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ZORA "Soul Raptor" (Recensione)


Full-length, Old Metal Rites
(2021)

Pesanti. Estremamente brutali. Soul Raptor è un concentrato di death metal di quello più oscuro ed estremo. Quello messo in campo dai calabresi Zora è un assalto frontale che non lascia prigionieri attraverso una proposta sonora devastante. La musica è di chiara derivazione americana e si rifà al sound di matrice floridiana. Ancora più evidenti sono le influenze dei Cannibal Corpse, un’ombra che segue "Soul Raptor" in tutte le dieci tracce. Ma questo non deve far pensare ai Zora come a dei cloni della band citata, perché sanno destreggiarsi bene tra le sonorità più brutali e riescono con personalità ed un alto tasso tecnico ad esprimersi su alti livelli. 

Questo nuovo lavoro è il terzo full-length e arriva a cinque anni dal precedente "Scream Your Hate", mentre l’esordio (Gore) risale al 2010. In mezzo agli album la band è sempre stata attiva proponendo ep e singoli. Tornando a Soul Grapor, ci troviamo di fronte a dieci tracce che prendono per la gola l’ascoltatore, attraverso una ritmica indemoniata che sovente sfocia in brutali blast beat come nella pesantissima opener “Social Fakework”. Allo stesso tempo non disdegnano rallentamenti che servono a caricare ulteriormente le parti estreme ("I Can’t Breathe"). Notevole il lavoro alla batteria di Gianpiero Serra, quadrato, preciso, pesante. Ottimo il riffing chitarristico di Glk Molè. Tat0 alla voce è un vero mattatore tra profondi growl alternati ad indemoniati scream. Già parliamo di un trio! Pazzesco! I brani, come dicevo, sono delle schegge che viaggiano a grande velocità e restano di lunghezze che non vanno mai oltre i quattro minuti, suonando quindi molto compatti ed estremi ("Lobotomy"). Ritmiche più classicamente death si ritrovano in brani come “Brainwashing”. 

L’eponima canzone è sicuramente uno dei momenti migliori, un potenziale singolo di brutal death metal, con i suoi cambi di ritmo e quella voce indemoniata che ti sfonda il cranio! E come se non bastasse, subito dopo assaltano i padiglioni auricolari con due brani complessi e brutali come “Hypnotic Obsession” e “Ego Psychotic”. Che dire. I Zora sono stati una piacevole scoperta. Una band che merita tutta l’attenzione degli amanti dalle sonorità più puramente brutali!

John Preck
75/100 

Tracklist:
1. Social Fakework 
2. Induced Objectivity 
3. Lobotomy 
4. Brainwashing 
5. Distorted Personality 
6. I Can't Breathe 
7. Soul Raptor 
8. Hypnotic Obsession 
9. Ego Psychotic 
10. Outro - The Grand Act

Line-up:
Giampiero Serra - Drums
Tat0 - Bass, Vocals 
Glk Molè - Guitars

Web:
Bandcamp
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