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NECROT "Lifeless Birth" (Recensione)


Full-length, Tankcrimes
(2024)

Non riesco sinceramente a capire l'entusiasmo estremo che aleggia nel web riguardo questa uscita del combo californiamo che risponde al nome Necrot. Andiamo con ordine però. Questo album fosse uscito nei tardi anni Ottanta o primi Novanta forse avrebbe potuto ricavare anche discreti consensi, ma in un ambiente death metal come quello che possiamo trovare ai giorni nostri e con uscite quasi imprescindibili (Skeletal Remains, Mortuous, Hour Of Penance, Devangelic su tutti), questo terzo album della band in questione non rappresenta alcun elemento di particolare interesse.

La band, sostanziallmente cerca di proporre un mix tra il death metal old school svedese (Grave e Dismember per intenderci) e lo unisce a qualcosa di tipicamente americano. Quello che ne scaturisce è sicuramente un buon prodotto, ma che alla lunga annoia, anche perchè alla band mancano proprio quei riff assassini che possano fare la differenza e pezzi come "Cut the Cord" o "Drill the Skull" più che dimostrare un ottimo drumming da parte di Chad Gailey fanno poco altro. Solo quando la band cerca di buttarsi su un death metal più brutale risulta convincente, come ad esempio in alcuni frangenti di "Superior" o "Dead Memories". e in questi casi la band appare decisamente godibile per ogni fan del death metal più incontaminato, pur senza mai stupire davvero.

Il loro death metal sembra anche voler imitare alcune cose dei Bolt Thrower ("Winds of Hell), ma in buon sostanza appare come una copia sbiadita di tutte le band che ho citato finora, o perlomeno non ha quella qualità capace di colpire l'ascoltatore più esigente e navigato del death metal. E non per buttarla sul personale ma dopo oltre trent'anni di death metal sulla gobba, e avendo vissuto la sua epoca d'oro, un album come questo non mi fa nè caldo nè freddo, e nemmeno alla fine del disco la band riesce a risollevarsi dalla mediocrità, piazzando un brano incolore come "The Curse". 
Album solo per irriducibili e completisti del settore, secondo il mio umile parere. In giro c'è molto di meglio.

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 60/100

Tracklist:
1. Cut the Cord 
2. Lifeless Birth 
3. Superior 
4. Drill the Skull 
5. Winds of Hell 
6. Dead Memories 
7. The Curse 

Line-up:
Chad Gailey - Drums
Luca Indrio Bass, - Vocals
Sonny Reinhardt - Guitars

Web:
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