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INNERLOAD "Again" (Recensione)


Full-length, Independent
(2020)

La proposta musicale dei veneti Innerload si caratterizza da una timbrica vocale street metal ottantiana ed un sound debitore in egual misura sia agli anni ottanta che ai novanta. Infatti se il riffing più corposo ricorda nell’atmosfera la pesantezza dei novanta, soprattutto nella produzione, a questo si aggiungono le melodie di chitarra e le accelerazioni, con quella doppia cassa dritta legata al riffing più propriamente heavy, proprie della NWOBHM. 

Un insieme di influenze che possiamo riassumere con il termine hard rock metallizzato. Infatti nell’insieme mi hanno ricordato quel hard metal primi novanta quando le produzioni avevano iniziato ad irrobustire i suoni. Niente di nuovo, ma all’interno di Again la band ha riversato una musica vitale e non statica, con del buon gusto, con cui hanno costruito le canzoni, le quali suonano equilibrate, dinamiche e piene di energia. Troviamo i momenti migliori nei primi tre brani, nei quali la formula proposta riesce a dare i risultati migliori. Tra questi l’opener “Tell Me Why” è il miglior pezzo del lotto. Qui i nostri riescono a riassumere nel modo migliore tutte le caratteristiche che compongono il loro sound, in un brano potente e vario, dal suono corposo e la voce vissuta nella sua interpretazione. Purtroppo non tutto l’album resta sullo stesso livello, e dopo un inizio promettente, la qualità della proposta tende a scendere in pezzi come “React”, in cui la canzone stenta a decollare, nonostante l’energia profusa. Interessante la finale “Together We Sand” in cui echi consistenti di power metal tedesco, sia nella ritmica che nei cori, ci fanno rivivere un altro genere che ha vissuto momenti importanti nei novanta. 

Sicuramente la band rende di più quando alza il ritmo ed il riffing si fa più duro e tagliente. Di contro quando prova soluzioni più melodiche, alzando il piede dall’acceleratore, perde in parte la carica e la musica proposta ne risente irrimediabilmente, suonando a volte un po’ scontata (The Pirates Galleon). Gli Innerload, alla seconda prova sulla lunga distanza propongono un album che vive di molti momenti interessanti ed alcuni un po’ sotto tono. In conclusione credo che questa sia una band che ha ampi margini di crescita e che aspettiamo fiduciosi alla prossima prova in studio. 

Recensione a cura di John Preck
Voto: 65/100 

Tracklist:
1. Tell Me Why
2. 21st Century Rockers
3. Love Ain't Justice
4. The Chase
5. I Am the Evil
6. React
7. The Pirates Galleon
8. Together We Stand

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