Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

REFUSE RESIST Fanzine (Recensione n. 10 -11)


Se continuano ad uscire Fanzine, se continuano a nascerne di nuove, se addirittura una delle ultime testate metal in circolazione decide di abbandonare l’edicola e trasformarsi essa stessa in una specie di fanzine, significa che qualcosa sta cambiando. In questo articolo vi parlo di una fanzine, di cui ho scoperto l’esistenza da poco, che è al suo undicesimo numero. Parliamo quindi di un giornale ormai rodato e che per questo si presenta al lettore in modo molto professionale. La fanzine nasce tre anni fa da un collettivo, sparso per lo stivale, di appassionati addentro all’ambiente musicale pesante. 

Il nome della fanzine è già un manifesto e ci riporta alla memoria sicuramente uno dei più celebri brani dei Sepultura. Si presenta con un formato A4, copertine fumettose a colori, mentre all’interno c’è alternanza tra colore e bianco e nero. Li ho conosciuti con l’uscita del numero 10 ed ho continuato con la lettura dell’ultimo numero pubblicato, ossia l’undicesimo. La Fanzine è piuttosto strutturata ed al suo interno ricalca uno schema ben preciso, che dopo l’immancabile editoriale si tuffa a capofitto alla scoperta di realtà underground del mondo estremo, passando dal death metal (Fulci – Rake Off), all’hardcore (Nowhere Boys – Ultima Ratio), fino ad arrivare a band più rock’n’roll (Small Jacket) e stoner/doom metal (Bottomless). 

Nei numeri sfogliati ci sono interessanti e approfondite interviste a diverse band, tutte italiane, tutte underground, tutte con qualcosa di interessante da dire! E molto approfondite sono anche le recensioni che hanno il pregio di non rispettare un numero di battute, ma che si prendono tutto lo spazio necessario per presentare nuove uscite, con lo scopo di incuriosire chi legge ed indurlo all’ascolto. Oltre alla musica uno spazio viene dedicato anche al mondo dei tatuaggi (Art’n’Lies) ed a quello dell’arte visiva (Giorgio Finamore e Joy Didì), con interviste di approfondimento alla scoperta di questi artisti. Infine in entrambi i numeri c’è un articolo di approfondimento, che nel decimo numero è “Subterranean Death Cult” articolo dedicato al death metal ai tempi del covid, andando alla scoperta delle uscite più interessanti e marce del genere, mentre sull’ultimo numero si parla dell’immenso Mark Lanegan, con un articolo incentrato sui suoi fantasmi. 

I due numeri in mio possesso hanno un numero di pagine diverso, questo a ulteriore riprova che si stampa il materiale preparato e non si improvvisano articoli per riempire gli spazi vuoti. Mi piace la scrittura diretta, senza tanti peli sulla lingua. Anche in questo caso è la passione l’elemento centrale, a cui fa seguito tanto impegno per presentare un giornale “professionale” e credibile. Con questa perseveranza credo che Refuse Resist sia destinato a crescere e ad essere sempre più conosciuto. Fate come il sottoscritto, cercatelo in rete e fatelo vostro.


Recensione a cura di John Preck

Nessun commento