naturale. 

E' come tornare indietro agli anni Settanta e ai dischi rock di quell'epoca ascoltando questo "Conjuros de poder", perchè l'approccio sostanzialmente è quello di un rock vintage, ma dove il doom ne ha infettato le basi, con la sua forza magnetica, esoterica e oscura. I pezzi infatti sono tutti delle cavalcate verso l'ignoto, litanie evocative in cui la voce femminile dona quel tocco volendo ancora più sinistro al tutto.
Le canzoni vanno a mio avviso prese in un unico blocco, in quanto l'opera non ha episodi più o meno meritevoli; la qualità è sempre abbastanza alta e inoltre la varietà con cui la band affronta questo genere musicale, infarcendo di assoli e divagazioni in territori più strettamente heavy che rimandano alla NWOBHM, predispone l'ascoltatore verso un ascolto attento di tutte le tracce, che vanno a formare il disco nel suo insieme, e non avrebbe senso "skippare" alcune canzoni, perchè credo che siano tutte collegate come da un impalpabile filo conduttore. La psichedelia è ben presente e in alcuni frangenti la band assume toni quasi spettrali ("Circe"), confezionando una musica magari non innovativa ma dal sicuro potere evocativo.

Non aspettatevi quindi nulla di originale o di tecnicamente altezzoso se vi avvicinerete a questa band, ma d'altronde sarebbe un po' ingiustificato un approccio del genere quando si parla di doom che richiama il passato. Quello che troverete in "Conjuros de poder" è una band che ama riportare il periodo del "flower power" ai giorni nostri, ma unendolo ad un mood plumbeo che non stona affatto. 
Amanti del doom e dei suoni vitage fatevi avanti: non siamo al cospetto del disco che cambierà il genere, ma sicuramente ad un'onesta riproposizione di stilemi già collaudati ma sempre attuali e gradevoli da ascoltare.

Recensione a cura di: Sergio vinci "Kosmos Reversum"
VOTO: 65/100

Tracklist:
1. Caléndula 07:04
2. Ancestral 05:59
3. Abraxas 03:47
4. Estigma de Caín 08:07
5. Circe 06:56
6. Kali 03:29
7. Chancapiedra 04:20
8. En mi mente 08:42
9. Apátrida 02:24
DURATA TOTALE: 50:48

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