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DEEP PURPLE "Whoosh!" (Recensione)


Full-length, earMUSIC
(2020)

Iniziamo col dire che giĆ  il fatto che stiamo qui a parlare di un nuovo album dei Deep Purple, nel 2020, ĆØ un qualcosa di quasi incredibile, e credo che anche la band stessa non avrebbe mai auspicato una longevitĆ  tale. In una intervista del 2017 al bassista Roger Glover, che leggevo in questi giorni su un noto magazine italiano, lui stesso diceva che la band ancora sente molto la mancanza di fare musica e andare in tour, e che quando accennano a smettere, dopo qualche mese tornano in sala prove, perchĆØ il loro "lavoro" gli manca da morire. E fin qui nulla di eclatante, ogni musicista che si rispetti ama quello che fa di solito, ma quando si ĆØ superata da tempo la soglia dei settanta anni e si porta avanti la band da piĆ¹ di cinquanta, beh, allora vuol dire che davvero si ama a dismisura la musica e non la si fa solo per soldi, ma per una reale passione che ancora brucia dentro. Ed ĆØ incredibile come la band, negli ultimi 15 anni circa, abbia sfornato degli album davvero interessanti e tra le cose migliori che abbiano fatto in carriera, se escludiamo ovviamente la loro prima parte di carriera (Mark I e Mark II), letteralmente clamorosa e irripetibile per chiunque.

Questo "Whoosh!" ĆØ un altro bel disco da parte del Profondo Viola, un album che riesce ad essere fresco nonostante proponga quelle che sono le piĆ¹ classiche linee stilistiche di questa band, ovvero un rock che gioca con il blues, il prog e qualche accenno, sebbene sempre meno marcato, verso sonoritĆ  che potremmo definire hard rock. L'iniziale "Throw My Bones" si apre con un bel riff di Steve Morse, potente e deciso, per poi lasciarsi andare a soluzioni ad ampio respiro e ad un ritornello molto bello. Le tastiere di Don Airey sono protagoniste assolute, sia quando ricalca le orme piĆ¹ "hammond style" care al suo storico predecessore Jon Lord, e sia quando si lascia andare ad arrangiamenti quasi orchestrali. Il pezzo in questione ĆØ uno dei migliori della scaletta, e quindi la scelta di porlo in apertura direi che ĆØ molto azzeccata. Si prosegue con la scoppiettante "Drop The Weapon", un hard blues di razza che non mancherĆ  di attecchire sui fan della band. Influenze blues e piglio tipico dei Deep Purple anche nella successiva "We’re All The Same In The Dark", con un ottimo lavoro, come al solito del chitarrista Steve Morse, che si supera nella successiva e bellissima "Nothing At All", pezzo in cui i duelli tra tastiere e chitarre raggiungono livelli di classe altissimi. Un pezzo che io ho apprezzato tantissimo e che metto tra le cose migliori che questo album offre. Un bel tuffo negli anni Settanta ĆØ "No Need To Shout", hard rock/blues di qualitĆ  e molto bello l'inserto di pianoforte verso la metĆ  del brano, cui segue poi un bell'assolo di chitarra di Morse. E ancora abbiamo altre ottime canzoni, come "Step by Step", sinuosa e un po' dark e con una spiccata vena progressive ben supportata dal lavoro delle tastiere. "What the What" ĆØ puro rock and roll, che ci riporta agli anni Sessanta e agli albori del genere, un pezzo allegro e ritmato molto piacevole. Inutile proseguire con l'elenco dei brani belli, ce ne sono altri, fino alla fine del disco, con poche flessioni, e una di queste potrebbe essere la non esaltante "The Long Way Around" che per me non ha nulla di veramente memorabile, ma che ha un bel tiro e si fa comunque apprezzare dopo la sua metĆ  grazie al solito, ottimo Steve Morse e al suo lavoro sempre sugli scudi, ma a livello vocale presenta un Gillan con poca fantasia e piglio (perĆ², fossero tutti cosƬ gli ultrasettantenni...).

In definitiva, un altro grande album da parte dei Deep Purple, che purtroppo ci fa essere tristi solo per il fatto che sappiamo che questa band puĆ² smettere anche domani di suonare e non regalarci piĆ¹ nuova musica. Il tempo passa inesorabile e loro sono adesso davvero degli anziani signori, ed ĆØ un peccato perchĆØ i Deep Purple attuali non sono imprescindibili come i primi, ma sono tra le cose migliori che si possano sentire in giro in ambito rock. Speriamo ancora in almeno un grande album in futuro, anche solo uno mi basterebbe!

Sergio Vinci
Voto: 77/100

Tracklist:
1. Throw My Bones 
2. Drop the Weapon 
3. We're All the Same in the Dark 
4. Nothing at All 
5. No Need to Shout 
6. Step by Step 
7. What the What 
8. The Long Way Around 
9. The Power of the Moon 
10. Remission Possible 
11. Man Alive 
12. And the Address 
13. Dancing in My Sleep 

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