Intervista: LIMBO NEUTRALE
1) Bentornato sulle nostre pagine Marco! Ci vuoi raccontare cosa è cambiato dall'uscita del tuo album solista "N.D.E." ad oggi?
N.D.E. è stato un progetto finalizzato all’ascolto perché si può considerare come un unico brano di un’ora suddiviso in parti, essendo molto complesso a livello sonoro e con moltissimi featuring non mi è stato possibile adattarlo ad un live, sono comunque contento perchè è stato considerato dagli ascoltatori un buon lavoro concettuale.
Ad oggi è in corso l’ultima revisione del seguito di Limbo Neutrale (la seconda parte del romanzo che ho scritto nel 2012) e sto scrivendo nuovi brani che faranno parte di un E.P. che si intitolerà “Regression”, una sorta di seguito di N.D.E., così ho pensato che la miglior soluzione fosse quella di formare una band per suonare live brani presi da tutti i lavori precedenti. I membri della band ricordano alcuni personaggi presenti nella saga, in modo da incuriosire il maggior numero di persone e fare una bella pietanza saporita che ha come ingredienti musica, video, foto e romanzo.
2) A quali band ti sei ispirato inizialmente, e a quali ancora ti ispiri?
Sono anche un chitarrista cover, quindi ho tantissime ispirazioni che partono dagli anni 60 per poi arrivare fino ad oggi, il progetto cover Riders on the Rock ne è un esempio perché portiamo in scena una scaletta pensata in questo modo, suddivisa per decadi. Per Limbo Neutrale e per i miei brani solisti direi: Pink Floyd, Nine Inch Nails, Marylin Manson, Metallica, Nirvana, Tools, 30 Second To Mars, Skunk Anansie, Frank Zappa, Foo Fighters… e a molti di questi artisti dedichiamo anche delle cover tributo proprio per sottolineare le ispirazioni.
3) Limbo Neutrale è la tua ultima creazione, se così possiamo chiamarla. Parlaci un po' di questa nuova realtà musicale!
Come detto sopra in realtà è un progetto che c’è da parecchio, sopratutto nella mia testa, perché rappresenta il mio alter ego Mr. Germani, che ha molte mie caratteristiche, ma vive in un mondo complottista ed è vittima di fenomeni inspiegabili. Ho inserito in questo progetto tutto ciò che mi diverte e mi impegna: suonare, comporre, vestiti stravaganti, storie fantascientifiche, chitarra superdistorta, tecnologia, video, ecc…
Potremmo definirlo un contenitore nel quale ho messo molte parti di me ma allo stesso tempo lo condivido con altri che possono tranquillamente metterci del loro.
4) C'è un messaggio particolare all'interno di questa band? Mi pare di capire che il vostro monicker si rifaccia al titolo di un libro. Come mai?
Credo di aver argomentato bene nelle risposte precedenti, tenderei a sottolineare che più che di una band, si parla di un progetto che si manifesta in maniera naturale in una band e poi potrebbero esserci delle aggiunte alla attuale line-up e degli ospiti, ma non vorrei fare altri spoiler…
5) Vogliamo parlare del video di "Abreaction"?
Abreaction voleva essere un brano molto “mainstream” per rilanciare il progetto e sfruttare al massimo la vocalità e l’immagine di Sofia che ho conosciuto presso la nostra associazione culturale After Life Music Dimension, mi serviva qualcosa di potente e nello stesso tempo fruibile dal maggior numero di persone e visto che le canzoni romantiche non mi vengono particolarmente bene, ho puntato sulla psicanalisi che mi sembra un tema più legato alle mie produzioni.
Ho lasciato a Sofia ampio spazio per melodia e testo e lei ha voluto parlare dell’abreazione, che poi è la liberazione da un trauma represso. Il video vede basso, batteria e chitarra incatenati in modi differenti ad una parete di quella che sembra un prigione o una cantina (e di fatto lo è perché è la cantina dell’associazione) e Sofia che canta intervallata da scene inquietanti in cui si vedono oggetti che richiamano il romanzo, ci sono riferimenti simbolici ed esoterici come l’occhio che tutto vede e una sfera luminescente, tutti elementi che fanno pensare a un “limbo” oscuro.
Il video è autoprodotto, girato 10 metri sotto terra nella cantina dell’associazione da Elisa Collimedaglia che oltre ad essere la mia compagna è una videomaker (specializzata in matrimoni!), ci ha aiutato Davide Pagliano, con il quale suono nei Penthouse Brothers, ma che è anche grafico, fonico e tecnico delle luci, abbiamo usato dei semplici par led e dei tagli laterali per dare una sensazione di “live”, abbiamo rifatto il playback più volte per avere più inquadrature e le parti di Sofia da sole, circa 8 ore di riprese con qualche pausa, per avere un prodotto “underground” utile allo scopo.
6) Come sono stati finora i pareri riguardo questo brano-video?
Finora amici e fans hanno gradito questa rinascita di Limbo Neutrale al femminile, ma ci sono in ballo anche dei brani con voce maschile, brani strumentali e qualcosa di molto sperimentale, non vorrei però basarmi sul feedback di un singolo perché il progetto è complesso e vorrei lavorarci almeno un anno per dare un senso a tutto quello che c’è da dire. Non condivido molto questo modo “furbetto” di muoversi con un solo video e un solo brano, per poi condire il resto con copie striminzite della stessa produzione.
Limbo neutrale ha bisogno di svilupparsi in tante direzioni e per questo bisogna lavorare sodo e continuare a produrre, scrivere, provare e suonare, più idee vengono, più interessante diventa il discorso, sentirsi i complimenti di amici e parenti sinceramente non mi basta, sono una persona molto esigente e a 43 anni non mi esalto per dei like, voglio vedere la gente che viene a sentirci al posto di andare a bere al bar sotto casa e poi che mi scrive personalmente per avere maggiori dettagli.
7) Siete già attivi sul fronte live? E se non lo siete come Limbo Neutrale vuoi parlarci, Marco, della tua attività di musicista in genere?
Il live per un musicista è come una gara per un atleta, non ha nessun senso praticare uno sport ad un certo livello se non ci si mette in gioco sfidando altri competitor.
Al giorno d’oggi se non sei famoso è molto difficile che un locale ti dia uno spazio, perché sono tutti focalizzati sul “quanta gente porti”, c’è crisi e i gestori dei locali privilegiano ciò che non costa nulla e porta loro il maggior numero di persone possibili: tributi supercommerciali, dj set e karaoke sono ormai lo standard per la programmazione di ogni locale piccolo e medio, la musica dal vivo è ormai questa cosa qui, in contrapposizione ai mega concerti di artisti famosi che costano un sacco di soldi e spesso durano anche meno di un’ora e mezza. La gente ti dice “ti ho visto suonare su Facebook!” come se fosse venuta ad un tuo concerto perché fondamentalmente di te non gliene frega nulla, ha altro da fare tipo chattare o guardare dirette di Instagram, quindi bisogna veramente interessare le persone e strapparle via da questa follia che ci sta rincoglionendo tutti quanti.
Comunque ho all’attivo diversi progetti musicali, anche commerciali, che si basano su un determinato periodo storico con costumi di scena e videoproiezioni e come associazione culturale progettiamo diverse serate in concomitanza delle feste, per fare in modo che le persone prendano il vizio di uscire e andare a sentire la musica live, sta funzionando, ma non possiamo uscire dal nostro raggio di azione, fortunatamente ogni tanto qualche agenzia, promoter e amico lungimirante riesce a piazzare qualche show lontano, si parte e si va come con la nave dei pirati e quasi sempre il feedback è ottimo, proprio perché rappresentiamo una novità. Se solo ci fosse un po’ di voglia di rischiare e più collaborazione tra musicisti l’ambiente sarebbe molto diverso, purtroppo ognuno coltiva il suo sterile orticello e difficilmente in questo modo la musica dal vivo è considerata cultura, in Italia funzionano di più il calcio e la politica, ma credo che qualcosa si stia muovendo sopratutto tra i giovani che amano suonare, perché li vedo carichi quando c’è da fare un live, questo mi fa sperare anche perché i miei coetanei sono vittime della schiavitù del lavoro e della famiglia, quindi li vedo sempre meno.
8) So che presti anche molta attenzione alla parte grafica dei tuoi lavori. Ce ne vuoi parlare e cosa vuoi trasmettere anche attraverso le immagini?
Credo che ogni artista debba prendere in considerazione questo aspetto, la musica non è più solo una chitarra in mano, ma anche luci, video, foto e interazione, nel romanzo descrivo un mondo molto connesso che può interagire con il palco e session online, ormai ci stiamo arrivando perché con investimenti non proibitivi, come ad esempio un minimo di luci, un proiettore e un mixer digitale se lo possono permettere quasi tutti e si possono fare cose interessanti con un normale pc. Conosco molte menti creative e le invito a collaborare per foto, video e live show e se si sentono realizzate non per forza ti chiederanno migliaia di euro, bisogna anche stimolare le persone a creare dei media, è troppo facile andare da una ditta, tirare fuori i soldoni e farsi fare il video figo su commissione, meglio qualcosa di più artigianale ma fatto con la testa.
9) Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro e quali obiettivi che ti eri prefissato pensi di aver già raggiunto?
Per il futuro vorrei avere più chiaro il modo di procedere per lanciare un prodotto e farlo funzionare, non pretendo di diventare famoso, ma di partire con il piede giusto e avere persone che mi supportano e mi spingono per ottenere un risultato prima possibile, il primo obbietto raggiunto è stato quello di fare il musicista di mestiere e non l’impiegato o il geometra come avrebbe voluto la mia famiglia, mi accontento di poter continuare a farlo insieme alla mia compagna che ha scelto una strada simile nel mondo della fotografia e della comunicazione. Chiunque voglia percorrere questa strada con me, anche solo per divertimento, è ben accetto ma deve sacrificare parte del proprio tempo libero ed essere presente e attivo il più possibile.
10) Cosa vuol dire essere artisti (rock) in una Nazione che sembra respingere questa categoria? È solo una mia impressione? E cosa si potrebbe fare per cambiare questa mentalità?
Il nostro problema sono i produttori: sono personaggi con delle idee vecchie e quelli giovani copiano troppo da altri o seguono troppo le mode, ormai fanno promozione prima della produzione con i talent e stanno mettendo sul mercato dei dilettanti che sono come dei bambini smarriti sul palco, utilizzando come giudici artisti discutibili perché non sono nemmeno competenti nel proprio ruolo e di fatto quello che si vede è un circo di bassissimo livello. Nelle scuole la musica viene insegnata da professori annoiati che pensano solo allo stipendio e sui social è solo rissa per chi se la tira di più. Un giovane non ha esempi efficaci, quindi o se ne frega della musica o cresce in modo sbagliato, io tento sempre di essere un esempio positivo facendo capire che devi suonare e cantare bene, impegnarti, sapere tutto e dare sempre il massimo, la mentalità si cambia solo in questo modo, divulgando la verità, non credo che gli adolescenti amino vincere facile, a loro piace la competizione, bisogna fare in modo che questa avvenga in modo naturale e poi usarla come terapia: non tutte le ragazze amano selfarsi mezze nude, a molte piace suonare la batteria o il basso, ma devono sapere di poterlo fare anche meglio dei maschi, l’universo femminile credo sia in fermento e abbia tantissimo da dire a proposito, io investirei molto nelle donne perché non tutte vogliono diventare delle perfette mammine e donne di casa, alcune voglio girare il mondo e contare solo su se stesse e le donne di Limbo Neutrale sono esattamente così: più forti e determinate degli uomini!
11) Concludi come vuoi l'intervista, lasciandoci qualche anticipazione sui tuoi programmi futuri!
A breve il seguito del romanzo, una serie di singoli con video e un nuovo E.P., più tutti i live che riusciremo a trovare, seguendo la pagina FB, il sito, il mio profilo o la mia pagina artista si può essere costantemente informati, in questo i social sono veramente utili.
Grazie per lo spazio prezioso!
WEB:
IL VIDEO DI "ABREACTION"
Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
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