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Bleed Someone Dry "Subjects"

Full-length, Kreative Klan/Wormholedeath Records
(2014)
Questo dei Pistoiesi Bleed Someone Dry non è un vero album: è un rifacimento dell’album omonimo con l’aggiunta di una bonus track conclusiva, edito ora dalla Wormholedeath digitalmente, nonché sembrerebbe anche risuonato da una diversa line up, da voci ufficiose, per un disco metalcore che condensa 8 tracce più intro e outro a metà tra industrial e dubstep, per circa 37 minuti di musica. E il risultato com’è? Discreto per la verità.

Liquidando “It’s a secret”, il brano nuovo come “Un po’ la solita canzone pseudo thrash fatta dai gruppi core”, cioè generico e molto più groove che thrash, il resto dei brani si alterna fra due stili: il primo molto metalcore e per la verità non molto originale ma pur sempre gradevole, l’altro sludge, che riesce sapientemente a dare una marcia in più ai brani altrimenti troppo poco innovativi e personali. 
Ne sono un esempio canzoni positive come “Corrosive Whispers”, “Subjects” e in parte anche “Jab of Hatred”, tutte e tre canzoni che rappresentano quanto suddetto, ovvero riffs metalcore molto canonici e monocordi, nonché un cantato anche che osa poco, ma anche momenti sludge ostinati, dissonanti e direi riusciti, che riescono anche ritmicamente a differenziare i Bleed Someone Dry dai soliti ragazzini che imitano i Meshuggah. 

Se il cd fosse solo questo, sarebbe un punto incoraggiante per il futuro, mostrerebbe uno stile probabilmente che si trova più a suo agio nello sludge, ma che nondimeno può avvalersi di una maggiore personalità di tante altre bands, ma purtroppo non è così: dopo metà disco, i Bleed Someone Dry sembrano terminare i proiettili e andare alla cieca, con la settima e l’ottava canzone con parti troppo spezzettate e sconnesse e divise in diverse parti senza che i brani si muovano effettivamente in una direzione ben precisa. In poche parole, questi brani sono titubanti, balbettano, non sono convincenti. 
E potrei passarci sopra se il cd fosse lungo, ma non lo è, e in 7 canzoni (l’intro, l’outro e la bonus track sono casi a parte) sbagliarne due non è grave, ma se si aggiunge il fatto che la band deve maturare e fondere i due stili, ecco che l’album passa dall’essere il frutto di una buona band da tenere d’occhio e che deve solo svilupparsi, a una che deve ancora quadrare il cerchio. 

Disco di transizione, quindi, raccomandabile a chi ama il metalcore e lo sludge insieme, ma al momento solo carino e non vincente. 

Recensione di: "Snarl"
Voto: 66/100

Tracklist: 
1. Bleed 01:13
2. As Broken Shards 02:32
3. Subjects 04:10
4. Corrosive Whisper 04:55
5. Wide Open Jaws 03:58
6. Jab of Hatred 04:59
7. By My Horny Hands 04:42
8. The Law Is Not Equal for All 04:17
9. 'Till the End 03:19

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