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GAEREA "Limbo" (Recensione)


Full-length, Season Of Mist
(2020)

Bentornati lettori. Il Vostro caro Hellbanno oggi vi accompagnerà a fare due passi lontani dal classico binomio “nord-Europa / Black Metal” per presentarvi una band che finalmente è giunta entro il mio radar, dopo qualche tempo e due dischi dalla loro fondazione. Oggi i soggetti della mia recensione sono i portoghesi Gaerea, col loro secondo album “Limbo”, rilasciato il 24 Luglio scorso su Season of Mist. Si sono in ritardo schiacciante, ma fidatevi di me, ne vale la pena. Interessante di come sia passato dal “Gaerea chi?” all'essermi sentito entrambi i loro full-lenght a distanza di qualche ora per prepararmi a scriverne a riguardo, ma sinceramente questo combo portoghese cominciava ad essere più o meno onnipresente in tutti gli spam della SoM sulla mia bacheca di Facebook: per partire, dunque, con una sintesi a inizio recensione “bene, ma non benissimo”. 

Dalla loro parte questa band ha una freschezza compositiva che manca a parecchio del Black Metal post-Svartdaudi e post-MGLA (band dalle quale i Gaerea prendono forte ispirazione) e che ora dominano più o meno a mani basse la proposta sonora del genere in se. Non si tratta tutta via soltanto di un prodotto musicale strettamente derivativo, poiché la band va per mano sua a intervenire su piccoli accorgimenti che rendono l'opera più interessante della massa di proposte similari, attualmente disponibili: estremamente godibile l'opener “To Ain” - ci vogliono anche delle discrete palle ad aprire un disco Black su una major con un pezzo di 12 minuti ca. n.d.r. - che prima ti spara in faccia con 6 minuti di blast beat e grida agghiaccianti, per poi adagiarsi su di un intermezzo quasi “Alcestiano”, per finirti con un ritorno al turbinio iniziale di blast e legnate nei reni. Il sapiente utilizzo dei synths sgrassa ulteriormente il blocco compositivo, rendendolo un attimo più ruffiano, ma comunque decisamente efficace. 

Molto bello anche l'highlight della chiusura di “Conspiranoia” (bel titolo) che va a sommare ad un giro iponotico di chitarra e batteria un'ultima scarica assassina di Black Metal fatto e finito, dove ad accompagnarci fuori dalla composizione è tutta la rabbia repressa, ed ora espressa ,della traccia in questione. Il tutto scorre così, agevolmente, 55 minuti ca. di disco fatto bene ed impacchettato meglio, che tuttavia (eccoci arrivati alle mie note dolenti classiche a fine recensione) crea, propone, ma non osa quanto dovrebbe. Al di là della tracklist infelice – passi “To Ain”, ma con “Mare” in chiusra, i due pezzi lunghi fanno sembrare la parte centrale del disco come “di passaggio” - ed un sound un po' già sentito, la mia principale preoccupazione è un super-classico: chiaro come il sole che questa band sia in fase di sviluppo, percorso che peraltro i Gaerea stanno affrontando con passi da gigante, ma molto del contenuto di questo disco si perde con un paio / tre ascolti. Il paragone precedentemente esposto con Svartdaudi e MGLA regge a metà, poiché in entrambi i casi queste due band hanno sui loro dischi una marcia in più, che incentiva l'immersione in queste atmosfere e l'ascolto reiterato. 

Questo disco, per quanto ispirato e ben realizzato, è molto “sicuro e docile” - solita critica che mossi all'ultimo degli Anaal Nathrakh nella mia recensione passata n.d.r. - cosa che fa mal sperare in un futuro dominato molto di più dalla major che dalla band. Nel frattempo nessuna colpa nel godersi un disco più che buono, anche se magari a tratti un po' prolisso, che promette bene, ma mantiene giusto quello che basta per non scadere di un pelo nel cliché. Promossi ma con riserva, che il terzo ce la mandi veramente buona. 

Hellbanno (L.B.)
Voto: 75/10 

Tracklist:
1. To Ain 
2. Null 
3. Glare 
4. Conspiranoia 
5. Urge 
6. Mare

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