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Intervista: BLACK FAITH

Dopo aver recensito il loro ultimo, ottimo album "Nightscapes" QUI, abbiamo scambiato quattro chiacchiere virtuali col cantante-chitarrista della band Snarl, per saperne di più sui suoi Black Faith e sulla realizzazione di un disco black metal tutto italiano che saprà sicuramente farsi apprezzare!

1) Ciao ragazzi e benvenuti sulla nostra zine! Vogliamo parlare del vostro nuovo album “Nightscapes”, ovvero dove si sono svolte le registrazioni e quanto tempo avete impiegato per ultimarlo?

Ciao Kosmos, “Nightscapes” è il secondo album dei Black Faith ed è stato registrato a partire dall’Autunno del 2015 da Acheron e Hyakrisht, grazie alla loro strumentazione professionale per registrare.
La composizione era tutta già pronta, ovviamente, ma prima di partire con le registrazioni ufficiali abbiamo fatto un po’ di produzione, lavorando su alcuni arrangiamenti in modo da rendere il disco più il frutto di una band e non di un singolo membro come avveniva in passato. Più o meno verso Dicembre 2015 è stata la volta della batteria e via via degli altri strumenti, delle voci e di tutti i guests dell’album. È stato un processo lungo per via della lunghezza dell’album, che ci ha portato a finire tutto il lavoro per l’estate del 2016.

2) Dopo un avvio di carriera non molto prolifico, sembra che negli ultimi anni siate cambiati sotto questo aspetto, sfornando due ottimi album come “Jubilate Diabolo” e quest’ultimo “Nightscapes”. Cosa è cambiato, in questo senso, nella band quindi?

Grazie dei complimenti! È vero, negli anni passati siamo andati più a rilento per tanti motivi come sfortune, contrattempi e inesperienze. Nell’ordine avvenne che poco dopo l’uscita del demo “Proclaim my victory” rimanemmo solo io e Lucas Demon in formazione, ciò non fermò mai la band, ma il processo compositivo fu rallentato. Tra il 2009 e il 2010 io, Hyakrisht e Funestum registrammo il nostro primo album presso gli Hybrid Recordings Studios a Lanciano (CH), ma il risultato fu troppo triggerato e digitale, per cui usammo alcune di quelle canzoni come Ep solo a scopo promozionale, e nel 2011, come sai, registrammo 3 canzoni per uno split, ma non fu mai pubblicato e le nostre canzoni uscirono solo nel 2013 con altre bands e con un’altra label. A tutto questo aggiungi il fatto che la registrazione di “Jubilate Diabolo” agli Underroom Studios durò un anno e partì da Primavera 2012 a inizio 2013, e hai ottenuto il motivo per cui, pur registrando abitualmente, in passato certe cose sono state pubblicate con ritardi. Fortunatamente, però, come puoi vedere abbiamo cambiato marcia da tempo.

3) Sbaglio se definisco il vostro album come un buon mix tra Urgehal, Tsjuder e vecchia scuola svedese-norvegese dei grandi nomi storici? Credete che la definizione black-thrash sia adatta per alcuni vostri brani?

Ti risponderò partendo dalla seconda domanda: Black/Thrash sicuramente è calzante per alcuni brani, forse Black-Black/Thrash è anche meglio per tutti i brani. Adoro il Thrash old school e sono un grande fan di Urgehal e Tsjuder, ma sul fatto di ricondurre il nostro album a qualche nome in particolare, non saprei. Il fatto è che quando compongo cerco di tenere fuori le influenze esterne per trasporre in musica ciò che penso, o che ho provato, il più accuratamente possibile; per quest’album ho cercato di essere il più personale possibile sia nella musica che nei testi, e quindi non mi preoccupavo di come sarebbe uscito il risultato, purché fosse Black Metal. Se ciò che suoni ti viene dal cuore, te ne freghi delle influenze e dei diversi stili musicali: la tua musica saprà collegarli. È così che una band guadagna personalità. 
In conclusione, preferisco che a definirci sia chi ci ascolta o i recensori, anche perché finora abbiamo sentito o letto in giro pochi paragoni, perlopiù discordi tra loro. Il che è positivo per me: prova la personalità della nostra musica.

4) So che il compositore principale sei tu, Snarl, cantante-chitarrista della band. Però vorrei sapere come si svolge il processo compositivo in sala prove prima di arrivare al risultato finale.

Per i brani miei, in passato a causa dell’instabilità di formazione portavo tutto il brano già fatto da me a casa, con gli altri musicisti a intervenire sulle loro partiture e con idee eventuali. Gradualmente, però, questo processo si è andato differenziando poco a poco, fino alle registrazioni di “Nightscapes”, dove ci sono stati lavori di produzione da parte della band intera, ad esempio. Più feedback c’è, meglio è.

5) Di cosa trattano le liriche di “Nightscapes”? È una specie di concept album?

Per i Black Faith ho sempre solo scritto concept album, magari all’inizio c’era qualche punto scoperto o qualche tematica scollata, ma l’approccio ai testi era sempre quello e non so se lo cambierò. “Nightscapes” quindi è un concept album anche lui, ma i testi non li spiegherò perché non amo farmi un’immagine e sbandierarla in giro come modello predefinito, preferisco che la gente si legga i testi a casa da sola, che cerchi di capirci qualcosa ragionandoci sopra, per poi parlarne davanti a una birra per esempio. Voglio solo chiarire due cose sui testi: Punto primo, mai scritto tematiche fantasy in vita mia, né prima né ora né in futuro. E poi, non si tratta di un album che parla di Satanismo: l’argomento viene toccato due volte, ma non è il tema principale. Il resto scopritelo voi.

6) Come sono state, fino ad ora, le opinioni riguardo "Nightscapes" da parte di stampa specializzata e pubblico? Siete soddisfatti per ora?

Per ora pare che sta andando bene, abbiamo 5 recensioni al momento, ma altre devono arrivare e per ora le opinioni sembrano molto favorevoli… soprattutto, molti citano brani diversi come i loro preferiti. Questo è bene: vuol dire che l’album ha potenziale.

7) Cosa vuol dire per te, Snarl, suonare black metal? È anche per te un modo di essere oltre che uno stile di musica?

Non è uno stile di vita perché sono un uomo e non solo un blackster. Io sono io e non mi piace farmi inquadrare in una categoria o in uno stile di vita, tanto più che non capisco se questo “stile di vita” serve a catalogare chi lo fa o a dare un punto di riferimento per il pubblico. Il Black Metal è la musica che mi è sempre piaciuto suonare e se mi ha influenzato lo lascio dire agli altri, a patto che questi “altri” mi sappiano anche dire quanto mi vedono diverso da loro perché faccio Black Metal.

8) Chi ha realizzato l'artwork di "Nightscapes" e cosa rappresenta?

Con un titolo come quello, io e Hyakrisht cercavamo un’immagine sognante ma notturna e nefasta, che facesse da riassunto dell’album, come una specie d’introduzione. Dopo un po’ di ricerche e di studi, trovammo queste foto fatte da Hyakrisht e da suo fratello maggiore che ritraevano un soggetto simile, così chiedemmo a Cordyceps M (East Graphics) di lavorare la migliore delle foto nella direzione descritta poc’anzi che volevamo. Il risultato è stato grandioso perché rispecchia bene ciò che volevamo, si tratta di un artwork atmosferico e intenso, ma anche negativo e sinistro, in linea col nostro stile musicale. E poi, sempre nella ricerca della personalità e della non catalogabilità, credo si distingua da copertine black metal copiate da “Transylvanian Hunger” o copertine troppo fantasiose, astratte e fatte col photoshop.

9) Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati musicalmente e quali pensate di aver già raggiunto?

Non suoniamo con la fissazione di avere degli obiettivi da raggiungere: ci preoccupiamo del tragitto e non della meta. Ci sono diverse soddisfazioni che ho raggiunto personalmente, ma aprire per Taake e Azaghal ed essere stati chiamati a suonare per il concerto di pre-release gli Aborym, una band della quale sono molto fan, sono state delle belle soddisfazioni, così come il fatto che “Jubilate Diabolo”, al tempo, ci procurò parecchie date fuori regione.

10) Credo sinceramente che il vostro ultimo album abbia pochi rivali in fatto di qualità. In questo senso, però, vi chiedo quali pensate siano le band più meritevoli, italiane e non, che meritano un plauso per quanto stanno facendo, e non solo in virtù di un passato glorioso…

Snarl :: Ti ringrazio davvero dei complimenti, è davvero bello sentirti dire queste parole. Riguardo alle bands, limitatamente al Black Metal, per me chi spinge i limiti di ciò che si può fare in o dall’Italia merita il mio riconoscimento. Bands come Mortuary Drape, Demonomancy e Selvans (tanto per citare i primi che mi vengono in mente) fanno tours all’estero e si spingono dove molte “bands di culto” non hanno osato. Un tempo io vedevo il problema che troppe bands italiane non facevano concerti o facevano troppo i re del locale di provincia. L’esempio delle bands succitate (insieme a bands non Black come Shores of Null o Fleshgod Apocalyse) incoraggia le bands minori a fare sempre meglio e sta sradicando sempre di più questo peccato di modestia delle bands italiane. Inoltre, ci tengo a citare la qualità e il clima di amicizia di tante bands Black Metal del versante Adriatico, dal nord degli Apocryphal e dei Catechon fino al sud degli Ad Noctem Funeriis, passando per tutte le regioni in mezzo. Cito questo perché è raro in Italia trovare cerchie di gruppi così vaste di qualità, durature che funzionano, che vanno in giro a suonare e che non si ghettizzano. Si tratta di gruppi di ragazzi che hanno interagito tra di loro prima con un gruppo e poi con altri, con risultati proficui sia dal punto di vista umano che della musica.

11) Abbiamo finito. A voi le conclusioni!

Grazie mille dell’intervista, il 4 Febbraio 2017 esce “Nightscapes” per Throats Productions, il nostro secondo full length. Se volete dategli un ascolto, e se vi piace acquistatelo. Seguite tutti gli aggiornamenti dei Black Faith qui: https://www.facebook.com/BlackFaithOfficial


Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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