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ENIO NICOLINI AND THE OTRON "Hellish Mechanism" (Recensione)


Full-length, Hellbones Records
(2022)

Enio Nicolini non ha bisogno di presentazioni per chi mastica heavy metal italiano. Sulle scene dagli anni ottanta con gli Unreal Terror e successivamente bassista dei leggendari The Black, da qualche anno il musicista abruzzese ha deciso di proseguire il proprio percorso musicale attraverso questo suo progetto che oggi è al secondo capitolo. 

La particolarità di questa band è l’assenza totale di chitarre. Trattandosi di musica heavy metal dai tratti piuttosto classici sembrerebbe un azzardo bello e buono. Nicolini si fa carico con il suo basso di sopperire alla sei corde e ci riesce molto bene, dando ai brani un tocco ed un impatto personale (“Final Clash”). Nel fare questo è supportato in maniera pregevole sia dal drumming potente e fantasioso Damiano Paoloni (“Hellish Mechanism”) che dai synth Gianluca Arcuri, essenziale per fornire un’ampiezza sonora e per rendere più credibile l’ambientazione sci-fi dei testi (“The Old Lady”). L’elemento di congiunzione con il passato arriva dalla voce di Luciano Palermi, storico frontman degli Unreal Terror. 

E si sente l’influenza che giunge dalla loro band storica. Questo progetto per certi versi potrebbe essere considerato una sua evoluzione ("Celestial Armada”). Palermi si fa carico di una prova pregevole ricamando linee vocali di grande effetto (“Single Higher Thought”). “Hellisch Mechanism” è un concentrato di heavy metal che spazia da mid tempo ad accelerazioni in doppia cassa, con il basso che ricama riff potenti attraverso power chord, su strutture dei brani a tratti complesse. Ottima infine appare la sintesi operata sulle canzoni che non raggiungono mai i quattro minuti, riuscendo così a tenere sempre l’attenzione alta e a offrire un lavoro compatto. 

Tra i momenti migliori c’è da segnalare “The Dream” in cui la band riesce ad esprimere in modo compiuto la propria visione musicale. Gli Otron sanno esprimere anche atmosfere più particolari, a tratti stranianti, con un sound contemporaneo che fa viaggiare in un universo sci-fi. Questo avviene nella convincente “A Brand New World”. E sfida nella sfida, sul finale ci si trova anche di fronte ad un brano cantato in italiano, l’interessante “L’osservatorio”, dai tratti più rock. E la sfida risulta vincente.
“Hellisch Mechanism” è un lavoro di grande qualità che merita l’attenzione di tutti gli amanti dell’heavy metal, perché offre qualcosa di diverso restando dentro i confini metallici.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 75/100 

Tracklist:
1. Celestial Armada
2. Hellish Mechanism
3. The Cogwheel
4. The Dream
5. The Prophecy
6. The Old Lady
7. Single Higher Thought
8. A Brand New World
9. L’Osservatorio
10. Final Clash

Line-up:
Enio Micolini – basso
Luciano Palermi – voce
Gianluca Arcuri – synths
Damiano Paoloni . batteria

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