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Intervista: THRONE


Risponde alle nostre domande Samu, cantante di questi strepitosi sluudgers italiani. A voi!

1) Benvenuti Throne! Ci volete raccontare qualcosa di voi e del vostro nome? 

Ciao noi siamo i Throne e veniamo dalle favolose e irridenti terre della “bassa parmense“. Suoniamo assieme da ormai parecchi anni avendo cominciato a calcare i palchi della zona con il nostro vecchio gruppo Coca & Margot. Solo successivamente dopo aver trovato nella Moonlight records e Dorian Bones dei validi alleati, abbiamo deciso di cambiare nome e genere musicale. Ufficialmente nascono i Throne nell’estate 2012. In una di quelle torride serate, negli uffici della Moonlight dopo svariate birre e bottiglie di Rhum scadenti, usci dalla bocca del nostro frontman Samu questa frase: “Ogni re ha il suo trono“. Unendo il caldo con l’alcool e il poco sonno si ottengono sempre grandi cose.

2) A quali band e artisti vi siete ispirati inizialmente, e a quali ancora vi ispirate? 

Domanda lunga e complessa, ognuno di noi ha gusti e pareri diversi in fatto di musica, per citare bands da noi preferite ci vorrebbe un una vita. Band come Pantera, Zeke, Nirvana, Red fang, Eyehategod, Superjoint Ritual, Meshuggah e Hatesphere, Crowbar fanno ben capire che razza di influenza si possa percepire in un nostro album. Queste svariate influenze, fanno si che all’interno di un nostro album non si riesca mai a capire che genere facciamo in realtà, in fin dei conti non inventiamo nulla di nuovo ma facciamo ciò che vogliamo e ciò che ci piace e che riesca a spaccare il culo, sai alla fine delle mode non ci frega nulla . 


3) "Consecrates" è il vostro nuovo album. C'è un messaggio all'interno di questo disco? Volete spiegarcelo più nel dettaglio? 

E' nato in un’annata piena zeppa di brutte e belle notizie in cui sconforto e speranza andavano a braccetto, chi nasce chi muore, il macabro gioco della vita. Troverete un messaggio per chi crede e in che cosa si crede non schierandoci mai se sia giusto credere o meno ma ponendo un bel quesito sull'operato di tutti noi . 

4) Come definireste il vostro sound ad un nuovo ascoltatore che si approccia per la prima volta alla vostra musica? 

Sound americano al massimo, suoni grezzi e grossi come macigni. Per tanti siamo un gruppo Doom con chiari riferimenti alla scena Southern e Stoner passando però allo sludge e al black metal, insomma un bel casino . 

5) Volete parlarci di come nasce un vostro brano e, in generale, di come si svolge il vostro processo compositivo? 

Siamo ancora legati alle vecchie tradizioni, ci si trova in sala prove, una vecchia casa pericolante in un paesello sperduto nella campagna e da questa casetta si da vita a tutto il nostro mondo. Tra qualche sigaretta qualche bottiglia che rende tutto più cupo e tetro, arriva dal nulla un riff e da 
questo si lavora per farlo diventare una grande canzone. 


6) Avete pubblicato il videoclip per il pezzo "Codex Ggas", volete parlarci della sua realizzazione? 

Ringraziamo per il video Dorian Bones per le sue idee e Antonio Pupa per l’ottimo lavoro di regia. Il video di "Codex Gigas" è venuto esattamente come lo volevamo, oscuro, tetro, cupo e pieno zeppo di occulto, combinazione azzeccatissima per quanto riguarda "Consecrates"...insomma una figata pazzesca . 

7) Come sono stati finora i pareri riguardo il vostro nuovo lavoro in studio? 

Molto positivi sia in casa che all’estero, dove il nostro modo di far musica va alla grande. "Consecrates" è sicuramente un lavoro più maturo di "Avoid the Light", album curato nei minimi dettagli, dalla prova in studio curata da CARLO IZZO, (già padre di "Avoid the Light") ma anche nel merchandise quanto nell’artwork grafico, dove vorremmo elogiare il lavoro svolto da Adrian Baxter per i capolavori di copertine e Miriam dell’Ospedale per le parti grafiche curate nei minimi dettagli. Adrian ha svolto un lavoro bestiale dando vita alla facciata perfettamente spaventosa che avevamo in 
mente

8 ) Siete attivi sul fronte live? E che spettacolo cercate di offrire al pubblico? 

Suoniamo parecchio senza mai darci limiti, sperando poi, con la nuova stagione invernale 2018, di riuscire ad arrivare a più orecchie possibili portando il nostro sound allegro in ogni zona di Europa e non solo...Il nostro show è facile e diretto ...Siamo noi stessi sul palco, come nella vita... diretti , risoluti e senza tanto make-up. 

9) Ok, l'intervista è finita, concludete come volete!
Grazie della bella chiacchierata e dello spazio che ci avete dedicato. Ci vediamo sotto il palco, Stay Sludge. THRONE.


Iintervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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