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SUNSET '99 "Upsdwn" (Recensione)


Full-length, Nova Era Records
(2023)

Con tante tentazioni derivanti dagli anni Novanta, sia per quanto riguarda la scena alternative rock che pop punk, gli svizzeri Sunset '99 ci regalano un primo album niente male, anche se per i canoni della nostra webzine potrebbero sembrare quasi un azzardo. Personalmente trovo che tutto ciò che stia sotto la bandiera del rock e dell'alternative possa tranquillamente coesistere col metal, perchè io stessa spazio molto a livello di ascolti e questo "Upsdwn" mi riporta agli anni in cui questo genere di band riscuotevano molto successo.

In realtà se andiamo ad esaminare bene il sound di questi Sunset '99 possiamo accorgerci che a parte i ritornelli orecchiabili e quasi ruffiani, nelle loro chitarre passano band di spessore come Incubus, Verdena, Afterhours o Red Hot Chili Peppers. Inoltre molte canzoni hanno un substrato malinconico che spezza quel sapore spensierato che molti potrebbero provare ad un ascolto superficiale. Ci sono persino tentazioni dark in un pezzo come "Beautiful Disaster", e i primi che vengono in mente sono i maestri The Cure. Stessa cosa si potrebbe dire per la canzone di apertura, "'99" dove oltre ai The Cure si fa riferimento a tutta lascena indie/al rock italiana degli anni Novanta.

Ci sono tante belle canzoni in questo album, e anche nel finale colpisce un pezzo come "Radars" che tira fuori il lato più funkeggiante della band. In questo senso ci sono altre canzoni che ricordano molto la band di Anthony Kiedis, tipo "Bubble Gum", che si rivela come canzone molto buona grazie all'alternanza di momenti più puramente rock e altri in cui la band cerca di mescolare vari stili. Chiude il disco il rock più diretto di “End Of The World” e possiamo dire che porre questo episodio alla fine è una scelta azzeccata per dare una sferzata di energia a concludere il tutto.

In generale questo album sarebbe potuto essere ancora migliore con un cantato leggermente più aggressivo e grintoso, magari più adatto a enfatizzare le parti più dure dell'album, mentre il tutto scorre via molto bene nelle parti più rilassate e melodiche. Ad ogni modo questa è una band che già al primo album dimostra di avere diverse qualità e quindi in futuro non potrà che andare ancora meglio. Un disco molto gradevole comunque, sia chiaro.

Recensione a cura di Sonia Wild
Voto: 65/100

Tracklist:

01. 99
02. Ghost Town
03. Poison Eyes
04. Dream Big
05. Upsidedown
06. Bubble Gum
07. Beautiful Disaster
08. Cinderella
09. Radars
10. End Of The World

Line-up:
Alex Py: Voce e chitarra
Christian Martinetti: Chitarra
Gilles Fontana: Batteria
Leonardo Shine Palestini: Basso

Web:
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