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Nero metallo italiano: HELLRAISERS (Intervista)


01 - Benvenuti Hellraisers! Come e quando nascete? So che sono molti anni che siete in circolazione... 
Insanity: Nasciamo nell’aprile del 1995. L’idea nasce da me, Brise (alla batteria) e Bobo (alla voce) che originariamente cantava in italiano. Quasi subito sono emerse le difficoltà di line up, cambiando due cantanti in poche settimane e costringendomi a cimentarmi anche su quell’aspetto. Problematiche che hanno sempre accompagnato e dettato i tempi della band che non trovava una stabilità tale da permetterle progetti a lungo termine quali incisioni e live. Stabilità che invece si è concretizzata in parte nel 2004 con una prima pubblicazione e di nuovo con l’arrivo di Frater A. K. già nel 2006 e recentemente, nel 2015, con Viduus. Non è assolutamente casuale che ogni qual volta la band ha trovato una stabilità concreta della formazione abbiamo pubblicato qualcosa. Anche se a volte la serietà delle persone è venuta meno anche in momenti cruciali per il gruppo, come nel caso del primo album in cui il bassista (precedente a Frater A.K.) ci ha mollato a metà dell’incisione costringendomi a concludere l’incisione dovendo registrare io stesso le parti mancanti di basso, la mia voglia di suonare e portare avanti il progetto non è mai venuta meno. Infatti questi 25 anni di vita sono frutto dell’instancabile lavoro che ho continuato a svolgere, ricercando i componenti mancanti, componendo brani e testi, cercando nuovi modi per dare visibilità al progetto. 
Frater A.K.: La band nasce nel ’95 per volontà di Insanity, attualmente unico membro superstite del primissimo nucleo. Numerosi membri si sono avvicendati in seno alla formazione prima di giungere ad una line-up stabile, che si è consolidata solo negli ultimi anni. L’obiettivo di Insanity, anche principale compositore del gruppo, è sempre stato quello di coniugare il black metal più feroce di matrice scandinava con sfumature di stampo thrash metal, mélange stilistico che, negli anni, ha conosciuto un maggiore affinamento ed una evoluzione graduale. Io ho conosciuto Insanity nel 2005, inizialmente in ambito extra-musicale, ma presto abbiamo scoperto di avere gli stessi gusti musicali, nonché i medesimi obiettivi, così, l’anno successivo, decisi di unirmi alla band. All’epoca, gli HellraiserS avevano già una registrazione all’attivo, ma con una formazione differente. Nel 2015 abbiamo inciso il promo di tre brani Between Life & Hell, che ha sancito il nostro ritorno in pista, poi l’album completo, The Macabre Dance Of The Keeper, ultimato tre anni più tardi e pubblicato, nel febbraio del 2019, dall’ucraina Vacula Productions. 
Viduus: La band era attiva già da anni quando sono entrato a farne parte. Purtroppo la stabilità della formazione ha solo un po’ rallentato le esibizioni live e la pubblicazione del materiale. Nonostante tutto siamo arrivati al secondo cd. 

02 - Ci volete spiegare il significato del titolo del vostro nuovo album "The Macabre Dance Of The Keeper"? 
Insanity: Il custode (keeper) si riferisce a qualsiasi entità superiore che ognuno di noi riconosce sia esso una divinità o il “semplice” destino che a volte sa essere davvero spiritoso altre invece è decisamente infame. Infatti magari dopo una vita di stenti e amarezze ti ricompensa con la morte. Ed il genere umano, in tutto questo, non è altro che una marionetta che danza per il perverso piacere del “custode”. 

03 – Ho trovato il vostro sound intransigente e a tratti anche caotico volendo. Era il vostro intento e che tipo di black metal volete portare all'ascoltatore? 
Insanity: Sicuramente il nostro sound si riferisce agli albori del genere. L’intento è quello di non scendere a compromessi né come genere né come suono, infatti la nostra richiesta specifica sia in fase di missaggio che di mastering è stata di non usare una compressione eccessiva in modo che si sentissero maggiormente le dinamiche dei riff e non correre il rischio di sacrificare il lavoro delle chitarre e del basso nella ricerca di una potenza che sarebbe comunque emersa dalla violenza delle distorsioni. 
Frater A.K.: Il nostro intento era di coniugare un approccio violentissimo, primitivo, atavico, con soluzioni più raffinate e ricercate, come testimoniano, ad esempio, certi inserti di chitarra, più melodici e pacati, o, addirittura, delle parti di piano. Era nostra intenzione, dunque, stabilire un trait d’union tra le incarnazioni più classiche del genere, orientate essenzialmente all’impatto e all’immediatezza, e strutture più articolate che rivelassero le nostre mire evolutive. Il nostro stile, per certi aspetti, è refrattario a certe tendenze moderniste del genere, dove vengono privilegiati inutili barocchismi e produzioni patinate che smorzano quel senso di oscurità e malignità che dovrebbe caratterizzare il black metal. 
Viduus: La nostra musica è intransigente e il nostro sound è volutamente estremo perchè nasce dal Black Metal primordiale che non scendeva a compromessi. Suoni taglienti e secchi, distorsioni estreme e riff martellanti ma mai banali. 

04 – Di cosa parlano le vostre canzoni? Quali messaggi volete lanciare a chi vi ascolta? 
Insanity: Seppur non sia considerabile un concept album, l'immagine di copertina racchiude l'essenza dell'album espresso attraverso le liriche. In quell'angelo frastornato, forse, ho visto la disperazione per i mali di questo mondo. "The Macabre Dance of the Keeper" parla di questo e di conseguenza l'immagine, per me, ha questo significato. È una denuncia alla decadenza del mondo moderno che odia in nome "dell'amore universale" che è pura utopia, che nelle sue fasi primordiali ha già fallito, ma si trascina come un morbo. Nella composizione di testi e brani mi concentro principalmente nel far svolgere alla musica il suo mestiere, provocare emozioni tutte le emozioni che l’essere umano sia in grado di provare. Quindi nella stesura mi scaglio contro questa società moderna che invece vuole reprimere ciò che considera negativo e nocivo per l’uomo quando è invece il voler reprimere tali sensazioni ciò che è naturalmente portato a provare che è nocivo. Il messaggio è: se vuoi essere arrabbiato… arrabbiati! Se vuoi essere depresso deprimiti! Vivi le tue emozioni in modo completo, perché se le vivi le elabori se le reprimi ti annientano. 
Viduus: Le nostre canzoni vorrebbero dare una specie di scossone a tutti gli stereotipi che ci circondano. Essere se stessi, essere originali e cercare di uscire dalla monotonia è sempre più difficile. 

05 – Credete che la vostra musica possa avere un seguito in una nazione come la nostra, oppure pensate ci siano nazioni più ricettive per il vostro sound? 
Insanity: Il Black Metal, recentemente, è stato sdoganato rispetto a quando abbiamo iniziato anche se i metallari di più vecchia data (come noi) fanno ancora un po’ fatica a digerirlo. Essendo il nostro sound ed il nostro stile orientati all’origine del genere può essere meno recepibile in questi tempi in cui il genere Black ha sviluppato diversi sottogeneri che lo rendono meno violento. Non penso che sia una questione di nazione quanto di “onestà” dell’ascoltatore. Se vuole un suono sincero diretto, senza fronzoli allora gli HellraiserS sono il sound che cerca, se invece cerca l’estremo “moderato” allora la nostra musica non è per le sue orecchie. 
Frater A.K.: Credo che il nostro sound sia appetibile un po’ ovunque, proprio per le diverse sfaccettature che lo caratterizzano. Certo, chi identifica il black esclusivamente nella scena scandinava potrebbe rimanere deluso, ma quanti sanno guardare oltre i soliti schemi potrebbero scoprire che il black metal può avere sfumature diverse, le quali non vanno ad intaccare l’essenza primigenia del genere. Spero, ovviamente, che l’Italia sia ricettiva verso la nostra proposta, anche se ad alcune band nostrane, molto valide e capaci, è capitato di ricevere responsi più entusiastici all’estero che non in Italia. Nemo propheta in Patria? Forse. La tendenza all’esterofilia è sempre stata una peculiarità del pubblico nostrano. Noi speriamo di poter raggiungere tutti, italiani e non. 
Viduus: Purtroppo ci sono posti dove il Black Metal (e in generale la musica estrema) sono molto più conosciute ed ascoltate. Il Black, come il Death Metal, dagli albori ai giorni nostri sono diventati molto più melodici e sempre meno aggressivi. Noi siamo legati al Black Metal delle origini. C'è ovviamente melodia ma nessun compromesso. 

06 – In quanto tempo avete scritto queste canzoni? Vi chiedo questo anche perchè ho visto che siete in attività sin dal 1995 ma avete prodotto pochi album... 
Insanity: Ad un album, parlando della composizione di testi e musica, ci lavoro circa un anno buona parte di questi brani era già pronta nel 2003, prima che uscisse il nostro primo lavoro, infatti l’idea era di uscire quasi immediatamente con questo secondo album. Come detto prima, le difficoltà di stabilità di line up mi hanno sempre un po’ frenato in quanto non ho mai desiderato creare una oneman band e questo ha condizionato molto la produttività del gruppo stesso. 
Frater A.K.: Purtroppo, problemi di varia natura, ma soprattutto di formazione, hanno sempre frenato il regolare svolgimento della nostra attività. In realtà, le canzoni erano pronte già da tempo, perché Insanity ha sempre continuato a comporre, mettendo in cantiere tantissimo materiale che non aspettava altro di essere provato ed inciso. L’instabilità della formazione e la difficoltà nel trovare musicisti adatti al genere ha sempre frenato ogni proposito. Inoltre, bisogna considerare anche il mercato discografico, spesso nebuloso e povero di soddisfazioni, all’interno del quale non sempre è facile muoversi. Insomma, abbiamo dovuto fronteggiare difficoltà ed ostacoli piuttosto impegnativi… 
Viduus: Quando sono entrato nella band c'era già molto materiale pronto per essere suonato. Insanity come unico membro fondatore della band non ha mai smesso di comporre e scrivere testi. L'instabilità della formazione ha solo rallenbtato l'uscita dei cd ma non ha certo fermato la composizione delle canzoni. 

07 – Cosa ne pensate dell’emergenza Covid-19? Voi svolgevate attività live? 
Insanity: Come band non ci ha condizionato quasi per nulla, non abbiamo attività live, ma principalmente attività in studio. Secondo i miei piani avrei voluto approfittare di quest’anno, che ci vedeva impegnati nella promozione di questo secondo album, per preparare l’incisione del 3° capitolo che è già scritto, il virus ha impedito questo tipo di preparazione in quanto abitiamo in città diverse della provincia e l’impossibilità di spostarsi tra i comuni (nella prima e ora nella seconda ondata) non ci ha permesso di provare. 
Frater A.K.: L’emergenza Covid -19 ha minato sensibilmente l’attività live di tanti, tantissimi gruppi che promuovevano la propria musica attraverso i concerti. Noi, a dire il vero, non siamo stati danneggiati perché non avevamo date in programma e stavamo già pensando al successore di The Macabre Dance Of The Keeper. Tuttavia, comprendo benissimo il disagio e le difficoltà di quanti, adesso, si sentono danneggiati economicamente e artisticamente da queste misure così drastiche e rigide. 

08 – Come pensate di promuovere il vostro album in questo periodo così particolare? 
Insanity: Buona parte del lavoro lo stanno facendo la Vacula Production e la Infinity Heavy, da parte nostra puntiamo ad essere presenti sui social, ci siamo iscritti ad una “Battle of Band” indetta da Maximum Radio che ci ha sempre visti al 3° posto per voti del pubblico (sfiorando il secondo gradino del podio). Vuol dire che la nostra musica può ottenere un buon riscontro, deve solo poter arrivare all’ascoltatore che oggi più che mai ha una vastità di scelte e non sempre può raggiungere tutto. 
Frater A.K.: Il web e i programmi radio sono, al momento, gli unici canali che ci consentono di avere un po’ di visibilità. Ricollegandosi a quanto già esposto nella risposta precedente, l’emergenza sanitaria ha precluso un po’ a tutti la possibilità di esibirsi dal vivo. E, al momento, non sappiamo per quanto tempo ancora si protrarrà questa situazione. Quindi, a parte lo spazio su riviste cartacee come Rock Hard, dove, tempo fa, abbiamo avuto l’onore di vedere pubblicata una nostra intervista e recensione, cerchiamo di farci notare sul web, attraverso i giornali online, le webzines e i social networks. E non solo: abbiamo avuto alcuni passaggi in radio in programmi come Facciamo Valere Il Metallo Italiano e The Night Of The Living Dead, che si stanno prodigando per promuovere l’heavy metal nostrano. In ultimo, proprio alcuni giorni fa abbiamo pubblicato anche un video promozionale di Another Chance To Die, traccia tratta proprio da The Macabre Dance Of The Keeper. 

09 – Dato che siete dei "veterani" della scena black metal vi chiedo: cosa è cambiato, secondo voi, nel black metal dagli anni Novanta ad oggi. Era meglio prima, meglio adesso, o cosa? 
Insanity: Come accennato in precedenza, sicuramente col tempo ha perso un po’ della propria purezza primordiale, quell’intransigenza musicale che portava il Black Metal ad essere un genere ancora di nicchia tra i vari sottogeneri metal che si stavano, man mano, affermando presso il grande pubblico. Negli ultimi anni l’inserimento, anche nel Black Metal, di altre influenze più o meno azzeccate ha fatto sì che si perdesse quella carica emotiva che al primo ascolto ti faceva amare od odiare il Black Metal. Adesso invece è possibile che anche persone estranee al metal possano trovare piacevoli alcuni brani di gruppi che non avrebbero nemmeno pensato di poter ascoltare. 
Frater A.K.: È venuta meno la genuinità e quel senso di reale dedizione che, in quegli anni, contrassegnava la scena black metal. Certo, anche all’epoca non mancavano i poser, i modaioli, ma l’atmosfera e lo spirito erano particolarissimi. C’era grande fermento, c’era voglia di fare. Negli anni ’90 sono stati pubblicati album epocali e la realtà underground era molto viva e ricca di band. Poi, non c’erano i social networks, non c’era Internet: tutto si muoveva su carta, dai giornali e le fanzines ai contatti epistolari o, al massimo, telefonici. Senza contare, poi, il caro, vecchio passaparola! Certe volte, dovevi faticare molto per avere poco, ma le soddisfazioni erano enormi. Ora, invece, puoi avere tutto e subito. Puoi stabilire contatti nell’immediato e molto facilmente. Da un punto di vista strettamente musicale, poi, sono cadute le barriere tra i generi, dando vita a ibridi a volte affascinanti, a volte scialbi e incolore. L’attitudine sincera, l’atmosfera oscura e maligna del black metal sono ormai un lontano ricordo e, solo in pochissimi casi, sopravvive con la stessa vivacità di un tempo. 
Viduus: Dagli anni novanta molti sottogeneri più morbidi sono stati affiancati al Black Metal inserendoli spesso erroneamente nel genere stesso. Il blackster degli anni novanta non avrebbe ascoltato il genere Black (o symphonic, o melodic, o epic black) come inteso ai giorni nostri più alla portata di tutti. 

10 – A voi l’ultima parola, un saluto! 
Insanity: Grazie a Heavy Metal Maniac ed in particolare a te per il tempo e lo spazio concessoci. Sicuramente questo album non scriverà la parola fine della storia degli HellraiserS e del loro Black Metal… abbiamo ancora tanta rabbia da condividere con la nostra musica. 
Frater A.K.: Un ringraziamento a te e a Heavy Metal Maniac per lo spazio concesso agli HellraiserS e, ovviamente, un saluto a tutti i vostri lettori! Keep the black flame alive! 
Viduus: Grazie per lo spazio dedicatoci in questa intervista. Questo è l'inizio. Gli HellraiserS e il loro Black Metal non si fermeranno. 

By Redazione

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