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EXILED ON EARTH "Non Euclidean" (Recensione)


Full-length, Punishment 18 Records
(2020)

Terzo capitolo per i romani Exiled On Earth, band attiva da piĆ¹ di vent'anni nel panorama metal italiano. I Nostri ci propongono un thrash/death metal di pregevolissima fattura, un qualcosa che non ĆØ facile ascoltare tutti i giorni, dove la tecnica sublime di ogni componente si mette al servizio di canzoni che hanno il grande pregio di rimanere impresse, grazie alla loro struttura complessa ma sapientemente architettata, e grazie all'ottimo gusto melodico che la band mette in mostra in brani come "Forager Of Sanity", dove si possono riscontrare influenze di band come Coroner e Sadus, ma anche qualcosa di vagamente riconducibile al metal classico, soprattutto nel riffing di Alfredo Gargaro.

Proseguendo con le tracce che maggiormente mi hanno impressionato, non posso esimermi da citare la stratosferica "Mythoscondria", dove la band varca il confine che separa la semplice preparazione strumentale dal genio. E in questa traccia la band si lancia in un vorticoso thrash metal che presenta le consuete influenze death, il tutto in un tessuto imprevedibile e che mette in risalto un lavoro grandioso da parte del batterista Piero Arioni, ma che come al solito enfatizza il lavoro d'insieme, preciso, puntuale, tecnicamente sopraffino. Ombre cupe si affacciano negli arpeggi iniziali di un pezzo che funge da intermezzo e porta il titolo dell'album, ovvero "Non-Euclidean" ma la band ci stupisce ancora con altre canzoni, come ad esempio la tirata "Parsec Devourer", dove l'influenza dei Death ĆØ abbastanza palese, ma la band ĆØ sempre abile nel non cadere nel tranello del plagio e lo fa in maniera elegantissima e nel modo a loro piĆ¹ congeniale, cioĆØ con la massima dose di personalitĆ  possibile, che ĆØ innata per questa formazione.

C'ĆØ da dire che l'estrema cura di ogni dettaglio e l'altissimo tasso tecnico a volte sfociano in strutture quasi prog, ma le canzoni mantengono sempre un minutaggio contenuto, e infatti l'album ĆØ bello anche per questo, perchĆØ spara tutte le sue qualitĆ  in circa mezz'ora di musica. 
Cerchiamo ancora pezzi validi? Eccovene un altro: "The Cult Of The Ivory Grace". In questo pezzo la band fa un lavoro a dir poco strepitoso a livello di chitarre, con dei riff talmente complessi da sembrare assoli. La voce di Tiziano Marcozzi sa come conferire ad ogni brano una impronta secca e decisa. Non ci si esprime mai in un cantato eccessivamente aggressivo, ma in una sorta di growl/scream un po' strozzato e funzionale alle fitte trame musicali che la band imbastisce. In poche parole, la voce cerca di amalgamarsi col resto senza mai risultare invadente.

L'ultimo brano che vorrei portare alla vostra attenzione ĆØ "Vault Of The Decimator", dove compaiono inserti di voce pulita ed ĆØ talmente bella, oscura, misteriosa e perfetta che ogni descrizione potrebbe non rendergli giustizia. Semplicemente, ascoltatela...
In definitiva, un album che ĆØ un gioiello della nostra scena e non solo della nostra scena, ma della scena metal in generale. Questo "Non Euclidean" ĆØ un disco che ogni amante del lato piĆ¹ tecnico della musica estrema dovrebbe almeno ascoltare e riascoltare per carpire, di volta in volta, sempre nuovi elementi. Un album che sarebbe un delitto ignorare!

Sergio Vinci
Voto: 80/100


Tracklist:
01. Parsec Devourer
02. Vault Of The Decimator
03. Mythoscondria
04. The Cult Of The Ivory Grace
05. Non-Euclidean
06. Vordeghast Wood(Mater Eternitas)
07. Tindalos
08. Forager Of Sanity

DURATA TOTALE: 30:46

Line-up:
Tiziano Marcozzi – voce e chitarra
Alfredo Gargaro – chitarra
Luca Bianchi – basso
Piero Arioni – batteria

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