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F@B - Talmbout'Dat

Full-length, Overdub Recordings
(2015)

Dalla fredda Ucraina arrivano i F@B, monicker che rappresenta l'acronimo Fragment Antigen Binding, e ci propongono uno stile talmente simile ai Korn che potremmo quasi parlare di plagio, se non fosse per la capacità dei Nostri di ritagliarsi un piccolo angolo di personalità, grazie soprattutto alla voce che non ricalca in pieno i dettami del nu-metal e di mister Davis, ma si rivela versatile abbracciando territori vicini all'alternative rock e al crossover degli anni Novanta (Incubus in primis).

In particolare la band di Jonathan Davis è presa come riferimento quasi unicamente per ciò che ha partorito nei primi due album, quindi nel caso di questi F@B vi troverete ad affrontare pezzi schizoidi, che inizialmente sembrano quasi sconclusionati, un po' come quelli presenti nel classico "Life Is Peachy", siparietti quasi jazzati ("Life Is Good"), e una propensione verso pezzi molto frammentati, dove l'unico vero collante, che dà un'impronta melodica e più fruibile, è la voce mai troppo esasperata di Ivan Patey. Degno di nota il drumming di Max Nazarets, che mi ha colpito per la sua varietà e capacità di interpretazione delle varie sfumature all'interno dei brani, e il suo uso fantasioso dei piatti. D'altronde il non facile approccio di questa band avrebbe perso molto con un batterista poco dotato, ma per fortuna non è questo il caso.
 
Le chitarre non hanno un ruolo primario nell'opera, o diciamo pure che il loro compito non è solo incentrato per un uso in predominanza ritmico, ma si prodigano sempre in arpeggi e fraseggi stranianti e a volte dissonanti, e il tutto si poggia su basso bello grosso e pulsante. Esempio lampante di tutte le situazioni strumentali che ho finora descritto sono a mio avviso portate al top nell'ultimo episodio della tracklist, ovvero in "Vacuum", dove si scorge il lato folle e totalmente fuori dagli schemi di questi ragazzi, tra parti rappate, strani feedback e rumoristica applicati a quella che potremmo definire "canzone", ma che è sostanzialmente voglia di rompere le barriere e sperimentare. E questo è un tratto che è presente in tutta l'opera in dosi massicce.
 
In definitiva posso dire che questo "Talmbout' Dat" è un inizio più che incoraggiante, ma forse pecca ancora in alcuni punti a causa di una urgenza sonora che forse sarebbe stato opportuno tenere più a bada. Ma questo è forse uno dei prezzi più bassi che si pagano in un debut-album, ma tale difetto è ben compensato da una band che sa cosa voglia dire riportare in auge con credibilità certo crossover e nu-metal che ascoltavamo ormai più di venti anni fa. Avanti così.
 
Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
VOTO: 68/100
 
Tracklist:
1 Double Y Chromosome
2 Bon Appetit
3 Dr. Jekyll & Mr. Hyde
4 Life Is Good
5 You
6 Measure
7 Mute Man
8 Air
9 Vacuum

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