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GURTHANG / BEYOND LIFE - Life Melodies Of Sorrow


Split, Cimmerian Shade Recordings
(2015)

Sperimentazione. Sempre e comunque. Mai fossilizzarsi su uno stile, uno schema, un suono, una parola. Mai. Ma con le dovute eccezioni. Di sonorità sperimentali oscure tratta questo split - album di Gurthang & Beyond Life intitolato “Melodies Of Sorrow” . I primi sono una One -Man Band capitanata dal superstite A.Z.V. ; dopo un iniziale EP di debutto “Desolated In Darkness”, la formazione si è poi via-via frastagliata attraverso gli anni e vari album ( il full - lenght “Infinite Void”, l'EP “Forgotten Deity” e l'ultimo lavoro del 2013 “I Will Not Serve”). 

Durante questo lasso di tempo le sonorità si sono fatte più cupe e dal doom/death iniziale si è arrivati al presente con echi industriali e black metal cupo e soffocante. Il presente lavoro di Gurthang, ossia i primi tre pezzi che aprono il disco, sono esattamente questo: echi di martial/industrial nella prima, marziale e introduttiva “Illuminate”, seguito dal black metal distorto e soffocante di “Arise”, in cui fa bella (?) mostra un blast beat intellegibile e spesso caotico ed una voce filtrata e difficilmente interpretabile. La conclusiva “LCVI”, in cui l'incedere metallico del loop di batteria e i layers sottostanti di suoni ed effetti rendono la traccia la più interessante del trittico. In definitiva un lavoro mediocre, purtroppo; alcuni spunti interessanti ma penalizzati da suoni un pò troppo artigianali che rendono il tutto “ne carne ne pesce”, troppo poco Black per i puristi, troppo easy-listening per i feticisti Industriali. Diverso il discorso per i Beyond Life: nati come un progetto solista di Dark-Ambient nel 2009 dalla mente di G.H. con l'aggiunta nel 2010 di M. e N.W diventano un qualcosa di solido, mutando il loro suono in funzione di strutture più organiche e concrete, inglobando attraverso il demo “Three Steps of Human Life”, gli EP “Prayers of Madness and Grief” & “Wastelands” e il full-lenght “Blackened Sky”, stili e influenze che vanno dal Depressive Black Metal, Ritual & Apocalyptic Dark Ambient, fino al noise e al jazz. 

Detto questo, i quattro pezzi dello split, incisi dal 2013 al 2014 sono la summa di tutte queste influenze, poste in forma sonica e devo dire che le ho trovate interessanti; “Psychopath’s Mind” è la classica song in stile CMI e senza scomodare nomi troppo blasonati, citerei in alcuni passaggi i grandissimi In Slaughter Natives (con le dovute proporzioni, ovviamente). La seconda traccia “Heavy Rain”, usa layers di chitarra per creare un tappeto ideale in cui suoni e samples di vari cori gregoriani e spoken words si possono tranquillamente spalmare e darci qualche sorrisino di piacere. “The Burial Rite” è invece più concreta, nel senso che sembra una versione larvale di un pezzo doom /death, chiaramente immerso in suoni liquidi e dissonanti e le voci, in sottofondo, ricordano che restano un gruppo solido, vero e proprio. 

Chiude il lavoro “Driven By Melancholy” , una song semi acustica, tranquillamente associabile al post-rock e ad alcuna psichedelia acustica seventy. In definitiva interessanti. Mi restano i dubbi sulla effettiva utilità di uno split-album, che nell'era del “digitale a tutti i (sotto) costi”, può sembrare solo un contenitore in cui mettere idee e prove che, forse, farebbero meglio a restare tali.

Recensione di: D666

Voto per Gurthang: 55/100
Voto per Beyond Life: 70/100

Tracklist:
1.Gurthang - Illuminate 3:45 
2.Gurthang - Arice 05:43 
3.Gurthang - LCVI 04:04 
4.Beyond Life - Psychopath's Mind 03:44 
5.Beyond Life - Heavy Rain 06:44 
6.Beyond Life - The Burial Rite 05:52 
7.Beyond Life - Driven by Melancholy 05:24 

DURATA TOTALE:  35:16 

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