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ARCANE TALES "Steel, Fire And Magic" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Records & Promotion/Silverstream Records
(2022)

Prima di parlare di “Steel, Fire And Magic” nuovo album degli Arcane Tales, bisogna assolutamente approfondire un paio di aspetti per capire questo progetto. Qui ci troviamo di fronte ad una one man band, dietro cui troviamo il mastermind Luigi Soranno, il quale è innanzitutto uno scrittore di fantasy. Il progetto musicale è una estensione della sua attività di scrittore. La seconda cosa che risalta è che Soranno fa tutto da solo, senza l’aiuto di alcun musicista, suonando tutti gli strumenti ad eccezione della batteria che è programmata, e canta con risultati apprezzabili. L’insieme delle informazioni ci porta al terzo punto. Soranno ha molta fantasia e molte cose di dire. 

Questa nuova uscita è la sesta in sei anni, ossia quest’uomo andando contro tutte le leggi del mercato musicale, riesce a far uscire un album all’anno. E lo fa proponendo sempre dei lavori validi, in cui è evidente la ricerca sonora, grazie a degli ottimi arrangiamenti e della musica, che seppur derivativa, è un buon ascolto per gli appassionati. E veniamo all’aspetto prettamente musicale. Cosa suonano gli Arcane Tales? Potremmo provare a fare un quiz. Se l’autore è uno scrittore di fantasy, quale musica potrebbe proporre? Quello che mi sono trovato ad ascoltare è un power metal tecnico, con una forte base sinfonica, la cui matrice sonora è sicuramente da ricercare in territorio europeo. Di sicuro una band come i Rhapsody, quelli storici, hanno avuto un forte ascendente sulla band, soprattutto nel ricreare quelle atmosfere cinematiche. A queste influenze vanno sicuramente aggiunte quelle dei primi Labyrinth, per quanto riguarda l’attacco frontale, con ritmiche serrate ed un riffing fantasioso e tecnico. A tutto questo si aggiunge il cantato che molto deve nello stile ad un certo Fabio Lione, anche se non ci troviamo ai suoi stessi livelli. 

Al netto delle influenze, la band dimostra una buona personalità e grandi doti tecniche. Quello che si avverte mancare durante l’ascolto è quel coraggio di osare, quel provare a dare quel qualcosa in più per distinguersi da tante realtà power metal, simili a questa. Gli Arcane Tales, al netto dell’ottima esecuzione strumentale, sembrano accontentarsi di ricalcare quanto già fatto da altri prima di loro. Ma allo stesso tempo credo che Soranno abbia bene in mente cosa e come deve suonare il suo progetto. Un progetto che mette in evidenza i gusti e la passione del suo autore. Un brano come “Forest Of Ice” è un manifesto di come suona la band, con il suo power metal, con momenti epici di grande intensità e quell’elemento melodico prettamente italiano. “Garzard Calls Its Braves” è un pezzo che si divide tra le cavalcate alla Labyrinth e l’epicità orchestrale dei Rhapsody. “Wings of the Storm” è il pezzo migliore, epico, potente, pieno di quel pathos cinematico che ha fatto grande una band come i Rhapsody. “The Ambush” è uno dei momenti in cui meglio si amalgamano le ritmiche più serrate ad elementi sinfonici, con un ben inserito momento folk, un brano che guarda più a nord verso la terra dei vichinghi, e di quelle band che hanno fatto proprie certe sonorità come ad esempio i Turisas. 

C’è l’Italia in quest’album, c’è quel suono sinfonico power metal, la nostra versione di metal più famoso oltre i confini nazionali. Un album, una band che consiglio a tutti gli amanti del power metal sinfonico.

John Preck
Voto: 72/100

Tracklist:
1. Ethereal Skies 
2. Essence of Divine 
3. Forest of Ice 
4. The Fires of Hàrgathàn 
5. Wings of the Storm 
6. The Ambush 
7. Realm of the Nordic Stars
8. The Spell's Broken
9. Steel, Fire and Magic 
10. Garzard Calls Its Braves

Line-up:
Luigi Soranno - Everything

Web:
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