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LUCERNA "Finché la luce non si spegne" (Recensione)


Full-length, Independent
(2024)

Bene bene, un altro album non-Metal da recensire, arrivato giusto da poco sulla mia scrivania: quando succede qualcosa di simile, e ormai è quasi consuetudine, io metto sempre le mani avanti! Sono un accanito ascoltatore di musica Metal in tutte le sue sfumature, e questo da svariati decenni, e come musicista compongo sempre rispettando i canoni del genere che sento di mie elezione. Questo però non mi impedisce di ascoltare anche altro, chi si tratti di Franco Battiato o Le Luci della Centrale Elettrica, ma sono ben consapevole di non avere un valido background per valutare queste produzioni, e posso fare solo affidamento sulle mie competenze di teoria musicale, che valgono a livello universale, e al mio gusto personale, opinabilissimo, nei confronti di un’opera artistica.

Fatte queste doverose premesse, passiamo a questo album di debutto per una band di nuovissima formazione, i Lucerna, che propongono in questo debut album un Rock melodico, cantato in italiano, e con più d’un momento che può catturare anche la mia attenzione e gradimento: infatti come primissima cosa, noto la ricerca per un fraseggio melodico efficace, perché è ben chiaro quanto i nostri sappiano costruire una sequenza di note che sa creare tensioni, risoluzioni temporanee e definitive, appaganti per l’ascoltatore. E poi, direi che delle influenze Hard Rock ci sono, forse addirittura Heavy Metal, perché in alcuni frangenti le chitarre diventano distorte, i ritmi diventano più serrati, la voce si fa rabbiosa: un ascolto che non mi lascia spaesato in un territorio sconosciuto, ma anzi, ritrovo molte soluzioni che hanno un che di familiare.

Produzione adeguata, con i suoni giusti, pulita, ma nemmeno poi troppo: non mi sembra uno di quei dischi che hanno subito un pesante editing e normalizzazione dei suoni, che spesso sono processi che vanno a scapito della dinamica: c’è qualcosa di “sporco” che dona un senso di spontaneità ad un lavoro comunque scritto ed eseguito con mano sicura. Elemento che ho gradito meno, la timbrica del cantante: che per carità, è perfetta per questo stile, in quanto qualcuno più pulito, preciso, puntuale, avrebbe paradossalmente stonato con la proposta musicale. Quindi è solo un limite mio, un problema del mio orecchio, tanto che non saprei nemmeno che suggerimento dare per aggiustare il tiro: la mira i nostri l’hanno presa in modo corretto, e hanno anche fatto centro, sono io che, dal mio punto di vista, mi son perso il lancio andato a segno!

Per essere Rock, alternativo per quanto si voglia, ma pur sempre non propriamente Progressive, abbiamo brani alquanto estesi, in pratica fino al doppio della durata di un classico pezzo del genere: una scelta che ci fa capire quanto poco sia presa in considerazione l’impatto radiofonico della propria musica, che è intesa non per compiacere il pubblico di passaggio, di corsa e distratto, ma per coinvolgere un ascoltatore attento che ha del tempo da mettere a disposizione della band. Un approccio che supporto appieno: l’unico appunto, che faccio davvero a tanti, tanti gruppi, è quello di aver confezionato un disco troppo lungo: più di un’ora per la bellezza di 10 brani, tutti piuttosto elaborati come struttura e come soluzioni armoniche e melodiche. Un po’ troppo, insomma, con il classico effetto di arrivare a 3 / 4 di album e sentire una certa saturazione.

Quindi, alla fine, direi che questo lavoro mi ha convinto, e anche parecchio: mi piace questa interpretazione del post Rock (qualsiasi cosa voglia dire post, visto che non ho mai capito “dopo” cosa ci si vorrebbe collocare!), alternativo, esplicitamente melodico, ma anche ruvido, complesso, che non si accontenta della facile strofa e del ritornello di presa immediata. Per me, per essere un debutto, si è già fatto molto, e non è cosa banale. Bravi!

Recensione a cura di Luke Vincent
Voto: 80/100

Tracklist:

1. I bambini non dormono più
2. Alcool e specchi
3. Amica mia
4. Desolazione
5. Lettera
6. Occhi lucidi
7. Diana blu
8. Stella
9.. Crepe e ombre
10. Sogno a metà

Line-up:
Rob Ursino - chitarra
Gabriele Toia - piano, organo, synth
Alessandro Mori - batteria
Riccardo Crespi - basso, cori
Lele Morra - voce

Web:
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