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HATE & MERDA - La Capitale Del Male (Review)

Full-length, Dischi Bervisti / Sangue Dischi 
(2016)

..Non esiste filosofia che possa contemplare il male. Quando arriva si mangia tutto..tutto..e si spenge ogni cosa.  
Stefano Santoni

CiĆ² che gli Hate & Merda vogliono farci intendere con “ La Capitale Del Dolore” ĆØ un concetto semplice ed allo stesso tempo diretto, ossia che la vita fa profondamente schifo! Per quanto possa suonar banale ed ormai probabilmente giĆ  assimilato come concetto, resta disarmante per l'efficacia con cui il duo in questione (batteria e chitarra /voce) ci spiega e rende in forma sonica il suddetto principio.
Si, la vita fa profondamente schifo! Sette capitoli in cui non si intravede un barlume di speranza, solo profonda alienazione urbana post-industriale, perfettamente espressa in un Post-Hardcore metallico e fangoso, ibridato da momenti Sludge e dilatazioni Industrial / Noise che ci entrano nelle vene, con proclami e samples di rara crudezza e disperazione ed urla che ci fanno capire che nulla a questo mondo, merita di essere salvato. Come punti di riferimento, ma solo da un punto di vista concettuale, potrei citare Eyehategod e primissimi Godflesh, ma citerei anche Today Is The Day e i dimenticati ma seminali FudgeTunnel, il tutto condito da scorie industriali contemporanee come i Corpoparassita, violentissimo e disturbante act italiano, dedito a scelleratezze soniche di indiscusso pregio.

La produzione ĆØ Lo-Fi ed assolutamente voluta e come tale la si deve accettare in toto, senza le raffinatezze che la modernitĆ  offre. Qui il dolore ĆØ costante e il totale sconforto ĆØ espresso anche tramite i suoni, come la batteria secca e analogica e la chitarra fangosa e slabbrata, ricolma di feedback e riverberi dissonanti. La chiara impostazione Noise poi sporca ulteriormente il tessuto del lavoro, con suoni di samples spesso saturi di rumore bianco e granulose textures e layers d'atmosfera, che non ammorbidiscono perĆ² il blocco compatto de “La Capitale Del Male”. E su tutto quanto, si erge la voce, un grido di malessere che ci urla e vomita addosso tutto il disprezzo che la banalitĆ  dell'esistenza crea. I testi, tutti in italiano, sono spesso difficili da interpretare, tra i pesanti clangori che gli Hate & Merda evocano, ma ciĆ² che esce non ĆØ certo roba per stomaci deboli. Qui non v'ĆØ gioa e speranza, esse sono morte da un pezzo, tra rifiuti umani, stupri di massa e apatia su grande schermo. Qui c'ĆØ solo l'indiscusso, atavico principio del declino dell'uomo sull'uomo, la riduzione a mero carnefice di se stesso, incapace di levare la testa dal sordido pasto del proprio fallimento come specie.

Destinato a chi mangia napalm a colazione e ha le orecchie ormai brasate da anni di violenza industriale, “La Capitale Del Male” resta un manifesto di ciĆ² che in “Itaglia” resta confinato al mero underground, ma che invece sarebbe da insegnare a scuola, al posto dell'ora di religione. Non si sa mai, forse qualche adolescente debosciato e reso catatonico dalla tv generalista puĆ² persino svegliarsi e formulare un pensiero coerente. Ne dubito, purtroppo, ma comunque complimenti, ci vogliono dei lavori cosƬ.

Recensione di D666 
Voto: 75/100

Tracklist: 
01. La Capitale Del Male 02:58 
02. Foh 05:29 
03. L'Inesorabile Declino 04:39 
04. In Itinere 06:27 
05. La Capitale Del Mio Male 06:27 
06. Profondo Nero Senza Fine 03:06 
07. Vai Via 09:01

DURATA TOTALE: 38:10

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