Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

DIMLIGHT "Kingdom of Horrors" (Recensione)


Full-length, Independent
(2018)

Succede che si abbiano difficoltà ad inquadrare una band in un ambito musicale. Per quanto mi riguarda ciò è positivo, essendo attratto da gruppi che attingono da diversi generi. I Dimlight da Atene, arrangiano il loro quarto album di studio con un fare ambizioso, ci sono le orchestrazioni sinfoniche a dare un ampio respiro alle composizioni. La struttura portante è Metal, con il doppio cantato clean/growl, la voce pulita è affidata alla graziosa Mora, e non si può dire che brilli per capacità canore ma neanche di una dilettante si tratta. A mio parere perde qualcosa nel registro basso ma comunque le riesce di comunicare emozioni, piuttosto Invoker al growl mi convince eccome, affonda con estrema naturalezza nel contesto e dona ai brani un'impronta Death con sfumature Gothic. 

Essendo però "Kingdom Of Horrors" un album dalle ampie atmosfere, si è deciso di bilanciare le due voci presenti; non mancano i cori, ben sincronizzati con l'atmosfera generale, tra accelerazioni e rallentamenti, le traccie si fissano nella mente con scioltezza, le chitarre hanno un suono incisivo ma non rubano spazio agli altri interventi, e sono le tastiere ad elevare lo spirito del disco con accenti di incantevole eleganza. Quando entra la batteria con l'orchestra, sento la portata grandiosa dei Dimlight. Ad ogni modo, il combo greco è dotato di molta fantasia, il loro percorso è inframezzato da varie sorprese. Nell'apparente orecchiabilità di "Kingdom Of Horrors" s'insinuano suoni sofisticati e fascinosi. 

Apre il disco "The Red King", eccellente dimostrazione di come il Death possa coniugarsi idealnente con la Musica Sinfonica e il risultato è esaltante. Si prosegue con "Beryl Eyes", dove il cantato melodico di Mora prende il vol ed a completare la bellezza del pezzo sono i suoni curatissimi e lo spettacolare growl di Invoker. "We The Bones" spicca per pomposità d'orchestrazione ed il bel canto in acuto di Mora. Invoker è sempre micidiale ma costui è una potenza di vocalist. Il tocco d'introspezione ci viene dato da "Into The Thrice Unknown Darkness", quì i toni sono quelli di una ballata malinconica con improvvisi picchi emotivi, quindi è il monento della meraviglia dei cori, in "Beyond The Gates Of Horror" si manifestano in un magico incrociarsi con lo splendore orchestrale. 

Cresce ulteriormente l'estasi con "The Ecstasy Of The Hunt, il crescendo è vertiginoso grazie all'inconfondibile growl di Invoker che viaggia all'unisono con la voce di Mora. L'introduzione di "Tower Of Silence" è sinistra, ci catapulta in un Symphonic Death smorzato quando occorre dal clean di Mora. Il pezzo avanza austero e sontuoso. "Serpent's Pact" ne è la perfetta prosecuzione, con un maggiore accento sulla parte Death e Mora è sempre sublime nel cantato acuto. Il penultimo estratto "Lapis Animae" ha un impatto growl devastante ed ispiratissimo. Rimango colpito ed assuefatto a cotanto trasporto di passione. L'orchestra accompagna le due voci, alzando i volumi sul growl di Invoker, la ritmica accelera nel finale e chiude il brano. Si chiude con "Bleeding Sunrise", splendidi cori fanno da apripista al solito superbo growling di Invoker, l'orchestrazione è divina nel supportare cori di straordinaria bellezza. Mora e Invoker si uniscono nel finale, con un'interessante appendice di effetti. 
Sono provato dalla meraviglia musicale di questo regno degli orrori, la Musica lascia in testamento ai posteri una pietra miliare. 

Recensione a cura di: Andrea Bottoni
Voto: 90/100

Tracklist:
1. The Red King 04:39
2. Beryl Eyes03:50 3.We, the Bones 04:51 
4. Into the Thrice Unknown Darkness 04:28 
5. Beyond the Gates of Horror 04:44 
6. The Ecstasy of the Hunt 04:23 
7. Tower of Silence04:42 8.Serpent's Pact 03:14 
9. Lapis Animae 04:39 
10. Bleeding Sunrise 05:30 

DURATA TOTALE: 45:00

WEB:
Bandcamp
Facebook
Homepage

Nessun commento