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OLDE "Pilgrimage" (Recensione)


Full-length, Sludgelord Records
(2021)

Altro giro, altra corsa (col Vostro Hellbanno), altra band canadese. Dal virtuosismo, al metal cavernicolo. Dal ritmo paraculo e patinato, alla nuda roccia. Dal progressive alla sua antitesi. Questo e molto altro in “Pilgrimage” dei Canadesi OLDE, in uscita il 19 di Marzo su Sludgelord Records. Mettiamola così: a volte riesco a prevedere eoni in anticipo come sarà sonoramente un disco, basandomi esclusivamente su bio-pic della band e copertina del lavoro... soltanto in rari casi questa preveggenza ha comunque portato ad apprezzare comunque il disco in questione, malgrado la sua “prevedibilità”. 

Questo “Pilgrimage” è uno di quei casi: certo, nulla di trascendentale, ma tuttavia in un genere così copia-incolla come lo Stoner / Sludge / Doom / Metal LENTO (specialmente nella scena oltreoceano) un disco realizzato così bene un po' scalda il cuore. Partendo subito con un sentito ringraziamento alla band per aver fermato il timer della canzone più lunga a 6 minuti e mezzo ca. – evitandomi la recisione dell'apparato riproduttivo in preda agli spasmi della noia – mettendo su una scaletta di circa tre quarti d'ora di disco muscolare, ma allo stesso tempo asciutto e senza vizi di forma. Ottimo comparto di registrazione e cura per il mixaggio, che riesce a valorizzare l'esecuzione della band, collocandola sul sottilissimo filo in bilico fra la palude sonora tipica del genere ed una molto poco mascherata vena rock. 

Ecco, qualora si volesse trovare l'indiziato principale, responsabile del mio essermi effettivamente goduto questo disco, si può proprio puntare il dito sulla suddetta vena rock 'n' roll che permea il lavoro degli OLDE. La significativa virata che avvicina questa band canadese ai veterani Pentagram, piuttosto che ai St. Vitus per fare un esempio su molti, rende questo lavoro estremamente godibile, adatto sia all'ascolto dedito ed attento che al sottofondo scazzato da serata a base di birre della LIDL. Altra menzione d'onore all'assolo più tamarro della storia del genere, gentilmente offerto dalla coda di “A New King”. Ulteriore plauso alla performance vocale, che malgrado non brilli di originalità, rimanga sempre su standard ottimi sia sui momenti puramente Doom, che su quelli più a cavallo con la variante americana del genere (si veda la chiara influenza di una band come i DOWN, impossibile da negare n.d.r.) La critica per generi come questo è sempre la solita: la tanto temuta somiglianza. 

Ci troviamo di fronte da 10 anni circa a questa parte, quando si parla di questo genere, al rimpasto o di “Welcome to Sky Valley” o di “NOLA”, inutile batterci la testa. Chiunque si butti a capo fitto in questo genere dovrà sempre avere a che fare con il capolavoro dei Kyuss o con l'altra pietra miliare scritta e diretta da P.H. Anselmo e soci. Tuttavia c'è modo e modo di fare le cose, specialmente quando si scelgono le influenza, e di certo gli OLDE hanno trovato un loro modus operandi più che rispettabile, per quanto derivativo lo si possa accusare di essere. Imperdibile di sicuro no, tuttavia indubbiamente godibile. 

Hellbanno (L.B.)
70/100

Tracklist:
1. Pilgrimage 05:03
2. A New King 05:20
3. Medico Della Peste 04:05
4. In Defiance 06:44
5. The Dead Hand 05:11
6. Depth Charge 03:47
7. Under Threatening Skies 06:08
8. Wastelands

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