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RAGE "Wings of Rage" (Recensione)


Full-length, Steamhammer
(2020) 

A tre anni di distanza dall'album postumo, tornano sulle scene i Rage dell'inossidabile "Peavy" Wagner che, infischiandosene delle mode e degli anni che avanzano, giunge ormai alla pubblicazione del ventiquattresimo (!!!) full a coronamento di una carriera musicale che trova pochi eguali in quanto a prolificità di produzioni. Tre anni che rappresentano quasi un'infinità se si considera come la band teutonica, abbia in passato composto lavori a cadenza quasi annuale. 

Probabilmente in molti non sentiranno la mancanza di un nuovo lavoro dei Rage, ma al buon "Peavy" sicuramente non si può rinfacciare l'assenza di un'onestà intellettuale che tra continui e fisiologici cambi di line-up, prosegue nel portare avanti un discorso che pone le proprie radici nell'ormai lontano 1986, anno in cui la band fece il proprio esordio ufficiale sulla lunga distanza. "Wings of Rage" ovviamente non sposta di una virgola la proposta della band da un punto di vista stilistico, proseguendo la marcia intrapresa con la nuova line-up giunta al terzo full in quattro anni, le cui coordinate continuano a cavalcare l'onda di un power/heavy potente ed affilato di chiara matrice mitteleuropea. 

Rispetto al passato però i Rage non sempre riescono a cogliere nel segno pur mostrando un certo impegno nel recuperare quelle che sono state le influenze della band anche nei propri lavori passati. Chiaro esempio di quanto sopra è l'utilizzo di strumenti classici come in "A Nameless Grave" che pesca a piene mani dal repertorio sinfonico della band ai tempi dello storico "XIII" (1998) e la riproposizione di una delle più classiche hit della band, quella "Higher Than The Sky" riproposta in versione riarrangiata e rinominata "HTTS 2.0". Per il resto Wagner e soci non fanno che rimpolpare la flotta di nuovi pezzi da proporre dal vivo che ricalcano quanto proposto nelle ultime produzioni come "True" che introduce l'album aperta da un bel riffing affilato ma che successivamente si perde troppo nella ricerca della melodia, specie nel refrain, o l'ottima "Chasing the Twilight Zone". Non può mancare la classica ballad con "Shine a Light" pezzo semplice e soffuso che si candida ad essere un inno delle prossime esibizioni live, mentre "Let Them Rest in Peace", "Tomorrow" e "Blame It on the Truth" sono pezzi onesti, orecchiabili, ma che non tengono il passo con le ultime produzioni della band. "Wings of Rage" è insomma il solito album che ti aspetti dai Rage, un lavoro che certamente farà la felicità dei fans pur risultando un gradino sotto rispetto gli ultimi due predecessori. 

Di certo a Wagner la voglia di fare non manca, di tutto questo gli va dato indubbiamente atto, pur se il lavoro dovrebbe in fin dei conti passare inosservato come uno dei tanti. Ma trovare una band che dopo ventiquattro album sia capace ancora di smuovere masse e proseguire con i tour mondiali, pur non facendo parte del novero dei c.d. "grandissimi", non è certamente cosa da poco. 

Recensione a cura di Luca Di Simone
Voto: 65/100 

Tracklist: 
01. True 
02. Let Them Rest in Peace 
03. Chasing the Twilight Zone 
04. Tomorrow 
05. Wings of Rage 
06. Shadow Over Deadland (The Twilight Transition) 
07. A Nameless Grave 
08. Don't Let Me Down 
09. Shine a Light 
10. HTTS 2.0 
11. Blame It on the Truth 
12. For Those Who Wish to Die

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