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BABYMETAL "Babymetal"

Full-length, BMD Fox Records
(2014)

Hanno suscitato tanto clamore queste bimbette vestite da metallare che ballano al ritmo della doppia cassa, giunte alla ribalta con il loro omonimo album di debutto per la gioia dei fans e la disperazione di tanti metallari tradizionali. Sono molte le band, dai Carcass ai Kreator, che hanno mostrato imbarazzo misto a divertimento al cospetto di queste tre ragazzine scosciate, e se la reazione, in genere, non è stato di totale rifiuto, tutti però ne hanno in qualche modo preso le distanze. Certo, si tratta di una band studiata a tavolino, in cui le tre protagoniste (una delle quali ha tranquillamente dichiarato che non aveva nemmeno idea di cosa fosse il metal) recitano una parte ed hanno un ruolo marginale nella composizione dei brani, ma, come ricorda Borges nelle sue inquisizioni, l'arte è un qualcosa che capita e che non puoi controllare, per cui non ha senso fare dietrologia. 
 
C'è anzi da dire che la miscela proposta dalle Babymetal, sia a livello di immagine che di suono, è molto personale e ben congegnata, in quanto rappresenta una perfetta e calibrata fusione tra il pop giapponese ed il metallo alternativo più thrashy e cattivo, anche e soprattutto dal vivo, dove le consuete scenografie idol sono comunque accompagnate da una vera band che suona. Il tutto riesce perfettamente ed è assolutamente naturale perché, se da un lato il metal si è avvicinato da decenni a melodie più orecchiabili (grazie anche alla porta spalancata dai fondamentali Fear Factory, la band più importante degli ultimi venticinque anni a mio parere), dall'altro il J-pop non ha poi avuto problemi nell'incorporare, almeno a livello iconografico, elementi deviati in modelli kitsch. E così, se di melodie allegrotte e bambinesche ne abbiamo a bizzeffe (ma il power metal è davvero tanto da meno?), queste sono accompagnate da riffoni pesantissimi, ritmi veloci e pestoni, qualche inserto di growl ed assolo al fulmicotone, tanta elettronica. 
 
Niente che in qualche misura non sia già stata vista sul mercato occidentale, ma qua declinata e portata all'estremo dalla sensibilità giapponese, che polarizza molto di più gli estremi senza però far perdere di coerenza il tutto. Dopo tante band occidentali che fanno la faccia cattiva ma poi hanno paura ad alzare il volume, ben vengano queste giapponesine che, al contrario, fanno tanti sorrisini ma poi ti maciullano di doppia cassa, con uno dei pochi dischi che, nel 2014, valga veramente la pena di ascoltare in ambito metal.
 
Recensione di: Fulvio Ermete
VOTO:  79/100
 
Tracklist:
01.Babymetal death 
02.Megitsune 
03.Gimme chocolate! 
04.Line! 
05.Akatsuki 
06.Doki doki morning 
07.Onedari daisakusen 
08.Song4 
09.Uki uki midnight 
10.Catch me if you can 
11.Rondo of nightmare 
12.Head bangya!! 
13.Ijime, dame, zettai 
 

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