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BEYOND THE GATES: Intervista

Una bella chiacchierata con una formazione tutta tricolore che si sta muovendo molto bene in ambito melodic death. Dopo la buona prova del loro ep di debutto "Soul Crisis" eravamo curiosi di scoprire qualcosa in più su questa band. A voi!

1) Trovo Soul Crisis sia decisamente una spanna sopra la media delle autoproduzioni attuali, sia per qualità di scrittura che per spirito aggressivo: quali sono stati i vostri metodi di composizione?

A: Grazie. Ci siamo ispirati ai grandi gruppi metal della vecchia scuola mescolando alcune influenze con il metal moderno.
R: Per il songwriting lascio la parola ad Andrea. Per quanto riguarda la stesura dei testi, o meglio, come si incastra la voce nelle varie canzoni, la mia cultura musicale ha influito parecchio. C'è tantissima rabbia e aggressività perchè usiamo la musica come una valvola di sfogo dalla quotidianità e pensiamo anche che sia un buon modo per dare dei messaggi all'ascoltatore, e con l'aggressività e l'impatto i messaggi diventano più diretti.

2) Ho notato in alcuni brani una vena progressiva sotterranea abbastanza intrigante, pensate sia questo uno dei futuri filoni cui attingerete?

A: Si, i prossimi lavori tenderanno più al death tecnico, ma sempre battuto. Abbiamo diverse soprese per il prossimo album!
R: Si, sicuramente. Abbiamo molto materiale già pronto e devo dire che, soprattutto il full-lenght che ci accingiamo a registrare nelle prossime settimane sarà più prog, ma comunque non abbiamo intenzione di perdere niente in potenza e cattiveria.

3) Perchè il titolo Soul Crisis? E cosa significa la copertina, apparentemente un po' minimalista?

A: Perchè Soul Crisis è stata la prima canzone che abbiamo scritto agli albori dei Beyond The Gates ed abbiamo deciso di dare lo stesso titolo della canzone (a cui siamo particolarmente affezionati) al disco.
R: La copertina è stata una mia idea e me ne assumo tutte le responsabilità (hehe). Scherzi a parte. Volevamo ricreare un'atmosfera oscura ma soprattutto “ansiosa” e negativa, mentre sullo space abbiamo una candela con una bella fiamma colorata che potrebbe significare “speranza”. Non ci interessava un artwork complesso e non abbiamo nemmeno i soldi per farcelo fare. L'idea che sia minimalista non è poi così male per noi perchè è spesso minimalista quel che ci circonda e di cui abbiamo in parte parlato nei testi. Crediamo che la copertina debba essere una cosa prettamente legata ai gusti e magari alle sensazioni di una band, ma che la musica sia realmente la cosa di cui tener conto. Inoltre, ci piaceva l'idea di una copertina da film “horror” vecchia scuola.

4) Che tipo di riscontri state avendo in termini sia di critica, di fan, che di eventuali etichette interessate al vostro progetto?

R: Premesso che, in realtà, fans non ne avevamo fino a due mesi fa; abbiamo davvero fatto il botto. Voglio dire: se pensate in che condizioni abbiamo registrato, in pochissimo tempo e senza provare insieme, e praticamente ci siamo uniti qualche mese fa...Nessuno si aspettava tutto questo: abbiamo tanta gente da tutto il mondo che ascolta le nostre canzoni ogni giorno e ci scrive, le recensioni sono molto positive tenendo conto che nello stesso genere siamo sottoposti ad un confronto con band che hanno super-produzioni e quindi sappiamo che con una produzione migliore potevamo fare ancor di più e questo ci rende davvero felici, a dire il vero non avevamo grandi pretese, quindi siamo stati parecchio sorpresi, band già affermate e di indubbia importanza hanno commentato in modo positivo il nostro disco, riceviamo molti complimenti, e seppur abbiamo mandato il nostro CD solamente ad una manciata di case discografiche, una label ci ha detto di tenerci in contatto per il prossimo album ed altre hanno detto che la nostra musica è molto valida. Quindi, siamo davvero molto soddisfatti e vogliamo ripeterci con il prossimo lavoro!
A: In quanto a critiche abbiamo ricevuto molti riscontri positivi e pochissimi negativi magari legati alla produzione. Alcune etichette si sono dimostrate interessate al lavoro. Posso dire, però, di avere fatto il CD per soddisfazione personale non aspettandomi un così grande consenso positivo da parte di riviste, web-zines ed ascoltatori.

5) Ho notato che nel vostro blog (http://beyondthegatesitaly.blogspot.com) vi definite "death - metalcore"....onestamente trovo che la componente core sia abbastanza relativa nei vostri brani, rispetto a quella più tradizionalmente svedese. E' forse una questione di "trovare una definizione" chiara un po' a tutti?

A: Non ci interessano le etichettature, ma visto il sound del nostro EP abbiamo scritto death-metalcore per far capire a grandi linee il nostro stile.
R: Hai ragione, spesso minimizziamo il nostro stile definendolo metalcore, forse perchè ormai se ci sono 30 secondi di hardcore in un album allora diventa automaticamente metalcore e quindi ci siamo un pò adattati a questo pensiero collettivo nel descrivere con una parola sola la nostra musica. Però, di solito tendiamo a definirci principalmente death metal, certo, siamo un pò influenzati dal metalcore, ma non vogliamo cadere nella ripetitività del genere e in soluzioni modaiole. In altri siti abbiamo cercato di descrivere il nostro stile un pochino meglio. Non credo sia importante rientrare in precise atichette musicali, però non possiamo descriverci “progressive death/black-core” e quant'altro, risulterebbe davvero complicato per chi legge, allo stesso tempo, vogliamo essere aperti a tutti gli ascoltatori, la nostra musica è varia e contaminata da diverse influenze, e non abbiamo certo intenzione di chiuderci in un filone che, tra l'altro, è diventato piuttosto saturo.


6) Avete in programma delle esibizioni live?

R: Niente live per ora, la formazione non è al completo e ,quindi, per il momento siamo una studio-band. La voglia di suonare dal vivo è palpabile, soprattutto dopo i riscontri positivi, ma la scaricheremo sul nuovo lavoro in studio. In futuro si vedrà. Però, vedi, questo è stato possibile in tre, se eravamo in sei magari ci sarebbero state delle divergenze o altri problemi, così come siamo andiamo bene, facciamo tutto in poco tempo e andiamo d'accordo.
A+C: No, siamo impossibilitati a causa della mancanza di un batterista idoneo al nostro genere, dalla mancanza di un chitarrista ritmico e di un bassista. Fino ad ora ci siamo arrangiati a registrare in una formazione a tre in studio.

7) Com'è fare metal in provincia di Padova? che aria tira in zona?

C: La scena metal nel padovano è ORRENDA! Io sono uno di quei metallari fissato con gli anni ’80, per me non moriranno mai! Sono pochi I metallari seri di una volta. Ormai la scena locale è piena di gruppetti di figli di papà che si fanno comprare la chitarra da 2000 euro dal padre pieno di soldi, ma alla fine non sanno fare niente con lo strumento. Poi sono ipocriti perchè un mese sono tutti invasati col thrash o death metal anni ’80 e li trovi in giro al sabato sera vestiti di nero, capelli lunghi, cartuccera, borchie, anfibi, tutti con la faccia dura che sembra debbano spaccare il mondo. Poi li rivedi un paio di mesi dopo vestiti tutti con la maglietta dei Kiss, capelli cotonati, trucco attorno agli occhi e borsettine a tracolla con spillette dei Guns, degli Ac/Dc o simili, e si ubriacano con mezza birra analcolica. Purtroppo non hanno personalità loro, basta che uno cambia modo di vestire e lo cambiano tutti. In più si vestono ed ascoltano metal solo per fare colpo sulle ragazzine groupies della loro età, che fanno le troiette lesbiche tra di loro e con I loro amici pseudo glam/emo. NON C’E’ COERENZA NEI GIOVANI D’OGGI! Purtroppo si muovono tutti in base a come si muove la massa. Ho solo una cosa da dire a queste persone…VERGOGNATEVI!!!
A: Basta coi Guns’N Roses. No more coca-cola metallers! (haha)
R: Non vorremmo dilungarci troppo, ma ci hai fatto un assist (hehe). Quì è pieno di cover-bands, il 90% dei metallari musicisti, se così possiamo definirli, suonano cover e non sanno scrivere un pezzo proprio. Io personalmente, conosco alcune ottime band emergenti, alcune sono di nostri amici, ma come in tutta Italia, non ci sono molti luoghi dove una band possa suonare, e queste cover-bands rubano lo spazio a chi si fa il mazzo ogni giorno per produrre la propria musica. Le persone non comprano i CDs, nè delle band affermate, tantomeno di quelle underground, se le ascoltano in internet e magari comprano qualche maglietta dei gruppi famosi (molti dei quali non conoscono realmente). Nel paese in cui abitiamo, per esempio, c'è davvero poco supporto, quasi tutti i metallari che vedi in giro tappati da true-metaller poi in realtà scaricano musica e non supportano la scena, se non quelle tre band famose che conoscono, di cui però comprano solo le magliette. Poi al fine settimana vanno pure in discoteca...Non c'è nemmeno la cultura del musicista che si impegna e da tutto per il proprio hobby, si fa prima ad impararsi un paio di spartiti, a questa gente va bene così, hanno un pò di ragazzine che vanno a vederli in sala prove al sabato pomeriggio ed ai concertini “da liceali”; ti parlo di gente che magari suona da anni ed ha fatto anche il conservatorio e che quindi si da pure arie, perdono più tempo a sistemarsi i capelli che non a usare la chitarra. Gente che fa finta di essere sbronza per farsi vedere...A noi non importa suonare per attirare l'attenzione, non ci interessa che quattro ragazzine vengano davanti ai nostri occhi piagnucolando per l'emozione perchè abbiamo coverizzato chissà quale musicista famoso o scopiazzato i riffs dei Maiden, tutto questo è il fare delle pop-“stars” e dei figarelli da piazza, questo è quello che chiamiamo Cocacola-metal, potete informarvi a riguardo leggendo il nostro profilo Blogspot. Preferiamo che con la nostra musica si scateni il panico più totale, e che le persone prendano spunto dai messaggi che vogliamo lasciar trasparire!

8) Tre parole per invogliare un indeciso a dare una chance a Soul Crisis.

R: Secondo me ogni band merita una chance, o per lo meno, un ascoltino. Detto questo, Soul Crisis è un disco vario, che fila giù tutto d'un fiato come una bella birra fresca in estate, onesto, alla portata di tutti, prodotto senza usare chissà quali tecnologie e con un investimento davvero minimo, un CD che racchiude tutta la nostra voglia di suonare, la nostra passione per la musica e tanta rabbia, fatto con sudore e cuore.

9) Uno spazio tutto vostro, concludete come preferite.

R: Grazie per lo spazio e per il supporto. Siamo fieri di aver ricevuto un voto così positivo in un portale come Metal Of Death zine costituito da persone realmente appassionate. Un saluto a tutti coloro che ci seguono. Ascoltate Soul Crisis e fateci sapere cosa ne pensate. Tenetevi aggiornati con le news, ci trovate su Myspace, su Blogspot e su Facebook. Love music, hate racism!
A+C: Vi ringraziamo per l’intervista e per lo spazio dedicatoci. Speriamo che Soul Crisis sia apprezzato ancora da molti. Ringraziamo tutti coloro che ci ci hanno supportato fino ad ora.
Grazie ancora per il supporto ragazzi!!!!
Respect!

Intervista a cura di: Burning Stronghold

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