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Ecnephias "Ways Of Descention"

Full-length, Code666, 2010
Genere: Symphonic Death/Doom Metal

Band tutta italiana, gli Ecnephias, di Potenza per l’esattezza, ed attiva ormai da circa quindici anni e giunta al secondo full-length con questo “Ways Of Descention”, che esce per la Code666, label sempre attenta e che produce spesso materiale molto interessante. Partiamo con ordine dicendo che ci troviamo di fronte ad un concept album.
Questo narra di un sacerdote occultista, Monsignor Benedetto, che si cimentava in pratiche esoteriche, come narrano alcuni racconti fatti da alcuni monaci dell'abazia.di Sant'Ippolito nel Vulture. Dopo un terremoto avvenuto nel 1456 i frati abbandonarono la struttura e quel posto divenne l’alcova di tale Benedetto, che praticò le sue cerimonie e rituali. Tali rituali votati al Male finirono per ricambiare Benedetto con una moneta molto cara, ovvero la follia e la seguente morte.

Passando al lato prettamente musicale, nel caso degli Ecnephias il mio giudizio è combattuto…Allora, andiamo con ordine. La prima cosa che non mi ha convinto è il cantato, che seppur particolare in quanto cangiante e impreziosito dall’uso di vari idiomi come inglese, latino e italiano, non colpisce come dovrebbe. Il growl è un po’ soffocato nella timbrica, secco e austero, seppur non malvagio. Parlando di musica, la band sicuramente ha molti pregi, in primis il fatto di possedere uno stile proprio e ben distinguibile, dove le influenze rimangono tali (death metal, black metal, heavy metal, gothic metal) senza rimandare a nessun nome in particolare. 
L’opera nel suo insieme è un bell’affresco di vari stili, e possiede una classe intrinseca, un alone misterioso e magnetico, che viene colto ascoltando il disco nella sua interezza e con attenzione. Non è un disco di facile fruizione questo. E’ ricco di sfumature, stacchi, inserti di tastiera e piano, cori, parti veloci ed altre al limite col doom, e nell’insieme potremmo parlare di una certa propensione all’occult metal (non mi viene in mente altra definizione per la loro musica).

Tutto è fatto secondo una logica ben precisa e una perizia di particolari minuziosa e il disco rappresenta qualcosa di realmente complesso rispetto alla media. Ma in generale, nonostante le ottime intuizioni e capacitĂ  strumentali dei Nostri, non sono riuscito a farmi catturare dalla loro musica se non in pochi frangenti. In particolare ho apprezzato quelle parti dove la band pigia di piĂą sull’acceleratore, il resto l’ho trovato molto ricco ma alla lunga tedioso. Non mi sento di consigliare dei pezzi su altri. L’opera per me va assaporata per intero, come dicevo poc’anzi anche a causa del fatto che liriche e musica formano un unicum da affrontare di pari passo.

Difficilmente non riesco ad inquadrare bene una band, forse sarà, in questo caso, un mio limite personale, ma ho la sensazione che quando si mette troppa carne al fuoco, alla fine qualcosa non torna. Preciso comunque che gli Ecnephias hanno realizzato un disco di valore sotto molti punti di vista ma che, ahimè, non ha trovato terreno fertile su di me.

Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 63/100

Tracklist:
01 Secrets of a Black Priest
02 Twist of Personality
03 Beyond Suspicion
04 Empty Cold Veins
05 A Strange Painting
06 Il Martirio di San Lucifero
07 Marilene's Lustful Whims
08 Eternally Bound
09 Il Nostro Patto

http://www.ecnephias.com/

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