Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

KERRIGAN "Bloodmoon" (Recensione)


Full-length, High Roller Records
(2023)

Ancora un fruttuoso navigare tra le onde del web: oggi abbiamo trovato nella rete questi tedeschi dal logo con le lettere appuntite che subito ci fanno presagire che stasera mettiamo in tavola classico heavy metal, per una cena fra amici all’insegna della nostalgia per i bei vecchi tempi. Decisamente meno strabilianti rispetto ad altri loro colleghi che propongono la stessa “ricetta della nonna”, ma lasciatemi spiegare. I brani non sono affatto male, la passione per il retrò e il vintage è palpabile, però mancano delle melodie davvero ispirate: ci sono spunti, anche pregevoli e ben assestati, ma rimangono spesso solo spunti, appunto, quindi un po’ spuntati e poco pungenti (lo so, mi odiate quando faccio ‘sti giochetti di parole a incastro!), il che ci porta proprio al grande difetto di tutto il disco, ovvero la scarsa memorabilità dei brani, il che è una zavorra non da poco.

La produzione è un po’ particolare, non esaltante, forse troppo parca di frequenze basse nell’equalizzazione, ma magari questa è una scelta voluta per rendere il suono freddo e tagliente. Sarebbe stato meglio affilare di più il fil di spada melodico, e magari fare un paio di riflessioni sulla timbrica vocale. Mi sembra infatti che, forse per mascherare una tessitura non troppo ricca, il cantante abbia avvolto la propria voce in un velo di riverbero, che la rende non troppo ben definita. Anche questa potrebbe benissimo essere una soluzione studiata a tavolino dalla band, per ottenere quel pizzico di atmosfera in più, però tutto sommato mi sembra non si vada a parare molto lontano! Temo che il problema sia, anche a livello di cantato, la mancanza di melodie davvero dalla lunga gittata. Ripeto: lo senti che le chitarre cercano di allineare le note e di armonizzarle in parallelo, ma sono momenti fugaci, troncati prima di articolare una discorso interessante.

Niente di che, insomma: non un baratro senza fondo di incompetenza, ma di sicuro in questo genere è necessario dare quel qualcosa in più se si vuole davvero rimandare alla mente quelle leggende viventi che oggi saranno pure un po’ affannate, ma in passato hanno forgiato il Metallo un colpo vincente dopo l’altro! In fondo, confrontarsi con chi, le regole del gioco, le ha inventate, richiede fegato, follia e qualche idea in più rispetto a questi Kerrigan.

Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 65/100

Tracklist:

1. Eternal Fire 
2. Bloodmoon 
3. Against the Westwind 
4. Forces of Night 
5. Hold the Banner 
6. Child of Sin 
7. Pull the Trigger 
8. Mesmerizer

Line-up:
Bruno Schotten - Guitars, Bass
Jonas Weber - Vocals, Guitars

Web:
Bandcamp
Facebook
Spotify

Nessun commento