Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Intervista: H-GEORGE

Il thrash al giorno d'oggi è una faccenda delicata. Tra ritorni al passato o pseudo tali  di vecchie glorie e reunion importanti, per passare al proliferare di nuove bands che cercano a tutti i costi di imitare ciò che andava di moda negli anni Ottanta, si è a mio avviso giunti, come era prevedibile, ad una saturazione di mercato, dove ormai si fa fatica a distinguere chi davvero ha qualcosa da dire e chi invece no. Quest'ultimo caso non appartiene di certo agli H-George, che con il nuovo "Slave To Society" hanno realizzato un bellissimo lavoro di speed/thrash metal tecnico molto ispirato come non se ne sentiva da tempo non solo in Italia. Insomma un disco di razza dove la tecnica e l'immediatezza, unita ad un gran gusto, hanno dato risultati eccellenti.
Facciamo il punto della situazione con l'intera band, che si è dimostrata affabile e davvero simpatica! Anche queste caratteristiche fanno parte di chi non ha bisogno di atteggiamenti da star, perchè è la musica stessa che parla!


1) Ciao ragazzi e benvenuti su Metal Of Death! Volete parlarci di come è avvenuto il processo di composizione di “Slave Of Society”?

(LA BAND) Ciaooooooooooooooo!! Alléeeeeeeeee!!!! Yeah!!! Salutoni a tutto lo staff di Metal of Death!!!!!!
(MAX) Io arrivai quando gran parte del lavoro era già stato fatto; ho avuto modo di interpretare il 90% delle linee vocali e così sono riuscito a fare mio questo prodotto più di quanto pensassi. Se dovessi cambiare qualche cosa, sarebbe il tempo per prepararmi i brani perché quando la band mi chiamò si stava già finendo di registrare e quindi in meno di due mesi ho dovuto fare tutto.
(DAVIDE) Si, l’impegno di Max è stato davvero notevole perché è riuscito a integrarsi perfettamente nella H come se fosse sempre stato membro. In pratica George è il creativo del gruppo, compone lo scheletro dei brani scrivendo una bozza di tutti gli strumenti e poi ce li passa lasciandoci carta bianca di arrangiamento. Io ascolto, re-interpreto e poi fra sale prova e incontri a luci rosse con la band si definisce tutto per poter registrare in studio, dove altre idee possono nascere e i brani subire ulteriori arrangiamenti.
(GEORGE inizia ridendo dalla battuta di Davide) Eheheheh partorire un brano fino ad oggi non mi è stato difficile, sembra che la musa ispiratrice non mi abbia abbandonato. Un paio di maniche è poi il confronto con gli altri membri perché ognuno ascolta le mie idee con orecchie differenti e spesso riescono a stravolgermi il brano perché a loro avviso suona totalmente differente di come lo stessi suonando o ascoltando io: è bella questa cosa, mi affascina e spero che possa ripetersi tutte le volte in cui ho nuovi riffs su cui lavorare.
(CARLOS) Una cosa che non abbiamo detto è anche la scelta artistica della voce: quando ci siamo ritrovati a dover decidere per il timbro vocale della nostra H, non volevamo la solita voce “urlata” tendente al Growling o allo Screaming perché il nostro THRASH vuole esprimersi come negli anni ottanta e quindi necessitavamo di una voce Heavy con matrice Rock. Per questo abbiamo voluto Max con noi.

2) Ho sottolineato in sede di recensione che proponete un genere per certi versi classico, ma che difficilmente allo stato attuale si può riscontrare tanta qualità in un disco thrash! Personalmente “Slave of Society” è stata una piacevolissima sorpresa per me, un disco davvero bellissimo. Quali sono secondo voi gli ingredienti fondamentali per realizzare un disco tecnico, maturo ma allo stesso tempo trascinante come “Slave Of Society”?

(DAVIDE) In primis deve esserci AMORE per la musica, il proprio strumento e la voglia di suonare incondizionatamente dai traguardi di che si ottengono o che si potrebbero ottenere. Poi, quando si suona musica di insieme, l’alchimia di gruppo è fondamentale perché i primi ingredienti aiutino a produrre musica.
(GEORGE) A mio avviso non c’è un arrivo per quanto riguarda una maturità tecnico/compositiva, al massimo vedrei una maturità artistica anche se siamo comunque esseri umani e siamo soggetti alla continua evoluzione…
(CARLOS) Insomma vuoi dire che non siamo ancora maturi?….ahahahahaha
(GEORGE) ahahaha No! Quello che intendo è che se mi dici che questo disco ha le caratteristiche per essere considerato maturo e trascinante…allora non so che dire perché non era nelle nostre intenzioni apparire così adulti, insomma…ti porgiamo le nostre scuse…ecco! …uahahahahahaha
(CARLOS) Come avrai notato regna un clima di allegria nella band e questo è proprio dato dalla libertà compositiva senza troppe pretese di arrivare chissà dove: a noi interessa suonare, suonare e suonare. E’ una strana malattia a cui non abbiamo ancora trovato la cura….e non abbiamo voglia di cercarla ehehehehe!!!


3) Il disco è stato curato, in sede di mastering e missaggio, da Jeff Waters degli Annihilator e in line-up avete anche un membro dell’attuale formazione canadese, ovvero Carlos dietro le pelli. Come siete giunti a collaborare con artisti di questo calibro?

(GEORGE) Non è arduo mettersi in contatto con professionisti di un certo livello se ci si presenta con le idee chiare e la coscienza di cosa si stia facendo. L’assistente di Jeff Waters ci ha accolto sin dalla prima e-mail con tutta la trasparenza del caso e dopo aver intuito che non eravamo dei ragazzini che volevano solo aver un contatto con l’icona della musica THRASH, ci ha fornito tutti i dettagli per poter proseguire con la nostra collaborazione. Dal ricevimento dei files, fino all’ultimo ritocco, Jeff ci ha tenuti informati con esaurienti e-mails del suo lavoro svolto giorno dopo giorno, informandoci dei problemi sorti e delle potenzialità presenti. Carlos è con me dai tempi di “NEUROTIC”, è grazie a lui che ho iniziato a condividere la mia musica e a suonarla in giro. All’inizio doveva essere un guest insieme a Trevor nella interpretazione del mio primo prodotto discografico; evidentemente l’Alcoholic Thrash Metal gli ha provocato dipendenza ed effetti collaterali per portarlo ad essere mio stretto collaboratore nonché unico co-produttore del monicker H-GEORGE.
In NEUROTIC aveva iniziato a credere in me producendomi il DVD documentaristico e con l’arrivo di Davide ha accettato più che volentieri di produrre insieme a me il monicker H-GEORGE come band e non più come prodotto solista. Forse Jeff Waters si era accorto del suo modo attento di vivere la musica che per questo gli ha proposto di andare in tour con lui a promuovere la sua tredicesima fatica…a noi la cosa ha fatto senza dubbio piacere viste le numerose collaborazioni che fino ad oggi Carlos ha accumulato e collaborare con Annihilator sicuramente ha portato maggiore conoscenza di come lavorare in una band in fase di preparazione concerti e produzione brani in studio.

4) Mi volete chiarire la vostra attuale situazione contrattuale? Ho visto che il cd era uscito nel 2010 ma che ora è finito nelle mani di Buil2Kill/Nadir Music. E’ giusto quello che dico e come sono andate le cose in questo senso?

(GEORGE) Avevamo da poco ricevuto offerte da diverse labels e Carlos veniva contattato da Jeff Waters, questo nel 2009. Ci siamo ritrovati quindi in una situazione abbastanza delicata perché non volevamo passare come la band che sfruttasse questo per apparire a tutti i costi; la nostra intenzione è sempre stata quella di piacere per la farina del proprio sacco, così abbiamo optato per la pubblicazione del disco in sordina rilasciandolo in digital download e pubblicandone una quantità limitata per i soli addetti ai lavori, destinata alle vendite per corrispondenza, reperibile durante i concerti e per ricevere recensioni senza dare l’impressione di voler dipendere dall’immagine che Carlos stava assumendo. A fine 2010 abbiamo così vagliato meglio le proposte per poter finalmente sottolineare quanto abbiamo lavorato sodo a H-GEORGE e così con BUIL2KILL abbiamo deciso di proseguire il nostro percorso discografico iniziando un rapporto da zero pubblicando la versione SUPER H-EDITION di Slave of Society in cui sono presenti anche i brani del mio primo lavoro con una chicca sul finale di CRUELTY, ovvero la versione originale con la litigata di me e Carlos in studio di registrazione. Sul disco NEUROTIC questa parte era stata omessa…quindi TANTE NOVITA’ in questa SUPER H-EDITION.

5) Proponete del sano thrash metal con una spiccata propensione al tecnicismo, soprattutto nella parte chitarristica. Secondo voi è molto importante la tecnica in un genere come il thrash metal?

(DAVIDE) Secondo il mio punto di vista l’intenzione è il principale aspetto su cui curare il proprio sound ed esecuzione; nella storia della musica abbiamo diverse bands con limitata tecnica ma che ascoltando i loro dischi e vedendoli in concerto lasciano il segno. Quando registro i miei allenamenti sul basso, cerco sempre di ascoltare se l’esecuzione abbia anima, sia sincera e se poi non è al 100% a metronomo, questo mi importa in secondo piano perché l’emotività non si può razionalizzare ed il bello di essere umani è che la stessa nota suona in modo diverso ogni volta e da chi la suona.
(GEORGE) Nel METAL al giorno d’oggi si richiede da parte degli elementi di una band una certa preparazione tecnica sullo strumento, non che altri generi non lo richiedano, ma diciamo che effettivamente nel metal questa caratteristica è più presa in considerazione anche dal pubblico che è molto preparato. THRASH è musica che deve percuotere e la tecnica è un complemento che va ad arricchire la proposta musicale in questo genere come in altri.
(MAX) I requisiti come ha già detto Davide sono la personalità e la passione; grazie alla tecnica si riesce a fare in modo che armonizzazioni e melodie piuttosto complesse risultino chiare e precise all'orecchio per un maggior gradimento e comprensione da parte dell’ascoltatore. Grazie alla tecnica che ho studiato, ho potuto cantare i brani di Slave Of Society in modo più facile perché in base alla resa che dovevano avere, sapevo come raggiungere quell’intenzione grazie proprio a questa conoscenza.
(CARLOS) Non posso fare a meno che aggregarmi all’opinione di tutti in quanto io sono completamente autodidatta e posso dire che grazie alla tecnica si riesca meglio ad esprimere quelle idee e sensazioni che abbiamo dentro. In un primo momento l’istintività alimenta la creazione, poi la tecnica va ad affinare il prodotto.

6) Credete che attualmente il thrash goda di buona salute come negli anni Ottanta? E’ certo che negli ultimi anni molti gruppi giovani e “vecchi” si sono riproposti con queste sonorità, ma volevo chiedervi quali tra queste bands secondo voi vale davvero la pena di supportare.

(MAX) Non ho un nome preciso da elevare sopra agli altri; a mio parere sinceramente parlando in livello stilistico, sono convinto che il thrash che lasci spazio non solo a ritmi serrati e a groove estremo ma anche a sounds maggiormente musicali e orecchiabili, sia il tipo di thrash più valido.
Per questo mi riconosco di più nel thrash anni '80.
(DAVIDE) Sicuramente negli ‘80 il thrash ha avuto miglior riscontro di oggi; adesso il massimo spessore artistico è influenzato dalle nuove tendenze ovvero il “nu metal”. Personalmente adoro molto i Megadeth perché con le loro recenti produzioni, penso siano tornati davvero sino in fondo agli albori di ispirazione anche se nell’underground vi è sempre tanta acqua che bolle.
(GEORGE) Si! credo che il thrash stia vivendo con una nuova linfa vitale, forse perché come tutte le mode la ciclicità è parte delle stesse. Oggi ci sono tante bands di grande spessore e non posso fare il tifo per una in particolare se non per quelle che per me sono fonte di ispirazione da sempre ovvero i big 4 for ever.

7) Siete già al lavoro su del nuovo materiale? Se sì, come credete che suonerà rispetto a “Slave Of Society”?

(DAVIDE) Domanda delicata  ho incontrato l’altra sera George e mi ha fatto ascoltare nuovi brani che sono sicuro che usciranno sul terzo disco... sono ottimi brani e, da FAN, sono sicuro che spaccheranno soprattutto on stage. ahahahahaha
(MAX) Forte Davide! Beh, c’è sicuramente la volontà di proporre qualcosa di nuovo, ma siamo decisamente troppo lontani da un ipotetico prodotto finito per poter affermare quale tipo di sound potrà presentare.
(CARLOS) Certo, Davide non ha tutti i torti perché George sforna davvero molte idee anche ben abbozzate che di materiale ne abbiamo da lavorarci su anche in vista dei prossimi anni  Proprio in questi giorni ho ricevuto diverso materiale su cui lavorare un po’ e l’intenzione è quella di produrre altri brani prima della fine del 2011. Rispetto a “Slave Of Society” suonerà diverso perché questa volta Max avrà molto più tempo per arrangiarsi i brani e potrà apportare molte più modifiche garantendoci ancora di più il suo talento; ci tengo sempre a dire che in Slave of Society il nostro Max ha dovuto fare le corse e quindi se qualche song potrebbe risultare poco orecchiabile di linea vocale, non è una colpa da attribuire a lui ma a noi come produttori. Di certo il suono H resterà: chitarra tagliente anni ’80, voce in primo piano per valorizzare anche le tematiche, cori rigorosamente eseguiti dai nostri amici del Monferrato e ritmiche semplici con qualche dettaglio di tanto in tanto a rendere il tutto più simpatico.


8) Quanto è importante per gli H-George suonare dal vivo? Preferite la dimensione live o in studio?

(MAX) La dimensione di studio è sicuramente interessante, curiosa e soddisfa la voglia di creare qualcosa di proprio, di inedito. Ma non è neanche lontanamente paragonabile al carico di emozioni che regala la performance live.
(DAVIDE) Il LIVE è la nostra giusta dimensione, ho sempre considerato questo aspetto molto importante perchè solo cosi si enfatizza la vera grinta del gruppo.
(GEORGE) Il live è l’inizio della percezione del nostro piacere perché credo sia sostanzialmente la ragione del nostro essere musicisti.Produrre dischi competitivi con questo mercato mondiale sempre più “invaso” ogni giorno da nuove e valide realtà è sempre molto difficile riuscire ad essere all’altezza. Per me non è piu importante l’una o l’altra cosa, per entrambe si cerca di dare il 100% valorizzando ciò che serve quando serve.
(CARLOS) Abbiamo iniziato H-GEORGE per suonare dal vivo; ci stavamo rendendo conto che sempre più esiste la tendenza a realizzare gruppi da studio. Noi abbiamo un sound proponibile dal garage ai grandi palchi…quindi dateci uno spazio per eseguire il nostro repertorio e non ci tireremo indietro; se vi piacerà il nostro show, potrete acquistare il nostro disco e scoprirete che abbiamo curato anche quello. Ecco perché nella nostra presentazione abbiamo voluto scrivere: “Il particolare rapporto con la Musica e i cultori di questa arte fa di H-GEORGE una realtà seria e trasparente che piace anche ai non amanti del genere”

9) Concludete come volete e rinnovo i complimenti per “Slave Of Society” che è Top Album sulla nostra zine in questo periodo!

(LA BAND) Grazie dello spazio e a tutti i lettori! Veniteci a trovare su www.h-george.com, scriveteci le vostre impressioni a hgeorge@libero.it e se volete testarci in concerto sarà nostro piacere fare il possibile per realizzare insieme una serata H ovunque voi siate!
GRAZIE con la H maiuscola!!!


Intervista a cura di: Kosmos Reversum

Nessun commento