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TENSION "Decay" (Recensione)


Full-length, Dying Victims Productions
(2022)

Tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, Iron Maiden e Saxon, storiche formazioni NWOBHM che non necessitano presentazione alcuna, sono tornate alla carica con i loro ultimi full-lenght, “Senjutsu” per i primi, con sonorità che hanno virato verso il prog, “Carpe Diem" per i secondi, lavoro decisamente più “fedele alla linea": proprio Maiden e Saxon sono la punta dell'iceberg della NWOBHM, movimento molto eterogeneo che comprende decine di band rimaste underground e diventate cult (tra queste, Angel Witch, Satan, Tokyo Blade, Tank, Witchfinder General).Penso sia errato confinare la NWOBHM nello spazio e nel tempo (Inghilterra, primi anni ’80), in quanto band con sonorità assimilabili a quelle del movimento sorsero già in quel decennio in Europa (gli Stormwitch in Germania) e fuori dal continente gli Slayer con l'esordio “Show No Mercy" negli USA e addirittura i primissimi X Japan in Giappone); oggi, a 40 anni di distanza, a fianco di mostri sacri come Iron Maiden e Saxon e delle storiche band underground ancora in attività, sorgono nuovi gruppi di chiara ispirazione NWOBHM pressoché in ogni angolo del globo. 

La premessa, lo ammetto, è stata lunga, tuttavia, è necessaria per comprendere “Decay", primissimo lavoro full-lenght dei Tension, giovane formazione proveniente da Lipsia, in Germania: l'opera, uscita il 28 Gennaio 2022 per Dying Victims Production, si compone di 9 brani inediti per poco meno di 45 minuti di ascolto. “Decay" dei Tension è un disco dalle sonorità davvero improntate sull'esempio della NWOBHM, con elementi mutati da diverse band colonne portanti del movimento: sicuramente c'è molta scuola Maiden e Saxon, ma non manca di certo l'esempio delle altre band “di culto" in precedenza citate. Il sound ha solide fondamenta nelle caratteristiche comuni a tutti i gruppi della NWOBHM: batteria in 4/4, linee di basso in terzine, riff di chitarra immediati ed incisivi, cantato pulito con leggera tendenza all'acuto (direi una perfetta sintesi tra le tonalità vocali di Satan, Angel Witch e Tokyo Blade). 

L'intero album ha nel suo complesso ritmi sempre elevati risultando sempre coinvolgente grazie ad un suono ben costruito nello scopo. “Decay" sembra uscito dal 1983, e a mio avviso funziona egregiamente; anche nel 2022, la NWOBHM non risulta mai scontata. I Tension hanno buoni margini di crescita, una volta limati alcuni difetti sicuramente frutto di inesperienza: su “Decay" a volte sono infatti presenti passaggi “troppo Iron Maiden" che possono mettere in ombra un substrato musicale molto più ricercato alla quale la band si ispira. Bisogna anche sottolineare che nonostante i ritmi sempre elevati dell'album, manca un brano davvero memorizzabile che spicchi nell'immediato sugli altri (secondo i miei gusti, in ogni modo, “Black Knights" è la traccia meglio riuscita). In ultima analisi, i Tension con “Decay" compiono un positivo esordio su una scena che necessita un forte ricambio generazionale per mantenere vivo un genere molto classico e fondamentale per la storia del metal. 

Lupo Thrasher
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Open the Gates 
2. Higher Power 
3. Hellflight 
4. Cosmic Gaze 
5. Age of the Stars 
6. Black Knights 
7. Mooncrusher 
8. Mistress 
9. Earth Crisis

Line-up:
Conrad N. - Bass
Phil M. - Guitars
Maik H. - Vocals, Lyrics
Jonas Z. - Drums
Clemens R.- Guitars

Web:
Bandcamp
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Spotify

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