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DOCKER'S GUILD "The Mystic Technocracy Season 2: The Age Of Entropy" (Recensione)



Full-length, Elevate Records
(2022)

Questa è una metal opera a tutti gli effetti (alla fine sarà composta da cinque album principali chiamati "season" e quattro raccordi chiamati "book"), e il tutto è guidato da Douglas Docker, tastierista, bassista e in generale musicista a tutto tondo dalle capacità straordinarie. Questo album vede coinvolti tantissimi musicisti, e anche di prestigio. Ultimamente si assiste a molte di queste operazioni, per esempio mi viene in mente anche il nostrano Gabriels, e devo dire che pur non essendo proprio il mio pane quotidiano in quanto a genere (parliamo di heavy-power metal con influenze prog, neoclassiche ecc.), bisogna comunque rimarcarne la base fatta di ottima musica, da qualsiasi lato la si esamini. 

Come dicevamo, e tornando a parlare di questo album, eccovi altre informazioni utili. "Il terzo album di Docker's Guild "The Mystic Technocracy - Season 2: The Age Of Entropy", continua un concept iniziato nei precedenti album con un tono molto più oscuro con l'aiuto di diciotto ospiti speciali, tra cui Helly, Anna Portalupi, Joel Hoekstra, Sascha Paeth, Nita Strauss, Amanda Somerville, Anneke van Giersbergen e molti altri. Questo album segna anche la nascita del Black Swan Universe, che collega altre opere metal, come The Chronomaster Project e Vivaldi Metal Project in un unico mondo, rendendolo il primo crossover di un'opera metal di sempre".

CONCEPT
"L’arco narrativo generale dell’opera spaziale di Docker’s Guild è piuttosto complesso ed è stato elaborato nei minimi dettagli. Album dopo album, si visiterà il mondo oscuro di "The Mystic Technocracy", dove una razza aliena tecno-organica a base di silicio tenta di spazzare via tutta la vita sulla Terra attraverso la religione organizzata, mentre uno scienziato tormentato fa della sua missione nella vita di salvare l’umanità . La sua ricerca lo porterà attraverso l’universo e in un viaggio personale da cui non c’è ritorno. Si incontreranno molti personaggi come il dottor Jack Heisenberg, Tith, ZZ-999, il Cardinale Berengar Yersinia, Lucy Higgs, Adam V, Camilla, Cassilda e molti altri. Si passerà attraverso mondi alieni di Silix IV e Carbonia nella Galassia di Andromeda e si viaggerà indietro nel tempo fino all’era dei dinosauri per assistere alla loro estinzione".

Nello specifico, l'ambito musicale di questo lavoro ha anche molti richiami a band del passato, in particolare anni Settanta, in quanto oltre alle influenze più moderne ho sentito echi del prog-hard rock degli anni Settanta di artisti come Jethro Tull, King Crimson, Deep Purple o Uriah Heep. Sia chiaro però che qui è il metal degli anni Ottanta a far la parte del leone, con i suoi virtuosismi e l'amore per l'ampollosità fatta musica. Ottime le tastiere e ottime tutte le voci, sia maschili che femminili che raccontano il concept lirico in maniera splendida. Il disco ha un pathos contagioso e risente di una oscurità annunciata nel concept, ma abbiamo anche episodi molto grintosi come ad esempio "Die Today" che offrono un metal diretto e roccioso, e questo aspetto magari viene meno in altre canzoni più sfaccettate come ad esempio "K475 W.A.M.". Per il resto i brani sono tutti arrangiati in maniera minuziosa e l'aspetto prog, come già detto, viene prepotentemente a galla.

Certo, non mancano canzoni più prettamente metal, e dopo la già menzionata "Die Today" mi preme sottoporre alla vostra attenzione un altro episodio molto ficcante ed ispirato come "Cassidal's song", ma per sentire anche la voce di Douglas vi consiglio un'ottima traccia come “Lucy”. In generale però, le tracce sono tutte belle, ed eplorano alla perfezione gli scenari fantascientifici del concept lirico dell'album in questione. A mio avviso brani come "The Arrow", "Heisenberg’s Uncertainty Principle", "Into the Dahr Cages” e la lunghissima e strabordante "Machine Messiah". dove davvero il prog rock viene prepotentemente allo scoperto, sono i più riusciti dell'album, con ottimi duelli tra chitarre e tastiere.

Un lavoro ambiziosissimo e notevole, questo di Docker's Guild, meritevole di ogni attenzione e che si preannuncia come un lavoro imperdibile e imprescindibile per i cultori della musica progressive. Sia inteso, qui dentro non vi è solo il progressive, ma la complessità delle soluzioni messe in atto è notevole, quindi a parte tutto, questo termine mi sembra il più adeguato per descrivere la musica di Docker's Guild.

Recensione a cura di Sonia Wild
Voto: 81/100

Tracklist:
1. Terminus 
2. K475 W.A.M.
3. Nocturne 
4. Rings 
5. Lucy 
6. Die Today 
7. Machine Messiah 
8. Le Chemin 
9. Atlantis Town 
10. The Arrow 
11. Crusades 
12. The King In Purple 
13. Cassilda_s Song 
14. Urbs Aeterna 
15. Pornocracy (Saeculum Obscurum)
16. The Head 
17. S.O.S. Spazio 1999 

Line-up:
Helly: batteria [1 – 2, 5 – 11, 13 – 17]
Anna Portalupi: basso [17]
Luca Pisu: basso [1 – 2, 7, 11]
Roby Salvai: basso [8 – 9, 13 – 16]
Giorgio Novarino: basso
Joel Hoekstra: assolo di chitarra [2], chitarra [13 – 16]
Sascha Paeth: chitarra [5, 10]
Nita Strauss: chitarra [17]
Mio Jäger:chitarra [1 – 2, 6, 11]
Toni Urzì: chitarra a dodici corde [4], chitarra [7 – 9]
Luigi Jamundo: chitarra
Douglas R. Docker: tastiere [tutti i brani], basso a quattro e dodici corde [5 – 6, 10], voce e cori [4 – 5, 8 – 10, 12 – 17], cori [6 – 7, 11], narrazione [1, 12, 16]
Anneke Van Giersbergen: voce [13 – 14, 16]
Amanda Somerville: voce [14 – 16]
Elizabeth Andrews: voce [13 – 14, 16]
Valentina Procopio: voce [6, 10, 16], cori [8, 17]
Anna Petracca: voce [10, 12, 16], coce e cori [7]
Serena Moine: voce lirica [2, 10, 12, 16]

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