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EXILED ON EARTH "Vertenebra" (Recensione)


Full-length, Punishment 18 Records
(2024)

Un vero tuffo nel passato, questo "Vertenebra", ma anche un album che cerca di guardare al presente del thrash metal. Stiamo parlando del quarto album per questa band proveniente da Roma e veniamo travolti dalla miglior tradizione techinical thrash/death metal, con influenze che vanno dai Coroner fino agli Annihilator, ai Death di fine carriera, ma come dicevo il tutto è ben saldo anche nel presente, con richiami a formazioni come Vektor o Nekromantheon.

L'alone pessimista che aleggia nel disco costituisce un elemento fondamentale per la riuscita dell'album, assieme ad una produzione praticamente perfetta, che riesce a coniugare la ricercatezza dei suoni puliti odierni con i suoni caldi delle band che ho citato, soprattutto rivolgendosi agli anni Novanta di questo genere. In particolare la batteria di Piero Arioni suona pulita ma non troppo editata, così come il guitar work chirurgico di Tiziano Marcozzi (anche cantante). La voce di quest'ultimo somiglia non poco a quella di Ron Royce dei Coroner, anche come riverbero applicato. Ben valorizzato anche il lavoro del basso a cura di Luca Bianchi. In questo caso bastì sentire come esce fuori il suo operato in un brano come "Eye of Sothoth", che tra i vari cambi di tempo e atmosfere mette in luce una sezione ritmica letteralmente impressionante in quanto a fantasia e tecnica. 

Insomma, il disco si muove tra brani perlopiù veloci ed aggressivi, ma abbiamo anche tentativi di ricerca della melodia, come accade in "The Dying Sun of Sarnath", un brano che presenta anche un uso di melodie vocali un po' inusuali, staccandosi dalla consueta violenza che è presente in tutto l'album. Questo succede anche in "Through the Gates of the Silver Key MMXXIII", pezzo che unisce alla velocità un riffing che vagamente richiama il black/death metal melodico e con l'inserto di voci pulite. Onestamente la band convince maggiormente negli episodi più crudi e si riesce ad assaporare tutta la maestria con cui questi musicisti gestiscono la brutalità, ovvero con tecnica sopraffina e gusto. Pezzi come la opener "Revival Entity" o anche "Where Trees Have Mouths" e "Constellations Collapse" rivelano un songwriting sopraffino che trova proprio nella furia e nei riff intricati e vorticosi di chitarra la sua espressione migliore.

Per tirare le somme, questo "Vertenebra" è un disco ottimo e che non deve mancare nella collezione degli amanti delle derivazioni più tecniche del death e del thrash. Un altro tassello dell'ottima Italia metal è stato aggiunto, sta solo a voi valorizzarlo con il vostro supporto!

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 78/100

Tracklist:
1. Revived Entity 
2. Constellations Collapse
3. The Messenger from the Red Aeon
4. The Dying Sun of Sarnath 
5. Through the Skeletal Fog 
6. Where Trees Have Mouths
7. Eye of Sothoth 
8. Harvest Centuries 
9. Through the Gates of the Silver Key MMXXIII

Line-up:
Luca Bianchi - Bass
Tiziano Marcozzi - Guitars, Vocals
Piero Arioni - Drums
Giuseppe Marinelli - Guitars

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