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VESANIA - Distractive Killusions (Review)

Full-length, Napalm Records
(2007)

Fondamentalmente un supergruppo nato dall’alleanza tra Orion (bassista nei Behemoth, ma qui cantante e chitarrista) e Daray (ex-Vader, e per diversi anni turnista per i Dimmu Borgir, alla batteria) nel 1997, i polacchi Vesania sono autori di un Black Metal possente, sinfonico, dalle sonorità massicce e a tratti piacevolmente atmosferiche. “Distractive Killusions”, terzo full-length del combo (datato 2007), si apre con la rasoiata chiamata “Narreschyff”, canzone caratterizzata dall’enigmatico stacco centrale che evoca con sinistra malignità il significato stesso del nome del gruppo (che in latino vuol dire “pazzia, insania mentale”) tra catene che tintinnano e risate al di là della sanità mentale mentre una voce da joker impazzito declama una misteriosa ammonizione…

È ora il turno della più cadenzata e, a tratti, marziale “The Dawnfall (Hamartia and Hybris)”, tematicamente incentrata sulla distruzione di ciò che ogni uomo ama. “Infinity Horizon” è la terza traccia dell’album, canzone leggermente più varia delle precedenti due e in cui la chitarra solista di Valeo riesce finalmente a emergere con un ispirato ma breve assolo verso l’inizio del pezzo, che si chiude con un lungo outro, che si trascina per un minuto buono prima che cominci “Rage of Reason”, canzone forse più rappresentativa dell’intero album, scelta anche come singolo. Qui, un altro assolo di chitarra introduce un ritornello decisamente immediato e orecchiabile, di quelli che nonostante il genere estremo entrano in testa… e ci restano, così come il tema quasi “circense” intrecciato dalla tastiera di Siegmar, che caratterizza la seconda metà della canzone. “Of Bitterness and Clarity”, e ormai siamo nella seconda metà dell’album: la quinta canzone si apre con il gelido soffiare del vento ad accompagnare il tappeto di doppio pedale che annuncia il feroce blast beat che regge la prima parte della canzone, che si evolve poi in senso atmosferico senza rinunciare alla velocità se non sul finale, un momento decisamente tra i più alti dell’intero album. –Heartbeat. Arythmic. -, e poi il caos: così comincia “Silence Makes Noise (Eternity – the Mood)”, forse la canzone più aggressiva dell’album, con Orion che passa dai consueti growl bassi e corposi a tratti di scream decisamente apprezzabili; dopo tutta questa ferocia, il brano si chiude con un malinconico arpeggio acustico… 

Lenta, pesante, arriva ora “Hell is for Children”, un down-tempo dedicato a tutti quelli che si avvicinano all’occultismo e al satanismo per gioco, per moda, con superficialità: un ottimo pezzo, dalle sonorità taglienti, curate, maligne, cariche, e ormai ci avviamo alla conclusione del disco. È infatti il momento di “Aesthesis”, che pigia di nuovo l’acceleratore in un brano caratterizzato da un approccio marziale, spezzettato, che dona un buon groove ben retto dalla combo Daray/Heinrich (al basso) ma, purtroppo, nulla di più. A dare invece una marcia in più a questa canzone è il delicato assolo di pianoforte in chiusura… prima del taciturno “memento mori” della breve e conclusiva “Distractive Cryescendo”… il tempo scorre. 
In conclusione, dunque, “Distractive Killusions” è un album piacevole all’ascolto, costante e vario nella giusta misura, con pezzi che vanno dai quattro minuti e mezzo ai sei e tutti adeguatamente curati, senza riempitivi. Non un capolavoro, non un album che resterà nella Storia della musica, ma un bel disco. 

Recensione a cura di Venconus 
Voto: 78/100 

Tracklist: 
1. Narrenschyff 06:00 
2. The Dawnfall (Hamartia and Hybris) 04:57 
3. Infinity Horizon 04:49 
4. Rage of Reason 05:52 
5. Of Bitterness and Clarity 04:42 
6. Silence Makes Noise (Eternity - The Mood) 04:47 
7. Hell Is for Children 04:58 
8. Aesthesis 05:04 
9. Distractive Cryscendo 01:56 instrumental

DURATA TOTALE: 43:05

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