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SVANZICA "Red Reflection" (Recensione)


Full-length, Independent
(2018)

Arrivano da Verona gli Svanzica, e subito penso a quante belle realtà arrivano dal Veneto e da questa città, ultimamente. Penso ai Chronosfear, Arcane Tales, Empathica ad esempio, ma molte mi sfuggono. Anche gli Svanzica, quindi arrivano da quella zone, ma a differenza delle band che ho citato non propongono nè power, ne heavy metal in senso stretto. Piuttosto, il loro sound mi sembra un bel ponte tra passato e presente, ma per essere più precisi direi che il ponte di cui parlo collega direttamente gli anni Novanta e tutta la scena alternative rock/metal del periodo, fino ad arrivare al presente, con varie contaminazioni che sono per la maggior parte riconducibili certamente al metal, ma non a quello classico.

Io ci sento qualcosa dei Life Of Agony nella voce pulita (che si alterna al growl), ma anche echi di band come Incubus, Godsmack e alcuni accenni al metal estremo, soprattutto per il comparto vocale, che come dicevo, spesso si esprime in growl. Personalmente ho trovato buona la proposta di questa band, sa unire bene l'anima più dannata del nu-metal ("Brotherhood", "Distortion"), con alcune intuizioni melodiche niente male ("Graffiti", Eternal Noontrip e soprattutto la riuscitissima rock ballad "Jupiter"). In alcuni frangenti si sente un pizzico di inesperienza, tipica di una band che cerca di amalgamare varie influenze e si sforza di offrire qualcosa di nuovo. Quindi negli intenti la band ha delle carte molto vincenti, nella realizzazione ci riesce spesse volte a raggiungere un ottimo risultato, ma occorre forse aspettare qualche annetto per capire se la band vorrà spingersi più verso l'estremo o accantonarlo per dar spazio al genere che a mio avviso gli riesce meglio, cioè l'alternative metal. 

Un altro esempio che conferma la bontà di questo album è l'opener "Through Oceans of Quiet", che emoziona grazie ad un ottimo lavoro di chitarra, che lavora molto con arrangiamenti e armonizzazioni. Tutte cose semplici, intendiamoci, ma che colpiscono dritto nell'anima. Un album quindi sicuramente promosso e che va ascoltato più volte, nonostante non sia tecnicamente intricato, ma che al suo interno offre tante soluzioni e mette molte idee sul piatto dell'ascoltatore. 

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 72/100

Tracklist:
1. Through Oceans of Quiet
2. First Step 
3. Lunar Verbs
4. Spirit of the Valley
5. Brotherhood
6. Graffiti 
7. Whisper of Light 
8. Distortion
9. Eternal Noontrip 
10. Jupiter 

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