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HORRIFIC DESEASE - Outbreak (Review)

Full-length, Satanath Records
(2015)

Ecco! Lo sapevo! Non ho più l'età per fare head-banging come un ventenne. Ora mi sa che dovrò prendere una bella bomba di antidolorifico per farmi passare lo strappo alla cervicale. Sono vecchio ormai, ma quando dallo stereo escono dei lavori come “Outbreak”, la testa parte da sola e mulina su se stessa fino alla fine dell'album. Era un po' che non mi capitava sotto mano un bell'album di marcissimo Death Metal – Grind con influenze Crust vecchio stile.
Il duo nipponico al secolo Makoto Mizoguchi alle chitarre e Haruhisa Takahata al basso e voce in circa 30 minuti scarsi (il mio collo per questo ringrazia!) danno vita ad un vero e proprio assalto nucleare vecchia maniera, con voce al vetriolo, chitarre taglienti e batteria ( nell'album percossa dal session Masazumi Mitsuno) lanciata a mille all'ora contro un muro sonoro. Siamo dalle parti della vecchia scuola Grind, citando il devastante quanto seminale “World Downfall” dei Terrorizer e tanta matrice svedese Crust-Grind stile Disfear o Nasum. A supportare meglio il marasma sonico, metteteci un po' di sano Death Metal americano, ma di quello ignorante, sporco e laido come il cesso di un ospizio, ed avrete una vaga idea del quadro sonoro espresso in “Outbreak”. 
Ignoranza a go-go, certo, ma solo dal punto di vista musicale; le liriche, per quanto non presenti nel libretto, si rifanno alla denuncia sociale e al giustizialismo tout-court, infarcito i proclami sull'inevitabile declino sia morale che di diritto dell'uomo. Da un punto di vista prettamente tecnico, qui è difficile fare una corretta analisi, dato che è impossibile, almeno a mio parere, non tenere conto di un po' di sporcizia ed imprecisione che sono intrinseche nel genere stesso, e che lo rende refrattario a qualunque critica oggettiva. Dal mio punto di vista comunque le dinamiche sono rese con giustizia, tutti gli strumenti, tenendo conto delle dovute scelte stilistiche, sono discretamente registrati e comprensibili. Il che è già un successo. Le chitarre sono appuntite e taglienti e l'amalgama delle compressioni e distorsioni le rendono comunque udibili e corpose. Il basso è gregario al chaos dell'insieme, ma non per questo troppo confuso o deficitario di corpo, il che risulta il giusto e doveroso compromesso per lo strumento. La batteria è sempre compressa e triggerata, ma anche nelle velocità elevate risulta comprensibile e con il giusto tiro, evitando l'effetto “flatting” tipico del Grind ortodosso. La voce è al vetriolo e ricorda molto quella di Oscar Garcia dei già citati Terrorizer, quindi si gode alla grande ed ha la mia benedizione.

Sembra incredibile, ma fa piacere constatare che il genere, per quanto ormai inflazionato e spesso ridotto a macchietta autoreferenziale, in mano a questi due loschi figuri riacquisti smalto e credibilità e ritorni ai fasti di un tempo, o perlomeno stimoli un reale interesse che non sia il solito trito e ritrito clìchè politicizzato troppo spesso fine a sé stesso. Per quanto siamo ben lontani da qualunque novità e spesso il “già sentito” sia la norma e regola, “Outbreak è consigliato a chi, come me, è rimasto realmente impressionato da album come “ World Downfall” e “Sounds of the Animal Kingdom” e che, quando li riascolta, scapoccia come non ci fosse un domani! Grind it to the core!

Recensione a cura di: D666 
Voto: 65:100

Tracklist:

1. Tortured In Entirety 02:51
2. Waste It Now! 02:28
3. Under the Judgment 02:48
4. Newborn Reapers 03:20
5. Mortal Bite 00:16
6. Slaughter 01:23
7. Lord of Avengement 03:50
8. Hateful Praying 03:45
9. Distracting Decisions 03:01
10. Your Own Justice 03:10
11. Never Satisfied 02:42
12. The Pissed Punisher 02:52
DURATA TOTALE: 32:26

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