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RABHAS "Maelstrom" (Recensione)

 
Full-length, Independent
(2017)
 
Il Death Metal nella sua cruda essenza, questo è il pensiero che scatta nella mia mente esplorando "Maelstrom". Non aspettatevi atmosfere apocalittiche in codeste tracce, visto che si rimane ancorati ad immaginari di quotidiana emarginazione. 
 
In effetti i Rabhas sembrano aver registrato questo album in presa diretta, da una sudicia sala prove. Questi ragazzacci portano con sé le angosce ed i tormenti di chi vuole tradurre in Musica tutte le aspettative andate perse. È palpabile un clima di alienazione nel quale i Rabhas sguazzano volentieri, trovando una dimensione a loro consona, il contorno musicale del disco in questione, è genericamente riconducibile al Death Metal ma c'è l'ombra dello sperimentalismo grezzo nell'evolversi dei brani. 
 
Dal punto di vista tecnico, non c'è campo per stucchevoli dimostrazioni di bravura, diciamo che il combo è coerente con il proprio stile e ce lo fa capire il vocalist che emette dei grugniti bestiali degni di un vero animale da competizione. Lo sfondo è ritagliato da effetti ammiccanti al Noise, quindi siamo accompagnati da un'aria fosca e indefinita. Ne scaturisce un album omogeneo nel quadro delle emozioni. 
 
Personalmente avrei dato più risalto alla batteria, mi pare leggero il suo apporto. In generale, non manca l'impeto a "Maelstrom" ma uello che manca è la fantasia. Il disco suona secco e ripetitivo negli schemi. Non intendo dire di essermi annoiato, però non ho trovato particolari motivi d'interesse nell'ascoltare questo disco. 
 
Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto 60/100

Tracklist:
1. Intro 00:48 instrumental
2. Maelstrom 04:38
3. Perversione assassina 05:24
4. Nevrotomia 05:10
5. Putridamente 08:26
6. Effetto nocebo 01:43
7. Visione 06:30
8. Rabhas 06:00
9. Tenebrae ad Libitum 02:32 

DURATA TOTALE: 41:11

WEB: 
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