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ARCANE TALES "Until Where the Northern Lights Reign" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Promotion
(2024)

Avevo lasciato gli Arcane Tales con il precedente “Steel, Fire and Magic” del 2022 (link recensione) e li ritrovo a meno di due anni con il settimo sigillo dal titolo altisonante “Until Where the Northern Lights Reign”. Continua imperterrita la corposa produzione discografica di questa one man band che vede protagonista il mastermind Luigi Soranno. Non ripeto quanto già scritto nella precedente recensione e quindi invito i lettori a recuperarla per avere un’idea di base su cosa ruota dietro questa band. Qui mi concentrerò esclusivamente su questa nuova produzione.

“Until Where the Northern Lights Reign” è un lavoro corposo di power metal sinfonico, i cui numi tutelari restano gli italiani Rhapsody per quell’approccio melodico, con aperture ariose, un riffing quadrato e vocals che hanno in Fabio Lione in riferimento importante. Quello che va detto è la bontà di quanto viene proposto, niente di nuovo, ma per gli amanti di queste sonorità, questo lavoro sarà una piacevole sorpresa. Si passa dalle cavalcate in doppia cassa, in cui le orchestrazioni hanno un ruolo centrale nel definire le atmosfere fantasy che si respirano (“King Of Kings”) a classici mid tempo, pronti ad esplodere in ritornelli d’impatto (“One Last Ride”). L’elemento di novità, quello che più ha destato il mio interesse l’ho trovato in brani come “The Dark Portals Of Agony” in cui la band si è destreggiato in un black metal aggressivo, in stile Cradle Of Filth, con le orchestrazioni gotiche a rendere più darkeggiante l’atmosfera, fondendo il tutto con il più classico power metal, per un risultato ben riuscito che potrebbe tracciare una linea futura, sulla possibile evoluzione sonora della band.

Molto interessanti risultano le orchestrazioni su cui la band ha dedicato molta attenzione, inserite sempre nei punti giusti ad enfatizzare determinati passaggi, senza mai eccedere, sempre abbinate a voci melodiche che ricamano linee vocali versatili e convincenti nell’approccio (“Dwarven Storm”). La vena neoclassica di malmsteeniana memoria emerge nello strumentale “Last Shàranworl’s Hope”, in cui Soranno mette in mostra le sue doti chitarristiche e la sua probabile passione per un certo stile, anche se con personalità vi costruisce intorno una struttura complessa che spazia e si evolve senza rimanere statici come il genere potrebbe essere.

Il punto più alto dell’album viene raggiunto dalla classica cavalcata power metal “Against The Legions Of Darkness”, un brano in cui emergono certe ritmiche vicine ai Labyrinth, ma costruite con perfetta fusione degli elementi, e per far contenti tutti gli amanti di queste sonorità. Sul finale non poteva mancare la classica ballad “We Will Meet Again”, carina ma nulla più, momento di stasi prima del gran finale di “Until Where The Northern Nights Reign”, lunga e complessa composizione che nei suoi quasi dieci minuti, ci regala un viaggio nella terra di mezzo, con importanti orchestrazioni che si alternano alle classiche cavalcate per sfociare in ariosi ritornelli.

“Until Where the Northern Lights Reign” è un lavoro maturo, creato da un appassionato del power metal sinfonico per gli amanti del genere, seguendone tutti i clichè, ma con cognizione, e soprattutto con idee valide e composizioni di grande impatto. In un contesto musicale sempre più contaminato fa sempre un certo effetto ascoltare lavori puramente di genere.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 77/100 

Tracklist:

1. One Last Ride 
2. King of Kings 
3. The Dark Portals of Agony
4. Dwarven Storm 
5. Dead Hordes Ride From Hell 
6. Last Shàranworld's Hope 
7. Against the Legions of Darkness 
8. We Will Meet Again 
9. Until Where the Northern Lights Reign

Line-up:
Luigi Soranno - All instruments

Web:
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