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THUNDER “All The Right Noises” (Recensione)


Full-length, Sony BMG
(2021)

Quando si parla di Thunder, si parla di hard rock inglese, nessuna concessione ai suoni americani. La band ricalca uno stile personale, figlia dell’hard rock settantiano che ha visto la terra di Albione, protagonista assoluta in quegli anni. Su questa matrice si inseriscono alcune influenze anni ottanta, perché loro nascono alla fine di quegli anni ed era quindi inevitabile inglobare certe sonorità nel proprio stile. Arrivano all’esordio nel 1990 con un album che all’epoca fece gridare al miracolo (Back Street Symphony). In verità i Thunder non hanno mai raccolto quanto seminato, e se nella loro terra natia sono oramai delle leggende, fuori i patri confini non sono mai riusciti ad esplodere, ma sono rimasti appannaggio di una nicchia di appassionati. Ma non è mai troppo tardi per scoprire certe perle, soprattutto quando continuano negli anni a scrivere degli album in cui la qualità della proposta è sempre alta, in cui si invecchia come del buon vino. 

Partendo da uno stile consolidato, si creano canzoni da ascoltare ed ascoltare senza mai annoiarsi. In un periodo in cui ci sono tante le band che si sono buttate sul cosiddetto retro rock, bisognerebbe di sicuro riscoprire band come i Thunder, che suonavano questo stile, quando tutti gli altri seguivano mode, oppure erano così piccoli da essere ancora attaccati al biberon! I Thunder hanno avuto il merito di avere una formazione stabile che è ruotata da sempre attorno al mastermind Luke Morley (chitarra) e alla voce dalla timbrica inconfondibile di Daniel Bowes, i quali sono stati il perno su cui si sono costruite le basi solide della band. Venendo al nuovo album All The Right Noise, la band mantiene il suo solito e solido stile fatto di schitarrate hard rock (Last One Out Turn Off The Lights), alternate a momenti acustici, su cui non mancano mai quegli elementi soul che da sempre hanno contraddistinto lo stile dei nostri (She’s a Millionnairess). Intorno a questi elementi ruota la musica, che tende a muoversi su mid tempo, concedendosi rare accelerazioni e altrettanti rari rallentamenti. I solos di Morley sono sempre ispirati (Don’t Forget To Live Before You Die), mentre la voce di Bowes riesce ad essere ancora magnetica ed a ricamare ottime linee vocali (I’ll Be The One). Se con “Destruction” assistiamo ad uno dei riff più hard, con un pezzo che sprizza energia da tutti i pori, di contro ci troviamo brani come “The Smoking Gun” dai toni acustici, ambiente sonoro in cui la band si è sempre trovata a suo agio, riuscendo a creare dei crescendi di notevole intensità. 

Il loro stile rock’n’roll, appannaggio di certi Stones, con cori e fiati, lo ritroviamo in brani come “Going To Sin City” dal forte appeal commerciale. “Young Man” e “St. George’s Day” sono i brani che più mi ricordano lo stile della band, lo stile che ha influenzato tutta la loro produzione, in cui si definiscono maggiormente i contorni del loro intendere l’hard rock. Il brano che invece più mi ha convinto è stata la straripante “Force Of Nature”. Partite da qui nell’ascolto. I Thunder, a distanza di trent’anni, continuano a produrre dell’ottima musica, rimanendo freschi e coinvolgenti. Se non li conoscete, è arrivato il momento di sopperire a questa vostra mancanza, se invece li conoscete, sapete già che anche con questo album andrete sul sicuro. 

John Preck
Voto: 77/100 

Tracklist:
1. Last One Out Turn Off The Lights
2. Destruction
3. The Smoking Gun
4. Going To Sin City
5. Don’t Forget To Live Before You Die
6. I’ll Be The One
7. Young Man
8. You’re Gonna Be My Girl
9. St George’s Day
10. Force Of Nature
11. She’s A Millionairess

Line-up:
Danny Bowes – voce
Luke Morley – chitarre/voce
Ben Matthews – chitarre/tastiere
Chris Childs – basso
Gary James – batteria

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