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BLIND GOLEM "A Dream Of Fantasy" (Recensione)


Full-length, Andromeda Relix
(2021)

I Blind Golem, italianissima band veneta, con A Dream Of Fantasy sono all’esordio, e ci propongono un hard rock, debitrice dei suoni e del groove che parte dagli anni settanta e si dilunga per tutti gli anni ottanta. E non potrebbe essere diversamente visto il pedigree dei diversi componenti. L’influenza maggiore è di derivazione Uriah Heep, un’ombra che segue tutto il lavoro e, come la stella polare, guida la band ad esplorare certe sonorità attraverso brani di grande impatto. La produzione cristallina fa emergere tutti gli strumenti con equilibrio. Sicuramente non passa in secondo piano la presenza del compianto Ken Hensley, che nell’evocativa “The Day Is Gone” partecipa attivamente alla riuscita di uno dei picchi compositivi dell’album. Ed il legame con gli anni di riferimento continuano con la bellissima copertina, creazione del leggendario Rodney Matthews. Scendendo nel dettaglio possiamo dire che A Dream Of Fantasy è un album corposo che si compone di quattordici tracce, per una durata che in altri tempi sarebbe stato considerato un doppio. 

Le iniziali “Devil In A Dream” e “Sunbreaker” sono un ottimo inizio, tra atmosfere a cavallo tra Heep e Purple ottantiani. La presenza costante dell’hammond, la chitarra che sovente utilizza il wah wah, i cori epici, un ritmo sempre incalzante, coadiuvato da un basso pulsante, sono tra le caratteristiche principali che compongono il suono hard rock dei Blind Golem. A questo possiamo aggiungere la potente voce Andrea Vilardo, emulo di Byron nella sua interpretazione. L’oscura “The Ghost Of Eveline” dal suo incedere al limite del doom, con la sua sequenza armonica a tratti spiazzante, con quella melodia di moog, e la voce che qui raggiunge il suo picco espressivo, rappresenta il momento migliore della band. Colpisce la poeticità di un brano come “The Gathering” con le sue melodie, sia vocali che con la chitarra slide. “Start Of The Darkest Night” è il classico esempio di brano che sviluppa appieno lo stile degli Heep, ma con personalità, proponendo un hard rock potente ed ispirato. Arrivati alla fine dell’ascolto ci si rende conto che lo spettro degli Uriah Heep aleggia su tutto l’album. Questo alla resa dei conti risulta essere il pregio ed il difetto di questo lavoro. 

E’ innegabile l’amore che i Blind Golem tributano alla band ispiratrice, ricalcandone i canoni compositivi e le atmosfere che hanno reso immortali gli Uriah Heep, quelli che negli anni settanta hanno “rivaleggiato” a testa alta con la sacra triade dell’hard rock. Però questo a ben vedere potrebbe essere considerato anche un po’ il limite della band che pecca un po’ di personalità. Detto questo, si può affermare che i brani sono ben costruiti e si ascoltano molto volentieri. A Dream Of Fantasy va considerato come un tributo sincero e sentito ad una delle più grandi hard rock band di sempre. I Blind Golem sono un’ottima band e questo come avrete capito è un ascolto riservato agli amanti delle sonorità hard rock. 

John Preck
Voto: 72/100

Tracklist:
01. Devil In A Dream
02. Sunbreaker
03. Screaming To The Stars
04. Scarlet Eyes
05. Bright Light
06. The Day Is Gone
07. The Ghost Of Eveline
08. Night Of The Broken Dreams
09. Pegasus
10. The Gathering
11. Star Of The Darkest Night
12. Carousel
13. Living And Dying
14. A Spell And A Charm

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