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WEDINGOTH "Five Stars Above" (Recensione)


Full-length, Independent
(2023)

I Wedingoth sono una formazione francese attiva giĆ  da una quindicina d'anni, propongono un buon mix tra gothic e progressive metal, impreziosito dalla bellissima voce della brava cantante CĆ©line Staquet. Il quartetto in questione ha una concezione molto particolare della musica che propone, e infatti l'originalitĆ  ĆØ probabilmente la cosa che subito salta all'orecchio. 

Tutto questo ĆØ chiaro sin dalla canzone di apertura, ovvero "Dear Universe", dove su strutture inizialmente semplici poi si susseguono interessanti variazioni che portano la band ad esprimersi in territori di progressive puro. E questo aspretto viene ampliato ancora di piĆ¹ nella successiva "Masterpiece of Life", che dura oltre otto minuti e dove tutti si fanno apprezzare per una prova maiuscola, compreso il basso messo in bella mostra. La voce rimane sempre molto morbida e gradevolissima e la canzone verso il finale si apre verso scenari sognanti e inaspettati che rimandano al gothic metal sinfonico.

Con "Dear Man on Earth" la band rallenta i ritmi per offrire un qualcosa di magiormente malinconico e melodico al tempo stesso, una bellissima canzone che esula dai canoni del metal ma che colpisce come si deve. La successiva "Time" ĆØ un piccolo gioiello: si apre con toni tenui per poi arricchirsi di tastiere quasi futuristiche dalla metĆ  in poi. "The Space Man" continua bene il discorso fin qui intrapreso, ha un andamento dolce-amaro e riesce a coniugare oscuritĆ  a parti di maggior respiro dove la voce di CĆ©line detta le regole di un pezzo che offre diversi colpi di scena e tanti stacchi tipici del prog. Verso il finale le chitarre si fanno piĆ¹ ficcanti e la canzone finisce con tastiere che creano un feeling teso. 

Se volete un pezzo davvero rappresentativo di questo album, buttatevi senza indugi su "My Own Sacrifice", dove in quindici minuti avrete tutto il ventaglio di soluzioni adottate nell'album e una prestazione d'insieme davvero di altissimo livello, in particolare mi ha colpita molto il lavoro di basso di Manon Fortin, instancabile nel seguire delle dinamiche che arricchiscono e arrangiano molto bene, e quindi non seguendo pedissequamente il lavoro di chitarra. Il brano in sĆØ, poi, offre tanta atmosfera man mano che prosegue coi minuti, e diventa un vero e proprio viaggio sonoro da esplorare!

In definitiva mi sento di consigliare questo album a tutti gli amanti del progressive rock/metal e soprattutto lo consiglio perchĆØ ĆØ un prodotto sentito e che spicca sopra la massa grazie ad una personalitĆ  spiccata dei musicisti coinvolti. Bellissimo!

Recensione a cura di Sonia Wild
Voto: 80/100

Tracklist:
1. Dear Universe
2. Masterpiece of Life 08:57
3. Dear Man on Earth 02:36
4. Time 05:36
5. The Space Man 04:30
6. I Don't Care 05:55
7. Cross the Mirror 06:45
8. My Own Sacrifice 15:30
9. Love

Line-up:
Steve Segarra - Guitars, Choirs
Manon Fortin - Bass
CĆ©line Staquet - Vocals
StƩphane Rochas - Drums

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