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WITCHTRAP "Evil Strikes Again" (Recensione)


Full-length, Dirty Sound Records
2020

Band colombiana attiva sin dalla fine degli anni Novanta e che raggiunge quota cinque full-length con questo "Evil Strikes Again", escludendo ep, split album e demo. Una carriera che evidentemente non ha fatto mai il botto in termini di notorietà, e forse questa band è destinata per sempre all'underground o poco più. I motivi sono molteplici, a partire da una proposta musicale senza compromessi fino ad arrivare ad una attitudine fieramente old school e che strizza l'occhio sia al thrash metal di matrice teutonica e sia al black metal degli anni Ottanta. Insomma, nulla che possa farli accodare a certi trend del momento. "Evil Strikes Again" è un album semplice e pieno di clichè, ma nonostante questo si fa apprezzare per delle qualità musicali che faranno la gioia dei die hard fan del thrash metal più oscuro e privo di fronzoli. Basta dare una occhiata ai titoli dei brani per rendersi conto che ci troviamo al cospetto di una band che non vuole inventare nulla di nuovo, ma anzi vuole portare avanti il proprio thrash metal con concretezza e passione. 

L'album è aperto da una intro evocativa che porta il titolo di "Fatal Litanies", e poi si parte in quarta con "Midnight Rites", pezzo che sembra un ideale ponte tra primi Sodom/Kreator e Slayer. La voce di B.A. Ripper somiglia per certi versi a quella di Mille Petrozza e le chitarre son taglienti, mentre la batteria si fa notare per la sua semplicità ma anche per la sua precisione nel dettare tempi medio-veloci. E' il turno della title track, pezzo veloce ma non troppo, infatti la band difficilmente, anche nei restanti brani, si lancia in velocità estreme, preferendo rimanere su territori spediti ma non troppo. 

Il resto dei brani prosegue grossomodo con questi elementi, come dimostra la tellurica "Return To Hell" o la serratissima "The Devil's on the Loose", che è uno dei pezzi più aggressivi e belli del lotto. Detto questo, la band ci sa fare fino alla fine del platter, come nel caso di "Dealing with Satan", altro pezzo che mette in mostra il lavoro instancabile del chitarrista e cantante B.A. Ripper che macina riff a motosega in gran quantità, ma che ha anche il pregio di infondere un alone maligno e sinistramente melodico in ogni brano. Per tirare le somme, questo è un album per chi ama il thrash metal degli anni Ottanta e le sue incursioni nel metallo nero. Non si può parlare di thrash/black a mio avviso, perchè a conti fatti di black metal c'è poco o nulla, ma sicuramente le canzoni (fortunatamente) non hanno quell'alone da party di tante band odierne dedite al revival del thrash metal. Certo, tutto in questo album è quasi infantile, a partire dal titolo, alla copertina, fino ai titoli dei brani, ma quello che conta è che l'album ne esce bene, pur senza sorprendere con un brano davvero killer o introducendo qualche elemento di novità. Disco ben fatto, non trascendentale, ma più che gradevole.

Sergio Vinci
Voto: 67/100

Tracklist:
1. Fatal Litanies / Midnight Rites 
2. Evil Strikes Again 
3. Return to Hell 
4. The Devil's on the Loose 
5. Dealing with Satan 
6. Madness and Poison 
7. Death to False Metal 
8. Born to Kill 
9. Rhyme of the Insane 

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