ZARDENS - Blackness Unfolds
Full-length, Satanath Records
(2015)
DURATA TOTALE: 41:38
Oggi ci spostiamo in Belgio per scoprire il secondo album degli Zardens, quintetto dedito a un black/death metal di chiara matrice svedese e, sorpresa, suona davvero bene, sembra di trovarsi davanti a un nuovo album dei defunti Dissection.
Questo Blackness Unfolds , edito per la prolifica Satanath records, potrebbe (perdonatemi il paragone) essere tranquillamente il proseguio di Storm of the light's bane, riff melodici e corposi conditi da tempi sostenuti e parecchi blast beat.
L'album si apre con una intro molto suggestiva e melodica per poi partire abbastanza a razzo con " The Berserker", song che ci inizia nel percorso e che con "Reborn" e "Afterlife" ci porta indietro un po' nel tempo. Sia chiaro che questi Zardens non sono un clone dei Dissection ma solo una band che ne trae una vera ispirazione e a mio parere ben riuscita .Riescono anche a essere originali come in "Slave to the moon" (dove il basso e' molto presente e segue delle ritmiche ricche che creano parecchio pathos )e in "Empty sky". Le seguenti "Lifeblood" e "Day of doom" forse sono un gradino piu' in basso delle altre ma sempre di ottimo livello con qualche leggera sbavatura nella parte strumentale udibile solo da un'orecchio attento. La lunga "Among the dead" ci riporta in alto sfornandoci tutto quello che una canzone puo' contenere, riff thrash, rallentamenti, assoli, blast e parti di doppia cassa, sembrerebbe , detta cosi', buttato tutto a caso e invece sono sapientemente ordinati e organizzati, purtroppo la parte di batteria della strofa e' identica a una canzone molto conosciuta dei Cradle of filth, ma lo si dimentica subito nel proseguire della song. Si chiude con "Sadness" che conclude l'album con un po' di epicita' , pezzo strumentale ben ricamato dai riff di chitarra e di basso.
Riassumendo, "Blackness Unfolds " e' un album che va ascoltato piu' di una volta, va assaporato per bene per scoprire appieno le sue potenzialita' e perche' no, anche per farsi un bel viaggietto indietro di una quindicina di anni. Ottimi musicisti, ben suonato e ben registrato e gli strumenti si distinguono uno a uno. Vedremo in futuro se questi belgi sapran ripetersi, in fondo e' solo il loro secondo album e la carriera se gestita bene puo' esser lunga.
Se non lo si fosse capito, oggi ho scoperto una band che mi piace parecchio, ne consiglio l'acquisto a tutti gli amanti del death/black metal europeo.
Recensione di Simone "L.Skarn" Baù
Voto: 85/100
Tracklist:
1. Battle Rite 01:23
2. The Berserker 05:07
3. Reborn 04:03
4. Afterlife 04:20
5. Slave to the Moon 05:08
6. Empty Skies 05:40
7. Lifeblood 02:59
8. Days of Doom 04:41
9. Among the Dead 05:11
10. Sadness 03:06
DURATA TOTALE: 41:38
Nessun commento