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VARATHRON "The Crimson Temple" (Recensione)


Full-length, Agonia Records
(2023)

Inizierò questa recensione con una domanda a cui proprio non riesco a darmi risposta: perché i Varathron non sono mai riusciti a raggiungere i livelli dei Rotting Christ? Me lo chiedo da anni ma non sono mai riuscito a capirlo. Per chi non lo sapesse, questo combo greco esiste dal 1988 e la prima demo risale al 1989, mentre il primo full length (“His Majesty At The Swamp”) al 1993. Possono quindi vantare, esattamente come i Rotting Christ, una carriera trentennale. Con questo “The Crimson Temple”, che giunge a distanza di cinque da quel capolavoro di “Patriarchs Of Evil”, i nostri giungono al settimo full length, che si va ad unire alla miriade di split, ep e compilation pubblicati nel corso della loro esistenza. Devo dire che aspettavo con ansia questo lavoro, perché avevo adorato il predecessore (così come tutti gli altri lavori del quintetto greco) e temevo che non riuscissero a rimanere su a quei livelli. Fortunatamente, i due singoli (“Hegemony Of Chaos” e “Crypt In The Mist”) hanno fugato ogni dubbio. 

I Varathron sono tornati con un album potente e coeso, che, pur pescando a piene mani dallo stile classico del gruppo, introduce anche qualche piccola novità. L’opener “Ascension”, una breve intro a base di cori, tamburi e strumenti greci, ci prepara ad entrare nel mood del disco, che sarà caratterizzato da un lato dal classico black di matrice ellenica (quindi riff più “caldi” rispetto ai consueti riff gelidi di stampo nordico) dall’altro da una forte epicità. Attenzione, però. Qui non è un’epicità ruffiana e orecchiabile ma di quella che ti fa venire voglia di andare a combattere con Leonida alle Termopili, se ce ne fosse modo. E questo è evidente fin dalla prima vera canzone, quella “Hegemony Of Chaos” che qualche mese fa aveva riportato il combo sulle scene. Un brano che presenta, nei sui circa sette minuti di durata, tutte le caratteristiche elencate sopra, incluso un breve stacco con strumenti greci. La seguente “Crypt In The Mist”, il secondo singolo, continua l’assalto all’arma bianca alle orecchie dell’ascoltatore, con un brano meno vario rispetto alla traccia precedente (anche per via della minore durata) ma con un ritornello che ti si ficca in testa e non ne esce facilmente. “Cimmerian Priesthood” può vantare uno dei finali più epici e sofferti mai composto dal gruppo. “Sinners Of The Crimson Temple” è un pezzo più lento ma non per questo di minor valore. Anzi, la sua batteria dal ritmo quasi ossessivo toglie il respiro, riportando l’ascoltatore, con le dovute proporzioni, alle atmosfere che caratterizzarono l’esordio della band (a mio parere, uno dei migliori album di black metal greco di tutti i tempi). “Immortalis Regnum Diaboli” è un brano che fonde alcuni riffs thrash con le atmosfere tipiche dei Varathron e quello che più si avvicina al disco precedente. 

“To The Gods Of Yore” è un altro pezzo dalle ritmiche marziali ed ossessive, arricchite da cori epici e strumenti dell’antica Grecia, che sembra volerti accompagnare direttamente nei Campi Elisi. “Shrouds Of Miasmic Winds” è un brano dall’incedere furioso e mortifero, che ti avvolge nei venti pestilenziali evocati dalla canzone. “Swamp King” sembra richiamare in causa il debut, sia nel riferimento “regale” che nelle tematiche, con una voce sibilante nella parte centrale che sembra provenire direttamente dagli abissi paludosi citati. A conclusione del disco troviamo “Constellation Of The Archons” un brano dall’incedere marziale, che potrebbe essere paragonato alla marcia verso casa di guerrieri vittoriosi.
Questo “The Crimson Temple” si può segnalare come uno dei migliori dischi del combo guidato dall’immarcescibile Necroabyssious e, a mio parere, come uno dei migliori di questo 2023. Un disco perfetto, che ci riconsegna un gruppo in forma più smagliante che mai!

Recensione a cura di Marco "Wolf" Lauro
Voto: 100/100

Tracklist:
1. Ascension 
2. Hegemony of Chaos 
3. Crypts in the Mist 
4. Cimmerian Priesthood 
5. Sinners of the Crimson Temple 
6. Immortalis Regnum Diaboli 
7. To the Gods of Yore 
8. Shrouds of the Miasmic Winds 
9. Swamp King 
10. Constellation of the Archons

Line up:
Stefan Necroabyssious - Vocals
Achilleas C. - Guitars, Keyboards
Haris - Drums
Sotiris - Guitars
Stratos Kountouras - Bass

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