Egart "Divide by Zero"
Full-length, Independent
(2014)
Il nostro Paese รจ sempre pieno di sorprese, soprattutto quando si cercano informazioni riguardo a band nostrane sui vari mezzi di comunicazione, che siano convenzionali o multimediali.
Gli Egart rientrano in questo caso, in quanto vengono fatti passare come una band heavy metal e quando si pensa all'heavy, vengono subito in mente gruppi che si rifanno ad uno stile classico. Beh, nulla di piรน lontano da quello che propone il gruppo piemontese.
Gli Egart rientrano in questo caso, in quanto vengono fatti passare come una band heavy metal e quando si pensa all'heavy, vengono subito in mente gruppi che si rifanno ad uno stile classico. Beh, nulla di piรน lontano da quello che propone il gruppo piemontese.
Provenienti da Novara e attivi dal 1997, gli Egart hanno dato alle stampe tre demo e due full-length tra cui l'ultimo "Divide By Zero" uscito quest'anno.a giugno. Ascoltando il disco sin dalle prime note รจ chiaro che non si tratta di heavy classico, ne di heavy in sรจ, ma di una commistione di black, prog, symphonic e sprazzi di heavy qua e la. Il tutto puรฒ far storcere il naso ma nell'insieme il prodotto risulta godibile e convincente. Se posso azzardare un paragone, sono un po' come i Vintersorg con l'album "Visions From The Spiral Generator" che si presentava come un insieme di generi e "Divide By Zero" fa lo stesso.
Bisogna dire che il disco spiazza su piรน fronti e lo fa in modo positivo, contando che per me che ascolto principalmente se non solo metal anni '80, riesco a coglierne la maestositร .
E' interessante notare come le canzoni presentino al proprio interno una varietร cosรฌ elevata riuscendo a mantenere una propria identitร . Il passaggio tra un genere all'altro per esempio nel pezzo "Red Eyed God", dove si passa da un inizio piรน cadenzato a parti tipicamente prog รจ sensazionale, e sprona l'ascoltatore a sentire il tutto cogliendo ogni singola variazione e ogni piccolo passaggio.
E' interessante notare come le canzoni presentino al proprio interno una varietร cosรฌ elevata riuscendo a mantenere una propria identitร . Il passaggio tra un genere all'altro per esempio nel pezzo "Red Eyed God", dove si passa da un inizio piรน cadenzato a parti tipicamente prog รจ sensazionale, e sprona l'ascoltatore a sentire il tutto cogliendo ogni singola variazione e ogni piccolo passaggio.
Le otto tracce di cui รจ composto il disco sorprendono una dopo l'altra. Difficile dire quale spicchi sulle altre ma in sostanza sono tutte da scoprire una per una fino alla fine per poi ricominciare da capo.
Sotto il profilo tecnico la band ha capacitร da vendere e lo dimostra senza eccedere mai nel mero tecnicismo fine a se stesso ma riesce a fondere ogni passaggio come se fosse il naturale svolgimento del pezzo ad essere cosรฌ variegato nel suo insieme.
Insomma si puรฒ dire che "Divide By Zero" รจ una piccola perla che riesce ad ammaliare ma non รจ per tutti, ma per chi vuole mettere in discussione i propri gusti e "aprirsi" ad una realtร diversa ma ugualmente interessante.
Ammetto che non conoscevo gli Egart ma da quando ho ascoltato questo disco li terrรฒ d'occhio.
Veramente un colpo da maestri.
Recensione di: Il Meggi
Sotto il profilo tecnico la band ha capacitร da vendere e lo dimostra senza eccedere mai nel mero tecnicismo fine a se stesso ma riesce a fondere ogni passaggio come se fosse il naturale svolgimento del pezzo ad essere cosรฌ variegato nel suo insieme.
Insomma si puรฒ dire che "Divide By Zero" รจ una piccola perla che riesce ad ammaliare ma non รจ per tutti, ma per chi vuole mettere in discussione i propri gusti e "aprirsi" ad una realtร diversa ma ugualmente interessante.
Ammetto che non conoscevo gli Egart ma da quando ho ascoltato questo disco li terrรฒ d'occhio.
Veramente un colpo da maestri.
Recensione di: Il Meggi
Voto: 90/100
1. Asdf 04:53
2. My Will 05:36
3. Red Eyed God 04:18
4. White Dark Lady 05:07
5. Last Templar 04:23
6. No One at My Funeral 03:35
7. Love 03:19
8. Lord of Change 05:28
DURATA TOTALE: 36:39
http://www.egart.it/
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